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Gli aquiloni – Romain Gary

3 min read
Neri Pozza Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 352
ISBN 978-88-545-1562-8
Prezzo Euro 14,00 

La speranza non deve morire 

La prima emozione, quel primo sentimento che è ancora impossibile definire amore, ma semplicemente trasporto verso altri è per un bambino francese di dieci anni un’occasione irripetibile, unica, in cui i suoi turbamenti sono di gioiosa trepidante felicità e di quella sensazione avrà sempre memoria, ma non solo ricordo, perché è in un giorno d’ombra e di sole degli anni ‘30 che Ludo, orfano di entrambi i genitori e che vive con uno zio un po’ picchiatello che si diverte a fabbricare aquiloni, conosce Lila, una biondissima ragazzina polacca.
Non si tratterà di un’infatuazione passeggerà, perché la promessa d’amore di Ludo finirà con il costituire la ragione stessa della sua esistenza, gli imporrà scelte decisive, lo aiuterà a maturare nonostante gli eventi che vedono la Francia occupata e l’assenza di notizie da parte di Lila, ritornata precipitosamente in Polonia a seguito di un tracollo finanziario del padre.
Ludo diventa partigiano e verrà coinvolto nella guerra spietata fra i maquis e i nazisti, ma senza mai perdere quel senso di umanità che gli è proprio, che gli impedisce di odiare e che lo induce a credere fermamente che l’amore non potrà che trionfare. E infatti la Francia tornerà libera, la guerra che ha sconvolto l’Europa finisce, chi era dovuto scappare, chi era stato disperso ritorna e così ritorna anche Lila. Il cerchio si chiude; era tutto iniziato in quel giorno d’ombra e di sole con l’incontro di due bimbi, ora cresciuti, diventati adulti, provati dalla guerra, ma non sconfitti. Gary sembra volerci dire che quando tutto si fa nero, quando il nostro mondo crolla, non si deve mai perdere la speranza, soprattutto se alla base di questa c’è un amore da coltivare, da difendere, da raggiungere.
La mano dell’autore è lieve, muove i personaggi con dolcezza, ma non si creda che sia un romanzo d’amore, perché è un romanzo sull’amore, su quel sentimento che dovrebbe affratellare gli uomini.
Gli aquiloni mi è parso senz’altro meritevole di lettura, anche se un’amica mi ha fatto presente che ha scritto di meglio e considerato il livello di questo romanzo il meglio può essere solo quello del capolavoro.
 
Romain Gary (pseudonimo di Romain Kacev) nacque nel 1914. A trent’anni, Gary è un eroe di guerra (gli viene conferita la Legion d’honneur), scrive un romanzo, Educazione europea (Neri Pozza, 2006), che Sartre giudica il miglior testo sulla resistenza, gli si aprono le porte della diplomazia. Nel 1956, vince il Goncourt con Le radici del cielo (Neri Pozza, 2009). Nel 1960 pubblica uno dei suoi capolavori La promessa dell’alba (Neri Pozza, 2006). Nel ’62 sposa Jean Seberg, l’attrice americana di Bonjour tristesse, l’interprete di A bout de souffle. Nel 1975 pubblica, con lo pseudonimo di Émile Ajar, La vita davanti a sé (Neri Pozza, 2005) che, nello stesso anno, vince il Prix Goncourt. Il pomeriggio del 2 dicembre 1980, Gary si uccide, nella sua casa di place Vendôme a Parigi. Con un colpo di pistola alla testa.

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