ALI D’AMIANTO
Ali d’Amianto è il debut album dei Santa Sangre, un powertrio grossetano dedito al thrash metal con tinte hardcore che predilige i testi in madrelingua. Nascono alla fine del 2011 da un’idea di Alessandro Parrini e Antonio Viggiani (rispettivamente chitarra/voce e batteria) e dopo diversi cambi di line-up si assestano con la formazione attuale che vede come bassista e seconda voce Paolo Bencivenga. Hanno all’attivo una demo, un mini EP e un EP-album dal titolo “La tua ora”, la cui uscita è datata Luglio 2015. I Santa Sangre non hanno concetti, né schemi o anti-schemi che li guidano, sebbene non rinneghino la propria identità musicale e la perseguano tenacemente concedendosi la libertà di spaziare all’interno di quello che è il loro genere. Attualmente sotto Etichetta Quarock Records, hanno collaborato con Jac Salani e la sua Fucina Studio Recording.
A febbraio l’uscita del loro album e del singolo dallo stesso nome “ALI D’AMIANTO”.
Videoclip: Ali d’Amianto
Intervista
Davide
Ciao. Innanzi tutto perché avete scelto il nome “Santa Sangre” (Sangue Santo) come il film surrealista diretto da Alejandro Jodorowsky liberamente ispirato alla storia di Gregorio Cárdenas Hernández, serial killer messicano che negli anni Quaranta, a Città del Messico, assassinava le proprie partner e le seppelliva nel giardino sotto casa?
Santa Sangre
Il nome nasce dall’interesse di Alessandro (voce e chitarra) per il sud-americano (l’autore, non il serial killer) riguardante i suoi studi inerenti ai Tarocchi e ad alcuni modi di proporre l’arte. Alcuni suoi scritti e opere esprimono dei concetti molto interessanti. Antonio avvallò la proposta di un nome ispirato alla creazione artistica del Cileno dopo aver visto il film in questione una sera prima di entrare in sala-prove.
Volevamo un nome che richiamasse una sensazione carnale, sensuale, esoterica, promiscua e d’impatto e alla fine anche un po’ per la casualità dell’accadimento decidemmo per quel nome.
(In quei giorni il nostro cantante stava giust’appunto leggendo un suo libro, “Psicomagia”).
Davide
In copertina sembra uno dei tarocchi di Aleister Crowley o qualcosa di simile. Cosa rappresenta?
Santa Sangre
Le “Ali d’Amianto” rappresantano l’idea, le azioni e le intenzioni che abbiamo voluto imprimere con queste canzoni. C’è sì, il senso di distruzione e macerie come si può dedurre dallo sfondo, ma anche una sorta di spiritualità positiva, sebbene legata a una materia metallica fondamentalmente ritenuta dannosa.
E’ implicito nell’atto di tenere la lanterna da parte della figura dell’Arcano, un intento di vedere le cose come stanno sia interiormente che esteriormente e gettarsi in tutto questo con delle ali pesanti senza temere il futuro.
Davide
In anni in cui non esistevano gli effetti per la chitarra, distorsori inclusi, Dave Davies dei Kinks prese un bisturi e tagliò in due la membrana del cono del suo amplificatore. Il risultato fu il cosiddetto fuzz e il suono di chitarra distorta di You really got me. Da allora i suoni duri, sporchi, cattivi non hanno smesso di evolvere nelle più disparate e a volte esasperate forme. Perché avete scelto questo tipo di suoni per esprimervi musicalmente?
Santa Sangre
Sono i suoni con cui ci sentiamo più a nostro agio per esprimere la nostra musica e le nostre idee. Il carattere di fondo della band o comunque una delle tematiche portanti è il togliersi di dosso quelli che possono essere i pesi della vita quotidiana. Riversarli in un’espressione artistica rende indubbiamente altrettanto “pesante” l’esito finale per quel che riguarda il fattore sonoro. Le esperienze di vita di sicuro influiscono su ognuno di noi, talvolta rischiano di condizionarci, suonare a questo punto dà modo di essere liberi anche dal rischio di rimanere intrappolati in uno schema o in un condizionamento. I suoni col passare degli anni sono più accellerati, distorti o pesanti in egual modo al bisogno di chi si esprime con la propria musica “seguendo” questo intento.
Davide
Dave Grohl: “Più che rabbia e angoscia il motore dei Nirvana era la catarsi“. Qual è il vostro motore?
Santa Sangre
Dave Grohl! (ahahahah!). Apparte la battuta ci rispecchiamo molto in questa definizione. Pensiamo che le band storiche abbiano avuto un riscontro aldilà delle previsioni perché hanno considerato in principio questo fattore come essenziale e allo stesso tempo naturale: crescendo con uno strumento fra le mani o con la voglia di fare musica pian piano si sviluppa la consapevolezza che il suono e qualcosa di “Oltre”.
Davide
C’è un tema in particolare che predomina e lega i testi di “Ali d’amianto”?
Santa Sangre
I testi sono legati molto agli stessi principi a cui abbiamo fatto riferimento parlando del nome della band. La carnalità, le macerie che si possono accumulare dietro le spalle… è un attimo e ti ritrovi a dover rivedere molte priorità. Si tratta di esperienze di vita, o di vite in genere. Intrecci di situazioni dipinti sonoricamente, sempre cercando di trasmettere quello che è una colonna portante del nostro essere band e individui. La rivalsa intesa non come competizione ma come un guardarsi allo specchio senza sparare stronzate e agire con decisione senza catene.
Davide
Come siete approdati alla Qua’ Rock Records e quali sono stati l’approccio e il contributo di Giacomo Jac Salani e della Qua’ Rock nella produzione di questo lavoro?
Santa Sangre
Siamo entrati in contatto con la Qua’ Rock dopo aver visto la pubblicità dell’etichetta e della Fucina studio recording su delle riviste di settore. Abbiamo ascoltato dei brani di alcune band da loro prodotte e abbiamo deciso di proporci per una collaborazione. In questo ci preme riconoscere ad Antonio (batteria) lo slancio positivo con cui si è sempre dedicato alla cura della band sotto questi aspetti dato che è stato lui all’interno della band a prendere l’iniziativa.
Riguardo la collaborazione con la Qua’rock e in particolare con Jac e Gabriele Bellini siamo rimasti più che soddisfatti. Entrando in sala di registrazione siamo stati supportati dalla loro esperienza e il loro contributo ha fatto sì che molte canzoni dell’album risultassero ancora più d’impatto e molto più complete anche a livello stilistico. Non c’è che dire: Bravi tutti! (Ahahahah)
Davide
Una traccia si intitola Saṃsāra come “l’oceano dell’esistenza” del Brahmanesimo e del Buddhismo, la vita terrena, il mondo materiale permeato di dolore e di sofferenza, l’illusione e l’ignoranza in cui l’uomo è afflitto e che lo conduce ad agire tornando alla e trattenendosi ancora e sempre nella stessa condizione. Qual è, per citare un altro vostro titolo, la vostra “Visione esoterica” o, comunque, metafisica della vita e del mondo?
Santa Sangre
Innanzitutto grazie per la bella domanda! Ci metti indubbiamente in difficoltà nell’esprimere a parole delle esperienze soggettive che si sommano e si relazionano in un’unica esperienza, musicale o meno che sia.
In realtà abbiamo un’opinione in merito, “un’illuminazione di seconda mano” per così dire. Sofferenza, dolore, etc. possono costituire un bagaglio di cui far tesoro senza rinnegare la storia che racchiude questo dolore, o questa esperienza. Queste sono delle “visioni esoteriche” che più o meno condividiamo, ognuno con le proprie sfumature e differenze, sempre cercando di rispettarci l’un l’altro. I bagagli passo dopo passo possono essere un peso, ma anche un valore aggiunto se perdono la loro “importanza catastrofica”. Vivere la vita con un pizzico di sana noncuranza o rendere tutto più leggero fa del bagaglio un “niente” da portarsi appresso lungo il viaggio.
Davide
Torniamo alla musica. Quali gruppi e quali dischi sono stati più di altri alla base del vostro fare musica?
Santa Sangre
Facendo un excursus dall’adolescenza ad oggi potremmo stilare una lista infinita di gruppi e album che ci hanno appassionato. Dal Thrash metal degli Slayer e della bay area all’hardcore italiano degli Skruigners, passando da “Astrocreep 2000” dei White Zombie fino a toccare “Iowa” degli Slipknot. Passando il fine nottata a ascoltare “Louisiana” fumando l’ultima sigaretta. Tralasciando per motivi di estensione della suddetta lista molte storiche band Grunge, Stoner, NY Hardcore, Alternative punk italiano, o gruppi come i Black Sabbath, Judas Priest & company. E ovviamente l’indimenticabile Richenbacker distorto di Lemmy
Davide
Grosseto è una città di pianura. La luce marina, chiara e parlacea, non trova ostacoli d’ombra, spazia nel cielo aperto sino ai confini dell’orizzonte, scriveva Geno Pampaloni. Qual è la vostra Maremma e come influisce su di voi e sulla vostra musica un territorio vasto e dai confini difficilmente definibili come quello maremmano?
Santa Sangre
In realtà c’è un grande contrasto tra quella che è la città in sé e la terra che la contraddistingue. Grosseto è una città con spazi storici importanti degradati e lasciati alla mercè del primo che capita. Ha avuto uno sviluppo urbanistico importante ma non ha trovato molto spesso un corrispondente culturale salvo iniziative comunque di tutto rispetto. A questo va aggiunto il fattore di essere immersi in una terra dal punto di vista naturalistico fantastico. I Maremmani sono gente molto legata alla terra e ai suoi cicli come tradizione. Da qui il contrasto di questo scenario di cui però tutto sommato ci sentiamo parte con sentimenti talvolta contrastanti.
Davide
Cosa seguirà?
Santa Sangre
Sono in progetto alcune date dal vivo. Inoltre a breve una piccola sorpresa audiovisiva in stile Santa Sangre per tutti i fan della musica Rock italiana che sarà visualizzabile dal nostro canale youtube. Continueremo comunque a concentrarci anche sulla composizione in sala prove, dove esaltiamo la nostra essenza per poi lasciarci andare dal vivo.
Abbiamo in progetto molte altre cose ma al momento sono ancora da definire. Seguiteci se potete di persona ai nostri live o sul nostro sito www.santasangre.it e sui social canonici per le informazioni di rito. Amen!!! Grazie per le domande molto interessanti! A Presto!
Davide
Grazie e à suivre…