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Intervista con Paolo Rigotto

11 min read
PAOLO RIGOTTO – BIOGRAFIA
 
PaoloRigottoè nato a Torino il 18 dicembre 1973. All’età di 12 anni si avvicina allaregistrazione multitraccia e alla programmazione di sintetizzatori esequencer. Primi esperimenti e composizioni. All’età di 18 anni si avvicinaallo studio della batteria con i maestri Dario Bruna e Marco Volpe.Frequenta seminari di Giulio Capiozzo, Ellade Bandini, TommyCampbell, Tullio de Piscopo e Walter Calloni e corsi di musicad’insieme con i maestri Tessarollo e Chiricosta.
Coinvoltofin da adolescente in vari progetti musicali (sia come tastierista checome batterista) attualmente le sue principali collaborazioni sono quelle con BandaElastica Pellizza (premio SIAE Tenco 2008); la reunion dei Syndone(la gloriosa prog band del compositore Nik Comoglio); il cantautore FrancescoStabile. Collabora inoltre con due ensemble di ricerca musicale edinserimento sociale: il CLGEnsemble di Dario Bruna e il progetto Groove’n’ Therapy di Albino Vicario.
Nel2010 il brano Scheda Madre vince il premio La musicaelettronica italiana nel 2061, promosso dal Festival Club To Club incollaborazione con il Comitato Italia 150. Scheda madre è uno deidieci brani che compongono il suo primo album solista Corpi celesti,realizzato nel 2010 e uscito all’inizio del 2011. Grazie all’esperienza con ilgruppo Banda Elastica Pellizza (che ha visto questa band impegnata suipalchi di Premio Tenco, MEI Faenza, Caterraduno 2009) e alle interessanticollaborazioni con personaggi quali Roberto “Freak” Antoni,nasce il progetto solista di Paolo.
 
Corpi celesti è un crocevia di generi musicaliche spaziano dall’electropop al prog rock, sempre con una velataquando non esplicita (auto)ironia e un uso divertito dell’elettronica. Canzonibrevi (raramente si superano i canonici 3’30”) ognuna delle qualirappresenta una chiave di lettura alternativa della musica pop di oggi.A partire dalla primavera del 2011 il disco troverà la sua realizzazione dalvivo grazie alla collaborazione con i musicisti Felice Sciscioli(Treni all’Alba), Silvio Vaglienti, Francesco Borello (FunkAnonymus).
 
BANDLIVE:
PaoloRigotto: voce, tastiere, batteria
FrancescoBorello: basso
SilvioVaglienti: chitarra
FeliceSciscioli: batteria
 
PaoloRigotto web:
 
Comunicatostampa a cura di Donato Zoppo e Francesca Grispello
 
  
 
INTERVISTA
 
Davide
CiaoPaolo. È il tuo primo disco solista. Com’è nato questo bisogno dopo anni dimusica fatta insieme ad altri (con Banda Elastica Pellizza, Syndone…)?
 
Paolo
Inrealtà i miei problemi con la musica  risalgono all’adolescenza, registrazionifatte in condizioni demenziali e, per coerenza, con testi spesso demenziali(anche involontariamente). Diciamo che oggi ho semplicemente meno paura diperdere la faccia.
 
Davide
Musicalmentenotevole, “Corpi celesti” non sembra somigliare in modo particolare adaltre cose già fatte, già dette, a parte un certo umore zappiano o “eliano” (sidice “eliano”?). Segue ragioni proprie, uno stile già maturo e molto personale.Quando e come hai scoperto che nella vita avresti fatto musica?
 
Paolo
Avendoun fratello, Beppe,  musicista e di dieci anni più grande di me, sonocresciuto  circondato dai dischi rock degli anni ’70-’80.
Hoappoggiato le mani su una tastiera elettronica a 8 anni e me ne sonoinnamorato, a tal punto che oggi la suono più o meno ancora allo stesso modo.
 
Davide
Ituoi testi, in modo ironico, fanno pensare e ci si ritrova. Nella ghost-tracksi ascoltano alcune tracce in cui hai preso appunti, forse con un qualcheregistratore portatile, di testi, melodie… idee insomma per i brani di “Corpicelesti“…
Aldi là delle idee improvvise, componi poi musica e scrivi testi di getto o seguiun paziente lavoro di revisione, o per dirla con Orazio, labor limae et mora?
 
Paolo
Hoscoperto in questi anni che una canzone nasce da sè. 
Quandomi accorgo di essere alla ricerca ossessiva della “melodia perfetta” o deltesto “d’effetto a tutti i costi” smetto di suonare e faccio altro, tipo starealla luce del sole o mangiare una fetta di crostata all’albicocca.
Oraziointerviene nel momento in cui si dà la forma all’idea, ma l’idea nasce incirca diciassette secondi.
 
Davide
Quantoinfluisce Torino, il viverci, sulla tua musica e sui testi? O in ogni altroluogo sarebbe lo stesso?
 
Paolo
Credoche ogni luogo abbia la sua musica. Credo che non potrei fare questamusica in un altro posto. Farei  altra musica, non so se migliore o peggiore,ma certamente non questa qui.
Torinoè in questo momento una realtà musicale  creativa, in fermento. Bisognosa difare qualcosa. Ci stiamo vivendo nel mezzo, siamo nel pieno di un fermentocreativo che non può passare inosservato.
Insomma,gli artisti ci sono. Fateli lavorà. 
 
Davide
Perl’occasione ho riascoltato un paio di lavori della Banda Elastica Pellizza, Gogangae La parola che consola (Premio Tenco 2008). Banda Elastica Pellizza,Syndone e Corpi celesti: tutte cose di grande qualità, ma sicuramentemolto diverse tra loro. Come descriveresti la tua “identità sonora” di base?
 
Paolo
BandaElastica è la mia fidanzata storica. Syndone è l’amante con cui sfogare ipropri istinti passionali, Corpi Celesti un figlioletto un po’ traviato.
Credoche la mia identità sonora stia nel contrasto. Non potrei mai fare il musicistaspecializzato, dedicare la mia vita musicale solo al Jazz, o solo alRock, o solo alla classica e così via. Ogni musica ha la sua caratteristicaemotività, è bello poter scegliere di cosa si ha musicalmente bisogno in undato momento.
 
Davide
Inmusicoterapia, nelle esperienze di gruppo si è evidenziato che i pazientileader, tendono a scegliere strumenti che divengono facilmente strumenti leader.Essi sono di grande volume, di facile uso, ritmici e potenti. Appartengonospesso alla classe degli strumenti a percussione… In tal caso non mi spiego ilfatto che il batterista in una band non venga quasi mai considerato il leaderdi un gruppo… Ad ogni modo, hai studiato la batteria con maestri di tuttorilievo… Chi sono o chi sono stati i più grandi batteristi e percussionistisecondo te e perché?
 
Paolo
Avendoesperienza di laboratori musicali con pazienti psichiatrici devo riconoscereche in un setting di gruppo le percussioni in generale e la batteria inparticolare sono in effetti strumenti molto “sonori” e “competitivi”, poichè intale condizione il ritmo e il volume sonoro sono determinanti per la conduzionedella performance.
Credoche in ambito musicale “tradizionale”, invece,  il batterista abbia contro disè la mole stessa della batteria; se qualcuno tra il pubblico ti nota di tantoin tanto tra un piatto e un tamburo sei già un batterista appariscente. Nelrock, solo quando il batterista può permettersi di lasciare il proprio sgabelloe stare in piedi sul palco riesce ad essere frontman (vedi Phil Collins, o ilnostrano Franz Di Cioccio). Per fortuna c’è il momento del solo…
Ipiù grandi batteristi della storia? Tantissimi. Nel rock considero fondamentaliRingo Starr (ha inventato il suono della batteria pop, nel bene e nel male),Nick Mason (ai tempi di Ummagumma era esplosivo e selvaggio), Keith Moon eStewart Copeland. Nel Jazz amo Max Roach, un grande melodico della batteria, etra i contemporanei adoro Joey Baron. Ma mi piacciono anche moltiprofessionisti italiani: Ellade Bandini, ad esempio, è per me uno dei piùgrandi batteristi del nostro paese.
 
Davide
Nonsfugge, a un certo punto, la citazione di Gerontocrazia degli Area… col poteredelle cose posso avere la tua vita controllata e si chiama libertà… È unsemplice omaggio agli Area o è una “frecciatina” che rilanci a coloroche detengono varie forme di potere in Italia? Cosa ne pensi di quello cheaccade tra la nostra cultura e le nostre istituzioni?
 
Paolo
Lacitazione Area è uscita da sè, cercavo una frase che potesse descrivere il modoin cui la moderna “democrazia dei consumi” mette a disposizione di tuttiun’infinità di splendidi oggetti, ovviamente inutili, attraverso i qualicomprare il tacito consenso della gente. E poi, pensando, scrivendo,correggendo, mi è venuto in mente che la frase già esisteva, ed era di DemetrioStratos. Non potendo usare parole migliori delle sue, ho usato le sue.
Perquanto riguarda il rapporto tra cultura e istituzioni, non sono abbastanzacolto e istituzionalizzato da poterti rispondere.
 
Davide
Moltobelle e originali le sculture di argilla di Tiziana. Chi è? Perché le haiscelte per le copertine e per le pagine del booklet?
 
Paolo
Tizianaè un’ospite della comunità in cui lavoro. Ha realizzato queste minuscolesculture nell’ambito delle attività di laboratorio e ne sono rimastoaffascinato. A mio parere rappresentano, in immagini, l’inafferrabilità sonorache mi piace cercare in musica.
 
Davide
Dunquelavori in una comunità alloggio (guarda caso anch’io)… Come influenza i tuoitesti il fatto di essere professionalmente attento all’azione e alla relazione educativa intenzionale che possano contribuire ad accrescere la qualità dellavita delle persone e, ovviamente, della propria?
 
Paolo
Ilmio lavoro con la disabilità è stato non importante ma fondamentale.
Credoche il vero problema della malattia mentale sia quello di essere considerata,più o meno consapevolmente, una malattia sociale.
Daquesta ed altre considerazioni nasce il  tentativo di parlare, nelle miecanzoni, dal punto di vista di un osservatore il più possibile neutrale. 
 
Davide
Cos’èil CLGEnsemble?
 
Paolo
IlCLG ensemble, creato dal musicista Dario Bruna, è un’associazione culturale, daqualche tempo anche piccola cooperativa sociale, che si occupa dellarealizzazione di progetti musicali, audiovisivi e manufatti con ilcoinvolgimento di persone con disagio psichico. Ha all’attivo una lunga seriedi lavori di ottimo livello non solo dal punto di vista relazionale ma anchedal punto di vista artistico. Prerogativa dell’associazione è creare forme diarte in cui i ragazzi coinvolti dìano il loro personale apporto stilistico.
Trai progetti realizzati recentemente cito lo spettacolo Nomura, che havisto coinvolti, tra gli altri, i musicisti Federico Marchesano, Ramon Moro ePaolo Spaccamonti a fianco degli ospiti (attori, cantanti, mimi) del centrodiurno. Il progetto è stato patrocinato dalla città di Torino la quale ha messoa disposizione dell’evento il bellissimo Teatro della Cavallerizza, strutturadel Teatro Stabile di Torino. 
Nelcorso degli anni il CLGEnsemble ha collaborato con musicisti di spicco qualiCarlo Actis Dato, Fabrizio Saiu, Paolo Spaccamonti, Toni Cattano, Gigi diGregorio e molti altri e si è aggiudicato nel 2000 il premio speciale dellagiuria al Naco Percfest di Laigueglia.
Inambito audiovisivo è stato da poco tempo realizzato un film intitolato 180 -Tutti Fuori ispirato alla vita di Franco Basaglia, rivista e interpretatain assoluta libertà dai ragazzi del centro diurno, filmato e montato da PaoloRigotto, che sono io.
 
Davide
E ilprogetto Groove’n’Therapy?
 
Paolo
Groove’n’Therapyè anch’essa un’associazione culturale, nata inizialmente per proporre laboratorimusicali a persone che vivono in condizioni sociali “protette” quali comunitàper tossicodipendenti e carceri. Il progetto si è ora sviluppato nellarealizzazione di una scuola di musica assolutamente atipica, in cuil’insegnamento della musica è indirizzato non solo a persone disabilipsicofisiche (anche attraverso l’uso di specifici presidi sonori) ma anche amusicisti con precise richieste o limitazioni (fosse anche solo il tempo adisposizione per lo studio) e a band già formate che possono seguire stage diperfezionamento per gruppi. Il percorso iniziale dell’allievo prevede, tral’altro, il suo inserimento come “operaio” del suono (tecnico o roadie inpiccoli e grandi concerti, fonico). Ideatore del progetto è lo psicologo edirettore di comunità Albino Vicario.
 
Davide
Guardami dalla canzone d’amore cosiddetta d’autore, dalla canzone impegnatadi noia impregnata… Guardami dal musicista cortese, dal jazz torinese…Anzitutto cos’ha che non va il jazz torinese ;-)? Poi cos’è che più di tuttonon ami della musica e non farai mai?
 
Paolo
Perme il termine “jazz torinese” rappresenta più in generale lo snobismo di unacerta classe culturale in molti casi ormai assolutamente anacronistica. Non c’ènulla di male nel jazz torinese, piemontese o italiano che sia, anzi. Lafusione tra le culture jazz ed europea, compresa quella italiana, ha dato vitaa sperimentazioni musicali straordinarie, ad autentici manifesti culturali.
Ciòche trovo fastidiosa è la presunzione di molti musicisti, autori e musicofilicosiddetti “colti” che ignorano e spesso dissacrano la nostra tradizionemusicale popolare (e perchè no, talvolta anche commerciale) a favore di  generimusicali che, per quanti sforzi si possano fare, non hanno certo le loro radicitra il Po e la Dora.
Cosanon farò mai nella musica? Imitarmi, spero.
 
Davide
“Corpicelesti” verrà ora suonato dal vivo? Quali le date più vicine?
 
Paolo
L’esordioè ormai prossimo: il primo aprile (non è uno scherzo. O forse sì…) suonerò conla mia band al Taurus di Ciriè, locale bello e coraggioso, tra i pochi capacidi proporre una reale cultura alternativa per il pubblico giovane.
 
Davide
Cosane pensi di questa frase detta da Bizet: Se si dovessero sopprimerel’adulterio, il fanatismo, il crimine e il male, non avrebbe più senso scriverenemmeno una nota per un’opera musicale?
 
Paolo
Nonla conoscevo. Metto un mi piace.
Èpossibile fare poesia in un mondo fatto esclusivamente di atti di bontà, overegna indiscussa la giustizia, la quale genera solo bene per un mondo di paceinfinita? Nessuno avrebbe mai  pulsione creativa per scrivere una poesia odipingere un quadro in un mondo simile. A dirla tutta, nessuno avrebbe mainemmeno motivo di pregare. Comunque credo che l’esistenza di tale mondocomporterebbe l’assenza dell’Uomo. Quindi non corriamo rischi. 
 
Davide
Cipresenti la band che ti accompagnerà dal vivo?
 
Paolo
Moltovolentieri:
FrancescoBorello: un giovane e promettente bassista torinese, già attivo con la bandtorinese Funk Anonymus ed arruolato presso di me con matricola N°0001.Molto affidabile e ambizioso. Anche molto alto.
SilvioVaglienti: un amico di vecchia data, chitarrista eclettico conosciuto anni fadurante un esilio nelle orchestre da ballo. Musicista consumato, ma pur semprealto (pure lui).
FeliceScicioli: realtà batteristica e cabarettistica nascente, già musicista nei Treniall’Alba, affermata band piemontese. Per lui conierei il termine”Cabatteristico”. L’uomo che tutti vorrebbero essere, ma anche l’uomo che puòessere tutti (molto alto anche lui).
RobertoCannillo: fisarmonicista, tastierista, bandoneonista, bassista e arrangiatore.Nonostante tutto questo è pure simpatico. Anche lui amico di vecchia dataconosciuto nelle medesime circostanze di Silvio. Conta approssimativamente500.000 anni ed è l’unico membro della band più basso di me.
 
Davide
Altroin futuro (a parte la fine del mondo)?
 
Paolo
Dunque,nel caso di fine del mondo  spero innanzitutto in un pò di concerti, il piùnumerosi possibile.
Forsenon è un buon momento per cercare di portare in giro uno spettacolo live con 5musicisti e magari anche un fonico. Ma prima del 21 dicembre 2012 credoragionevolmente di poter fare qualche serata divertente, aggiungendoci magariuna collaborazione live con il grande Roberto “Freak” Antoni degli Skiantos. 
Gliel’hochiesto, ci sta. 
Nelcaso il mondo non finisse nel 2012 ma venisse prorogato ad altra data allorapotrei tentare la carta del secondo disco (già in lavorazione) e rendere felicel’umanità con la mia ostentata ricchezza.
 
Davide
Graziee à suivre…
 
 
   
 

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