Prendete la Londra vittoriana. Metteteci un elfo, esiliato dall’incantesimo di un rivale nel nostro mondo, che si mantenga usando le proprie virtù magiche per risolvere intricati casi di omicidio che, in luogo del metodo logico-deduttivo di Sherlock Holmes, utilizzi un metodo magico-irrazionale; che sia amorale, libertino, vanitosissimo… avete fatto così conoscenza di Mr. Wylo Helig, consulente investigativo sui generis, che, nonostante le sue azioni folli, non sbaglia mai un colpo. In questa prima avventura Wylo Helig dovrà risolvere un duplice omicidio: Lord Gordon Latymer, ucciso da tredici coltellate nella propria biblioteca, e la prostituta tredicenne Daisy Grant, morta per strangolamento, il cui corpo viene rinvenuto nello stesso luogo. E su tutto aleggia un misterioso sentore di rosmarino…
Inizia con Un delitto al rosmarino una serie di romanzi brevi, firmati da Fabio Larcher ed editi da A.Car., che seguono le vicende di Wylo Helig, elfo detective, in una riconoscibile (anche se a tratti surreale) Londra Vittoriana. Il genere è definito dall’autore stesso fantasy-giallo, anche se più che il genere ciò che caratterizza questa prima opera (e probabilmente anche le successive) è il tono. Pur muovendoci lungo le stesse vie di Sherlock Holmes (tanto che incontreremo anche, ad esempio, Lestrade) il protagonista non assomiglia per niente al consulente investigativo di Sir Conan Doyle, né i suoi metodi possono ricordare in alcun modo quelli scientifici e logici del personaggio di Baker Street. Wylo Helig è un essere magico, la sua morale è quantomeno ambigua, e il suo linguaggio diretto e provocante. La sua interazione con gli umani (e con le loro vicende) è complessa, tanto da sconsigliarne la ricerca, se non fosse che i suoi metodi si rivelano inevitabilmente rapidi, rispetto a quelli della polizia, e quindi i suoi servizi vengono comunque richiesti.
Fabio Larcher, che avevo già avuto modo di apprezzare come autore in altre opere, qui propone un singolare divertissement – di rapida lettura – che suona tanto originale (nello stile e in vari aspetti della trama) quanto peculiare. Molto buono quindi per la costruzione e le idee che sorreggono la storia, forse meno apprezzabile per la comicità a tratti sopra le righe che, pure se giustificata dal personaggio, altera un po’ il ritmo, principalmente nella parte centrale del romanzo.
Un delitto al rosmarino è comunque un’opera più che interessante. Che, anche se non segue i canoni classici, non si può negare sia un giallo, e che ha elementi fantasy (tra l’altro quelli sottesi sono gradevolmente cupi), mischiati con una grossa dose di ironia e di pagine surreali. Wylo si è presentato bene. Vedremo come continuerà a stupirci e affascinarci nei prossimi casi che affronterà.