gioco per 1-3 persone
Autore: Manuel Correia
Editore: Board&Dice (www.boardanddice.com)
Superhot nasce nel 2013 come videogioco (uno sparatutto 3D in prima persona con grafica minimalista), realizzato da una software house indie (e finanziato da una campagna Kickstarter), la cui originalità consiste nel fatto che il tempo scorre a velocità normale solo quando il giocatore si muove o spara, mentre per resto del tempo tutta l’azione è rallentata, permettendo di pianificare con calma (relativa) le prossime azioni, e in questo caso la pianificazione è necessaria, dato che basta un solo colpo a segno per essere eliminati (e si deve ricominciare il livello da capo).
Ispirandosi al videogioco, nel 2017 la Board&Dice ha proposto un gioco da tavolo (minimalista anch’esso, dato che al posto di una tonnellata di miniature c’è “solo” un mazzetto di carte), realizzato sempre attraverso una campagna Kickstarter (che ha raccolto più di 100.000$). Il meccanismo del gioco è quello di “costruzione del mazzo” (il cui capostipite è Dominion, ovvero dove il giocatore ha un mazzo iniziale, che viene integrato con nuove carte durante la partita) ed è pensato principalmente per essere giocato in solitario (con varianti nelle regole per permettere fino a tre giocatori); ma vediamolo nel dettaglio…
La scatola è molto compatta, e contiene:
– un mazzo di carte,
– tre segnalini di plastica,
– un foglio da usare come plancia,
– il regolamento (in inglese).
I materiali sono nella media, le carte rispecchiano la grafica del videogioco, per cui non sono particolarmente evocative, e vanno imbustate dato che dovranno essere continuamente manipolate (c’è il vantaggio che non sono molte); la “plancia” è sottile (e avrebbe potuto contenere più informazioni utili per la partita); ci sono alcune scritte in lingua sugli effetti delle carte, ma si tratta di un inglese basilare.
Per la preparazione di una partita in solitario si prendono le carte marcate con “P1” per creare il mazzo di partenza del giocatore e si mischiano, pescandone quattro come mano iniziale. Le carte Pallottola vanno messe da parte, le carte Ostacolo vanno mischiate (con una Pallottola nelle ultime dieci), se ne pescano sei e si dispongono sul tavolo in una linea (nel gioco rappresenta quello che il giocatore vede davanti a sé). Notare che come ci sono due mazzi da cui pescare, ci saranno due mazzi degli scarti, uno per le proprie, e uno per gli Ostacoli. Infine, mischiano le carte obiettivo e se ne scopre una, questo sarà l’obiettivo che il giocatore dovrà cercare di raggiungere per completare il “primo livello” (se non piace lo si può scartare e pescarne un altro, che però dovrà essere accettato per forza), e quindi si può iniziare.
Ogni turno del giocatore è diviso in sette fasi:
1) scegliere se “aspettare” o “muovere”: nel primo caso si possono scartare carte dalla propria mano (diverse dalle Pallottole) che vanno a finire negli scarti degli Ostacoli, poi si prende la prima carta della linea e si mette nei propri scarti, infine si salta alla fase 6. Se invece si decide di “muovere” si passa alla fase 2.
2) giocare le carte: ogni carta della linea ha un valore che deve essere contrastato giocando carte dalla propria mano usando i valori di Combattimento e/o Schivata (la carta Ostacolo indica quali tipologie possono essere usate) e il giocatore potrà decidere se gli Ostacoli si distruggono o si evitano. Nel caso si decida di distruggerla, la carta va nella zona delle nuove carte (che andranno nella propria mano in fase 3), nel caso in cui la si voglia evitare, la carta va girata, e quando uscirà dalla linea andrà negli scarti degli Ostacoli (per ritornare successivamente in gioco); notare che le Pallottole devono sempre essere distrutte, e finiscono nel mazzo delle Pallottole.
3) ripianare la mano: il giocatore prende in mano tutte le carte dalla zona delle nuove carte (non c’è un limite massimo alle carte in mano), e se ne ha meno di quattro, pesca le rimanenti dal proprio mazzo (se il mazzo si esaurisce lo si ricrea con i propri scarti). Notare che se il giocatore non riesce ad avere una mano di quattro carte (perché nel proprio mazzo e nei propri scarti non ce ne sono a sufficienza) la partita è persa.
4) movimenti: si rimuovono dalla linea tante carte quante sono quelle giocate dalla propria mano (gli spazi vuoti della linea contano come carte); le carte a faccia in giù vanno negli scarti degli Ostacoli, le carte a faccia in su vanno nei propri scarti, e le Pallottole vanno direttamente nella propria mano; infine, le carte giocate nella fase 2 vanno negli scarti del giocatore. Notare che se nella propria mano ci sono quattro o più Pallottole, la partita è persa.
5) obiettivi: se si è raggiunto l’obiettivo, il livello è completato e si passa al livello successivo.
6) abilità degli ostacoli: ogni carta Ostacolo della linea viene attivata e ne vengono eseguite le relative abilità speciali. Nel caso in cui un nemico spari, si piazza una Pallottola negli scarti degli Ostacoli (ovvero, a breve si troverà una Pallottola nella linea in viaggio verso di noi). Nel caso in cui non ci siano più Pallottole da pescare, la partita è persa.
7) ripianare la linea: si spostano le carte della verso destra riempiendo gli spazi vuoti, e si pescano le carte dal mazzo per avere nuovamente una linea di sei carte (anche qui se il mazzo si esaurisce lo si ricrea con gli scarti degli Ostacoli), e analogamente se non ci sono abbastanza carte la partita è persa.
Se si riesce a completare il primo livello, si prepara il secondo in modo analogo al primo (conservando la suddivisione tra le carte Ostacolo e le carte del giocatore), l’unica differenza è che si dovranno completare due obiettivi; e se si completa il secondo livello si giocherà il terzo (con tre obiettivi). Infine, se si completa il terzo livello, la partita è vinta.
Nonostante la complessità apparente per la gestione dei vari movimenti delle carte, sono sufficienti un paio di partite per capire la logica con cui gira il meccanismo: la sostanza è nei due mazzi che bisogna “costruire” durante la partita, non solo il proprio, ma anche quello degli Ostacoli, dato che le carte si trasferiscono continuamente da uno all’altro (capire il flusso delle carte è la chiave per controllare tutto lo svolgimento), e concentrarsi solo su di uno porta inevitabilmente a uno sbilanciamento e quindi alla sconfitta. Per questo se bastano due partite per capire il meccanismo, ce ne vorranno sicuramente di più per capire come affrontare ognuno degli obiettivi, in pratica ogni carta obiettivo è un puzzle che bisogna cercare di risolvere, dato che nel mazzo ce ne sono venticinque e in una partita se ne affrontano soltanto sei c’è un ottimo livello di rigiocabilità. E se questo non fosse sufficiente, in fondo al regolamento trovate cinque varianti, per di più questo titolo può essere giocato in due persone (in due differenti modalità: collaborativo o competitivo) e anche in tre (due giocatori che collaborano tra loro contro il terzo giocatore).
Se state cercando un gioco per gli amanti dei rompicapo (adatto anche quando tutti vi hanno dato buca), e non volete mettere mano al PC o alla console, questo “sparatutto” non vi lascerà mai senza munizioni per la vostra mente, nemmeno in caso di blackout (se avete a portata di mano una candela).