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Hollywood Lives

6 min read

gioco per 10-25 persone
Autori: Reiner Knizia e Kevin Jacklin
Editore: Fantasy Flight Games (www.fantasyflightgames.com)

Questo gioco è un “oggetto” un po’ diverso dagli altri prodotti che vi ho presentato in questa rubrica, l’aspetto esteriore è quello di un libro e potrebbe essere scambiato per uno dei tanti supplementi esistenti per i giochi di ruolo, in realtà si tratta di un gioco che si colloca sul confine tra il GdR, il gioco da tavolo e il party-game. È necessario un arbitro, ma a differenza di un GdR, non dovrà guidare i giocatori in una storia: saranno i giocatori stessi a creare le storie, interpretando i ruoli di attori e di registi nell’età d’oro di Hollywood (e le splendide foto in bianco e nero che il libro riporta contribuiscono sicuramente a ricrearne l’atmosfera). La presenza tra gli autori del “Maestro” Knizia ci assicura che non si tratta di un gioco di pura narrazione, infatti è stato inserito l’aspetto della gestione di risorse (denaro e “fama”) attraverso regole semplici ma efficaci, che permettono, alla fine della partita, di decretare un vincitore secondo un canone prettamente oggettivo.
Come party-game, alla stregua di Lupi Mannari, questo “Hollywood Lives” permette di far giocare insieme un gran numero di persone, e qui parliamo di numeri veramente grandi visto che può ospitare da un minimo di 10 persone ad un massimo di 25 (e magari qualcuna in più). A differenza di Lupi Mannari (o di una sua variante commerciale, come Lupus in Tabula) questo gioco ha bisogno di un po’ di preparazione, ovvero pazienza per fotocopiare (o stampare) e ritagliare tutta la “carta” necessaria, e un po’ di materiale sotto forma di buste, penne e porta-badge.
Affrontando secondo i dovuti canoni tutta la preparazione, alla partenza ogni giocatore si ritroverà in mano una busta contenente:
– banconote per dieci milioni di dollari,
– un badge da indossare con il nome del proprio alter-ego,
– una scheda che riporta la fama raggiunta, sotto forma di un certo numero di stelle (inizialmente tutti ne hanno cinque),
– due schede per le votazioni (una per la stagione 1951 e una per la stagione 1952),
– una penna.

Nella prima fase di gioco vengono messi all’asta un certo numero di film in base al numero di giocatori presenti. Questi film sono rappresentati da schede che riportano queste informazioni:
– titolo,
– genere,
– numero di attori da scritturare,
– stelle di fama che ogni attore scritturato riceverà,
– formula per il calcolo dell’incasso (in base al numero di stelle complessive).

I film verranno attribuiti in una classica asta al rialzo, i giocatori che se li aggiudicheranno ne diventeranno i produttori / registi (nessuno potrà aggiudicarsi più di un film), dopodiché scatterà per loro la ricerca del cast, e dovranno contrattare con gli altri giocatori per cercare di reclutarli e completare l’elenco degli attori (indicato nella scheda del film). Qualunque tipo di accordo è valido, in cambio di una parte un attore potrà anche esigere una somma fissa o una percentuale degli incassi del film; gli accordi potranno essere fatti anche per permettere al regista di puntare una somma maggiore dei dieci milioni iniziali, ricevendo dagli attori i loro “finanziamenti”.
A questo punto, quando si sono formate le squadre di attori e regista, tutti hanno mezz’ora di tempo per organizzarsi e cercare di creare un trailer del loro film, della durata massima di tre minuti; a parte la durata, non c’è limite all’inventiva e tutti potranno (e dovranno) dare il loro contributo per creare un vero e proprio “capolavoro” (il registra avrà comunque l’ultima parola nel caso gli attori escano dal “copione”).
Scaduto il termine, verranno organizzate le “proiezioni” dei trailer e, a turno, questi verranno visionati dagli altri attori; terminata la visione, a questo punto tutti dovranno dare un giudizio, utilizzando la prima scheda di voto (quella contrassegnata dall’anno 1951), e indicare qual’è stato il miglior film, il miglior attore e la migliore attrice. Naturalmente è vietato votare per sé o per il film in cui si è recitato (ma si può votare come miglior attore o attrice una collega che ha recitato nel proprio film).
L’arbitro, una volta raccolte tutte le schede, provvederà al conteggio dei voti (il momento ideale per servire un rinfresco a tutti attori) individuando i tre attori, le tre attrici e i due film che hanno ricevuto nella loro categoria il maggior numero di voti. Le “nomination” verranno invitate dall’arbitro a salire sul “palco” e qui verrà proclamato il vincitore dell’Oscar, tra i dovuti applausi e i classici ringraziamenti.
Una volta conclusa la cerimonia, l’arbitro dovrà procedere con la consegna delle stelle guadagnate da ogni attore, scrivendole sulle loro schede con un colore differente per ogni tipologia di film, poi tutti gli attori e le attrici che hanno ricevuto una nomination riceveranno una stella aggiuntiva, mentre i vincitori degli Oscar ne riceveranno ben due; infine, gli attori che hanno recitato nel film vincitore dell’Oscar avranno tutti una stella ulteriore.
A questo punto l’arbitro dovrà calcolare gli incassi dei film (con una semplice formula indicata sulla scheda) e consegnarli ai registi, aumentando con un premio il film vincitore dell’Oscar e quello che ha avuto la “nomination”.
Una volta che i registi hanno consegnato agli attori i compensi pattuiti, si può procedere con la stagione 1952, che si svolgerà seguendo la stessa procedura della stagione appena conclusa. L’unica differenza sta nel fatto che i registi dovranno cercare di reclutare attori provenienti da tutte e tre le tipologie di film, pena la riduzione degli incassi; questa regola è stata fatta per assicurarsi un “rimescolamento” degli attori ed evitare la riproposizione delle stesse squadre che si sono viste nella prima stagione. Sicuramente ora le contrattazioni saranno più accese, dato che esisteranno attori più o meno “famosi” che potranno spuntare condizioni più o meno vantaggiose.
Al termine della seconda stagione, l’arbitro potrà decretare i vincitori, ve ne saranno infatti come minimo due, ovvero chi sarà riuscito a guadagnare il maggior numero di stelle (l’attore più famoso) e la cifra più elevata (il produttore più ricco).
Questo gioco è estremamente flessibile e duttile, se una partita normale dura sulle tre/quattro ore, è possibile giocare una sola stagione (e scendere sotto le due ore, anche se lo sconsiglio dato che il gioco non si sviluppa nella sua completezza) oppure giocare tre stagioni (per una durata di oltre cinque ore, ovvero un pomeriggio più la serata); utilizzando sceneggiature da sette attori o usando quattro film al posto di tre è possibile accogliere un numero molto variabile di giocatori. Infine per gli amanti dei generi attuali (fantascienza, fantasy, etc…) esistono i materiali per ambientare una partita nelle stagioni 2000/2001.
Una nota: quando nelle votazioni si verificano dei pareggi, il regolamento dice di estrarre a sorte il vincitore, io penso che, per premiare l’impegno dei giocatori e non farli sentire in balia del caso, sia meglio che l’arbitro esprima un parere imparziale e decida lui quale sia il film o il giocatore che merita il premio.
Concludendo, non saranno molte le occasioni per giocare questo titolo, ma con un’attenta preparazione e il giusto spirito si potrà passare in allegria una serata che verrà ricordata a lungo, per le situazioni che i giocatori saranno sicuramente riusciti a creare. Suggerisco di trovare più dei dieci giocatori che il gioco suggerisce come numero minimo, infatti con questo numero si ottengono tre squadre da tre elementi, mentre sedici persone è un numero più adatto a rendere movimentati i “trailer” (tre squadre da cinque elementi). E se avete a disposizione una telecamera, quale miglior modo per rendere “eterni” i propri capolavori?

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