“Masters and Following” è l’ottavo e nuovo album del gruppo progressive napoletano Presence, composto da due CD, incluse tracce inedite, cover (di Audience, Judas Priest e Sparks)ed estratti live, anche orchestrali, inclusa l’aria della Traviata “Un dì quando le veneri”). Otto gli anni di distanza dal precedente “Evil Rose“, anche se nel frattempo la vocalist Sophya Baccini ha dato alle stampe il tributo a William Blake “Big Red Dragon” (2013), secondo suo lavoro solista dopo “Aradia” del 2009. Il trio è costituito da Sophya Baccini alla voce, Enrico Iglio alle tastiere e alle percussioni, Sergio Casamassima alle chitarre, coadiuvato per l’occasione dagli ospiti Sergio Quagliarella alla batteria e da Mino Berlano al basso.Sophya nasce professionalmente come cantante solista ed autrice di testi in italiano, napoletano, francese ed inglese. Compositrice e corista, figlia di un tenore, ha perfezionato la sua tecnica vocale con studi di emissione lirica e blues, ha studiato pianoforte sin da piccola, e si è divertita ad imparare da sola a suonare la chitarra. Per migliorare la qualità delle sue esibizioni, ha frequentato corsi di dizione, recitazione e danza. Lavora da anni come turnista in sala d’incisione, e come vocalist dal vivo. Nel suo curriculum, collaborazioni tra gli altri con Amij Stewart, Paolo Zavallone, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, il Maestro Campanino, Vittorio Nocenzi del Banco, Lino Vairetti degli Osanna, gli Osanna stessi ed i Delirium. Nel 1990, insieme con Enrico Iglio fonda i PRESENCE, gruppo di dark progressivo molto amato all’estero (particolarmente in Giappone, America e Germania) mettendoci dentro la sua esperienza maturata come session-player e tutto quello che per lei è voce, dalla sperimentazione elettronica con l’uso di echi ed effetti creati da lei stessa, ai cori dissonanti, alle sonorità più “maschili” ed alla voce usata come strumento con l’impiego del campionatore, fino alle contaminazioni di lirica e blues con il rock ed un certo pop “de luxe”.
Mazzarella Press Service
Per ascoltare:
https://soundcloud.com/pino-pintabona/sets/presence-masters-and-following-mp3-album/s-qAIxn
https://soundcloud.com/pino-pintabona/sets/presence-masters-and-following-mp3-album/s-qAIxn
Intervista
Davide
Ciao Sophya, ciao Presence. Perché tanti anni sono passati dal precedente lavoro?
Presence/Sophya
Siamo stati un tantino impegnati con progetti di vario tipo, come partecipazioni, apparizioni e collaborazioni in concerti e albums di vari artisti, ma comunque la stesura e la realizzazione di ‘Masters and following’ ci ha portato via molto tempo
Davide
Cosa raccontano o su cosa riflettono i testi in inglese? Perché “Masters and following”?
Presence/Sophya
Tutto l’album è basato su di una profonda riflessione a proposito della perdita di finalità nelle cose, un po’ provocato dalle politiche in cui viviamo e sicuramente dalle classi dirigenti inadeguate… Abbiamo cercato di cogliere l’aspetto puramente ‘estetico’ di questo difficile momento storico, senza fare per forza una critica
Davide
Perché una sezione ritmica, basso e batteria (Mino Berlano e Sergio Quagliarella), ospite e non fissa nella formazione?
Presence/Sophya
Abbiamo avuto periodi di lunghe pause nel nostro percorso, dovute alle più svariate motivazioni… cosi anche nei concerti la sezione ritmica è cambiata diverse volte, ma consideriamo tutti quelli che hanno collaborato con noi come una grande squadra
Davide
Rispetto al tuo lavoro da solista “Big Red Dragon”… Perché William Blake è ancora oggi dopo due secoli un poeta così spesso visitato o rivisitato dai musicisti rock? Cos’hai trovato di te nella sua opera? Cosa volevi portare di lui e della sua opera all’attenzione dei contemporanei?
Presence/Sophya
Credo che sia stata proprio la cultura e l’intellighenzia rock a riscoprire William Blake. È stato l’ispiratore potentissimo della Beat Generation. Poeti e scrittori come Ginsberg e Kerouac hanno esplicitamente fatto riferimento ai lavori di Blake. I Doors hanno preso il loro nome da una sua famosissima frase, la copertina di Brain Salad Surgery e in generale i lavori di Giger sono chiaramente influenzati dai suoi diesegni. Quello che mi ha colpito in lui, quando ho cominciato a documentarmi sulle sua vita e le sue opere, è stata la sua attitudine visionaria che sentivo così vicina al mio modo di interpretare la musica. Invece di fare una suite sulla sua vita, ho provato a lasciarmi liberamente ispirare da suoi quadri, cercando di realizzare una mia visione delle sue visioni.
Davide
Intanto mi complimento per la tua voce particolarmente bella e soprattutto versatile. L’unica cosa migliore del canto è cantare ancora di più, disse Ella Fitzgerald. Cosa sono per te il canto e la voce per te stessa e tra te e l’altro?
Presence/Sophya
Il canto è stata sempre, me ne rendo conto adesso, la mia personale terapia contro lo stress, i dolori e gli inevitabili momenti difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita. La mia voce è la mia compagna, la mia amica/nemica, la considero come una cosa separata dal resto e dotata di una volontà propria, che io raramente riesco a controllare. Durante la giornata, quando non mi alleno o non canto, accenno sempre qualche nota sottovoce o faccio un colpetto di tosse per vedere se è ancora lì, come sta, se mi segue e fa quello che le chiedo. Quando canto per gli altri, mi rendo conto proprio della potenza della voce umana, delle emozioni che può suscitare e della gioia che può dare con un semplice suono. Rispetto molto questa cosa. Per la mia voce ho smesso di fumare, bevo pochissimo, solo qualche birra ogni tanto, mi alleno per non perdere il fiato, cerco di non prendere freddo e in generale tutta la mia vita si muove intorno a lei.
Davide
A volte mi è sembrato di cogliere nel tuo stile vocale qualcosa di Kate Bush. Quali sono le tue cantanti preferite ma soprattutto di chi è stata la voce (escludendo, immagino, quella di tuo padre tenore) che per prima ti ha fatto muovere al canto?
Presence/Sophya
Sì Kate Bush è molto vicina alla mia sensibilità, la ammiro moltissimo. Insieme con Joni Mitchell e Joan Baez.. Considero queste tre artiste importantissime anche per il loro modo unico di scrivere, non solo di cantare. Quella che mi ha ispirato di più, ti sembrerà strano, è stata Janis Joplin. La sua potenza, la sua anima infinita… Ho ascoltato i suoi dischi in maniera ossessiva. Poi ho conosciuto i Renaissance e la voce di Annie Haslam, e ho pensato che mi sarebbe piaciuto unire la sua perfezione tecnica con la forza selvaggia di Janis per trovare il mio stile personale, e ancora oggi questa è la mia strada.
Davide
Cos’è per te Napoli? E se da una parte Camillo Boito affermava che i napoletani cavano l’arte dal sole, da quale parte di Napoli cavate voi la vostra arte?
Presence/Sophya
Per me Napoli è Napoli, intendo il suo panorama, il golfo, il vulcano, la collina di Posillipo che si perde nel mare, e via Caracciolo con i suoi suoni, gli odori, i colori. Mi basta guardarla per stare bene. Ho la fortuna di avere un balcone strepitoso che si affaccia sul porto e sull’osservatorio di Capodimonte. Il sole sorge precisamente tra il Vesuvio e il monte Somma e non ti so descrivere lo spettacolo che offre, mai uguale a se stesso ogni singola mattina. Tutti i miei lavori da solista, i testi, gli arrangiamenti, sono nati guardando fuori dal balcone del mio studio e contemporaneamente suonando quello che mi usciva, immergendomi in quella bellezza.
Davide
Tra le cover di “Masters and following” un capolavoro dimenticato degli Sparks (This town ain’t big enough for the both us). Cosa ha di solito una canzone perché susciti il tuo desiderio di reinterpretarla?
Presence/Sophya
È l’importanza diciamo storica, la loro rappresentatività che ci ha portato a volere reinterpretare quei brani… Gli Sparks facevano parte di quell’onda di cambiamento che travolse la musica negli anni settanta, che faceva riferimento a David Bowie, Marc Bolan o anche i Velvet Underground di Lou reed… lo chiamavano Glam rock ed è stata una ventata di vera creatività…. ci è piaciuto ricordarlo…
Davide
Perché amate la musica? Perché serve?
Presence/Sophya
Perché la amo non lo so, è una parte quasi fisica di me. Senza la musica sarei sicuramente un’altra persona.
La musica non serve, c’è… è l’unica cosa che non esisteva in natura prima della comparsa dell’uomo, credo che sia un po’ il suo riscatto. Con la musica si comunica, si dà un senso alla vita, alle cose. Prova ad immaginare un film senza colonna sonora, il mare senza i gabbiani, gli alberi senza nidi. Noi non ce ne accorgiamo perché in fondo è tutto gratis, ma senza musica l’uomo sarebbe perso. Anche economicamente e spiritualmente sai… Cosa fai per pubblicizzare un prodotto? Una bella canzoncina. Qual è il momento più bello di una funzione religiosa? Quando si canta tutti insieme, quando arriva la musica che riesce ad elevare gli animi più di mille splendidi sermoni.
Davide
Cosa seguirà?
Presence/Sophya
Per la fine dell’anno dovrebbero essere ristampati in un solo CD i nostri primi due lavori, ‘The shadowing’ e ‘Makumba’ in versione rimasterizzata, poi l’intenzione è quella di portare ‘Masters and following’ in concerto, anche per ripercorrere diverse pagine dei nostri albums passati con chi ci ha seguito attraverso questi venticinque anni di musica…!
Davide
Grazie e à suivre…
Presence/Sophya
Grazie a te!