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Ingegneria finanziaria in risposta alla crisi

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L’Europa al lavoro


 
«Assicurareche le nostre economie siano sufficientemente competitive
percreare posti di lavoro e sostenere il tenore di vita di tutti i cittadini:
eccoqual è la nostra azione»
(HermanVan Rompuy, presidente del Consiglio europeo)
 
 
Introduzione
Il 24 marzo scorso,in occasione dell’ultimo Consiglio europeo, i capi di Stato e di governo deipaesi membri dell’UE hanno adottato la decisione definitiva sul MeccanismoEuropeo di Stabilità (MES) e approvato il Patto euro plus:misure che segnano un salto di qualità nel coordinamento delle politicheeconomiche e delle risposte da dare alla perdurante crisi.
 
IlMeccanismo Europeo di Stabilità
Una voltaapprovato, il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) sostituirà iltemporaneo Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (FESF). Il MES avrà una effettivacapacità di prestito pari a 500 miliardi di euro, mentre l’obiettivo dichiaratoè di arrivare a 800 miliardi di euro di capitale.
Nelconcreto, il Consiglio ha deciso di aggiungere all’art. 136 del Trattatosul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) il seguente paragrafo «GliStati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo distabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità dellazona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziarianecessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosacondizionalità»[1].
IlMES assumerà il ruolo del fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e delmeccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) nel fornire assistenzaagli Stati membri della zona euro dopo il giugno 2013.
L’accessoall’assistenza finanziaria del MES sarà offerto sulla base di una rigorosa condizionalitàpolitica nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico e diun’analisi scrupolosa della sostenibilità del debito pubblico effettuata dallaCommissione Europea[2],insieme al Fondo Monetario Internazionale (FMI)[3]e di concerto con la Banca Centrale Europea (BCE)[4]. Lo Stato membrobeneficiario dovrà realizzare una forma adeguata di partecipazione del settoreprivato in funzione delle circostanze specifiche e secondo modalità pienamenteconformi alle prassi dell’FMI[5].
Lostrumento verrà istituito con un trattato tra gli Stati membri della zona euroquale organizzazione intergovernativa nel quadro del diritto pubblicointernazionale e avrà sede in Lussemburgo.
Lasua funzione sarà di mobilitare finanziamenti e fornire assistenza finanziaria,secondo criteri di rigorosa condizionalità, a beneficio degli Stati membridella zona euro che sono o rischiano di essere confrontati a gravi problemifinanziari, al fine di salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euronel suo insieme.
Laguida del meccanismo, assicurata da un consiglio composto dai ministri dellefinanze degli Stati membri della zona euro (quali membri con diritto di voto),con il commissario europeo per gli affari economici e monetari e il presidentedella BCE quali osservatori, prevede un sistema di ponderazione dei votiproporzionale alle rispettive partecipazioni degli Stati membri al capitale delMES.
Dalpunto di vista dell’affidabilità finanziaria, obiettivo dichiarato è quello di otteneree mantenere il più alto rating del credito delle grandi agenzie internazionali dirating.
Comeaccennato, per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme, ilMES fornirà assistenza finanziaria soggetta a una rigorosa condizionalitànell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico, commisurato allagravità degli squilibri dello Stato membro, che assumerà la forma di prestiti.Potrà tuttavia intervenire, eccezionalmente, anche nei mercati primari deldebito.
Inogni caso, sarà richiesta l’approvazione degli Stati membri dell’UE perconsentire agli Stati membri della zona euro di affidare alla Commissione,insieme all’FMI e di concerto con la BCE, l’analisi della sostenibilità deldebito dello Stato membro che chiede sostegno finanziario, la preparazione delprogramma di aggiustamento che accompagna l’assistenza finanziaria nonché ilmonitoraggio della sua attuazione.
Vistala sensibilità del tema, si prevede e auspica una adeguata e proporzionata partecipazionedel settore privato ogniqualvolta lo Stato beneficiario riceve assistenzafinanziaria. La natura e l’entità di tale partecipazione sarà determinata casoper caso e dipenderà dal risultato dell’analisi della sostenibilità del debito,in linea con le prassi dell’FMI, e dalle potenziali implicazioni per la stabilitàfinanziaria della zona euro.
Neinegoziati con i creditori lo Stato membro beneficiario si atterrà ai principi diproporzionalità, trasparenza, equità e coordinamento transnazionale.
Anchegli Stati membri dell’UE che non fanno parte della zona euro potrannopartecipare a fianco del MES alle operazioni di assistenza finanziaria sullabase di accordi ad hoc.
L’augurio sincero èche l’esperienza degli aggiustamenti strutturali proposti dal FMI ai Paesi diAfrica e America latina negli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, ed inparticolare gli spesso disastrosi risultati provocati, possa servire dainsegnamento e monito per chi gestirà questi strumenti in Europa.
 
IlPatto Euro plus
Il Patto europlus riguarda le ulteriori azioni che i paesi della zona euro intendonocompiere per sostenere l’economia della moneta comune ed è aperto pure agliStati membri dell’UE che non adottano ancora l’euro. Difatti, Danimarca,Polonia, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Romania hanno annunciato l’intenzionedi aderirvi da subito.
L’obiettivo delPatto è di migliorare ulteriormente la qualità nelcoordinamento delle politiche economiche e la competitività e, quindi,aumentare il livello di convergenza. La competitività è fondamentale ai fini diuna crescita più rapida e più sostenibile dell’UE nel medio-lungo periodo, dilivelli più elevati di reddito per i cittadini e della salvaguardia dei comuni modellisociali.
Lo sforzo rinnovatodi più stretto coordinamento delle politiche economiche per la competitività e laconvergenza si ispira a quattro linee guida:
1.conferma e rafforzamento dell’attuale governance economica;
2.focus sull’obiettivo, sull’azione e sui settori d’intervento prioritariessenziali per stimolare la competitività e la convergenza;
3.assunzione di impegni nazionali concreti;
4.completamento del mercato unico, quale elemento determinante per ilmiglioramento della competitività nell’UE e nella zona euro.
GliStati aderenti s’impegneranno a realizzare gli specifici obiettivi previsti dalPatto:
-stimolare la competitività;
-stimolare l’occupazione;
-concorrere ulteriormente alla sostenibilità delle finanze pubbliche;
-rafforzare la stabilità finanziaria.
CiascunoStato presenterà periodicamente le misure specifiche che intende adottare perconseguire tali obiettivi e i risultati raggiunti, mentre i capi di Stato e digoverno eserciteranno il controllo politico sui progressi dell’azione congiuntabasandosi su una serie d’indicatori inerenti a competitività, occupazione,sostenibilità di bilancio e stabilità finanziaria.
Oltrealle questioni sopraindicate, si presterà una particolare attenzione alcoordinamento delle politiche fiscali.
L’imposizionediretta resta una materia di competenza nazionale, ma il coordinamentopragmatico delle politiche fiscali sarà sempre più un elemento che necessiteràdi stretto coordinamento a sostegno del risanamento di bilancio e dellacrescita economica. Lo sviluppo di un base imponibile comune per le societàpotrebbe essere una via da seguire per assicurare la coerenza dei regimifiscali, nel rispetto delle strategie nazionali, e per contribuire allasostenibilità di bilancio e alla competitività delle imprese europee.
LaCommissione ha, su questo argomento, già presentato una proposta legislativa suuna base imponibile consolidata comune per le società.
Perdimostrare un reale impegno a favore del cambiamento ed assicurare lo slanciopolitico necessario per raggiungere gli obiettivi comuni, ogni anno gli Statimembri partecipanti converranno al massimo livello una serie di azioni concreteda realizzare nei dodici mesi successivi. La scelta delle misure specifiche daattuare resterà di competenza di ciascun paese ma sarà orientata in particolaredall’esame delle questioni prioritarie indicate. Questi impegni si rispecchierannoanche nei programmi nazionali di riforma e nei programmi di stabilitàpresentati ogni anno, che la Commissione, il Consiglio e l’Eurogruppovaluteranno congiuntamente.
La speranza è chetale strumento sia foriero di concrete proposte ed azioni di reale sostegnoallo sviluppo e non resti uno dei tanti, o troppi, think tank europeiche produce documenti difficilmente traducibili in opere.
 
Conclusioni
Questi strumenti diingegneria finanziaria dovranno consentire ai singoli stati europei e all’UEnel suo complesso di proseguire nell’impegno teso a superare lacrisi finanziaria e riavviare il processo virtuoso della crescita sostenibile,da tempo sospeso. Il pacchetto di riforme rafforzerà la governanceeconomica dell’Unione europea e assicurerà stabilità duratura all’intera zonaeuro.
A quanti temono chel’UE stia avviando lo smantellamento dello stato sociale e della protezionesociale come tradizionalmente intesi, il Presidente del Consiglio europeoHerman Van Rompuy assicura che l’impegno èproprio opposto: si desidera rispondere alla crisi, preservare la stabilitàfinanziaria e porre le basi di una crescita intelligente e sostenibile che siaall’insegna dell’inclusione sociale e della piena occupazione.
Confidiamo erestiamo vigilanti!


[1] Cfr. GUUEserie L n. 91 del 06.04.2011.
[2] Cfr. http://ec.europa.eu.
[3] Cfr. http://www.imf.org.
[4] Cfr. http://www.ecb.int.
[5] Si veda laprassi dei Programmidi Aggiustamento Strutturale (Structural Adjustment Programs– SAPs) del FMI.

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