Strategie quotidiane di mindfulness
“Hic et nunc”: l’espressione latina che significa “qui e ora”, così cara alla filosofia esistenzialista, ci ricorda come nella nostra vita il momento presente sia spesso l’unico momento che “abbiamo a disposizione” e allo stesso tempo quanto sia difficile “rimanere collegati” con la nostra esperienza.
Il fatto di “essere qui, in questo momento” è l’esperienza più importante, che fonda la nostra esistenza, la possibilità delle nostre scelte, la libertà di esserci e di potere essere; eppure, come sappiamo bene, la nostra mente spesso ci porta lontano, stretti fra le immagini delle nostre paure, le preoccupazioni e le ansie per il nostro futuro, le maschere che dobbiamo indossare, i desideri e le illusioni che ci fanno vivere in un mondo diverso (e a volte ben lontano da chi siamo veramente).
Il libro di Ronald D.Siegel, psicologo e professore dell’Harvard Medical School, esperto di fama internazionale della “mindfulness”, ci introduce alla riscoperta del momento presente attraverso la pratica di questa importante ed efficace forma di meditazione.
La mindfulness in effetti rappresenta un tipo di meditazione che ha avuto uno straordinario sviluppo negli ultimi decenni, avvicinando la psicoterapia (ma anche la biologia e le neuro-scienze) alle tecniche di rilassamento e di consapevolezza che hanno origine in ambito buddista e trovano molti riscontri anche in altre tradizioni filosofiche e religiose. Al centro della mindfulness si trova l’idea che una buona parte della “sofferenza psicologica” sperimentata pure in situazioni estreme, basti pensare alle applicazioni di questa pratica anche in situazioni di “dolore cronico”, è prodotta dal nostro cervello e dalla continua difficoltà a “rimanere connessi” con il momento presente per elaborare continue interpretazioni che spesso sono fonti di ulteriore stress.
“Mi fa un po’ male alla testa, speriamo che non mi venga un’emicrania”, “Se soltanto avessi…”, “Perché continuo a sbagliare?”: sono soltanto alcuni degli esempi di pensieri che ci procurano spesso altre sofferenze nel costante tentativo di evitare il dolore e cercare il piacere ed invece ci portano lontano dalla nostra esperienza e dai modi adeguati di vivere più serenamente il rapporto con noi stessi e con gli altri.
Il libro di più di 400 pagine si presenta come una manuale completo per conoscere la mindfulness e per sperimentare un percorso di auto-conoscenza ricco di spunti e di consigli pratici.
Il testo è diviso in due parti: la prima parte (“Perché la mindfulness”) è un’introduzione generale che spiega l’origine e le principali tecniche di questa strategia di “vita consapevole”.
In questa parte si dimostra il motivo per cui la mindfulness si presenta oggi come una strategia molto utile per affrontare i problemi della vita collegando questa esperienza con i suoi fondamenti scientifici e antropologici.
Vengono presentate inoltre le principali tecniche di meditazione formale (meditazione di consapevolezza del respiro, meditazione con “scansione corporea”, meditazione del chicco di uva passa, meditazione del cibo, meditazione camminata e meditazione di gentilezza amorevole), le pratiche informali (cioè quelle che non richiedono uno spazio o un tempo particolari, ma semplicemente un’attenzione a quello che si sta facendo) e i principali “salvagente”, cioè tecniche da usare in situazioni più emotivamente forti.
La seconda parte (“Pratiche quotidiane per menti, corpi e relazioni turbolenti”) affronta in cinque capitoli molto approfonditi le modalità di applicazione della mindfulness in situazioni di particolare stress emotivo; l’autore qui riporta anche la sua esperienza diretta di “psicologo clinico” in situazioni di adulti e famiglie che vivono situazioni di povertà e dimostra come un aspetto molto interessante di questa forma di meditazione sia sempre stato (da quando si è sviluppata in America) l’attenzione alla sua efficacia in “situazioni di forte dolore”. Gli ambiti trattati in questa seconda parte spaziano davvero in moltissimi campi: la preoccupazione e l’ansia, la tristezza e la depressione, il dolore e i disturbi legati allo stress, l’amore, le cure genitoriali e le relazioni intime, le cattive abitudini fino ad affrontare anche l’invecchiamento, la malattia e la morte.
Questa seconda parte rappresenta, a mio parere, uno degli elementi di maggiore novità di questo manuale rispetto a una moltitudine di produzioni di testi sulla mindfulness in questi ultimi anni: la prospettiva infatti del testo è molto più ampia perché non si concentra solo su una presentazione generale della mindfulness e una guida pratica delle sue tecniche principali, ma si addentra nei meandri più complicati delle sue applicazioni dei problemi della “vita quotidiana” (come recita il sottotitolo di quest’opera).
La conclusione del libro, infine, presenta delle belle considerazioni sintetiche e anche un breve capitolo (dal titolo “quando serve un ulteriore aiuto”) con un interessante elenco delle forme di psicoterapia che comprendono l’utilizzo di tecniche della mindfulness, ulteriore prova del successo di queste tecniche di consapevolezza all’interno della comunità scientifica.
Sicuramente, il libro si presenta come un tentativo più che riuscito di offrire un manuale completo sull’argomento adatto al più vasto pubblico di esperti e non esperti; il linguaggio e lo stile è accessibile a tutti: l’autore si rivolge al lettore come un formatore si rivolgerebbe a una qualsiasi persona interessata non solo a capire, ma anche a fare pratica, indirizzandosi direttamente all’esperienza di chi legge, interrompendo le riflessioni con box che contengono esercizi da fare, schede da compilare, e testimonianze di persone che ha incontrato nella sua pratica clinica.
Chi volesse capire qualcosa della mindfulness – e sperimentarne gli effetti – troverà in questo testo un manuale e uno strumento completo e aggiornato.
Luca Giorgini