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Milano Criminale – Paolo Roversi

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Il romanzo
Rizzoli – Pag. 430– Euro 18,90
 
È appena uscito in libreria MilanoCriminale – Il romanzo, la storia di un’epoca e di una città che evoca lecanzoni della mala di Ornella Vanoni, il poliziottesco di Castellari e Steno,il Tomas Milian visto in Milano odia: la polizia non può sparare diUmberto Lenzi, il Luc Merenda sopra le righe di Milano trema: la poliziavuole giustizia di Sergio Martino e pure le atmosfere di Milano violentagirato da Mario Caiano, interpreti Claudio Cassinelli e Vittorio Mezzogiorno.
Il romanzo racconta la grande epopeacriminale degli anni Sessanta e Settanta, rievoca le atmosfere noir e ileggendari protagonisti di una Milano che ispirava registi e scrittori, ma cheè esistita davvero. Il lettore si immedesimerà nelle avventure di RobertoVandelli (il bandito del Giambellino), Nina (la compagna del capobanda, ladonna più sexy di Milano), Antonio Santi (lo sbirro che non molla mai), ilcommissario Ncolosi (questurino vecchia scuola), Carla (passione e idealismo),Umberto Carminati (deus ex machina della grande rapina di via Osoppo),Pino Catalano (dell’Ufficio Politico, il nemico degli anarchici), LeandroLampis (il solista del mitra, detto il ladro gentiluomo), Chantal (una che oggichiameremmo escort), Pietro Cavalieri (il bandito dai denti di lupo, redella rapina tris), René Bellini (il Marsigliese, esponente della malavita inguanti bianchi), Achille Piazza (nemico del crimine ma a modo suo), GiorgioCastelli (il leader della contestazione studentesca), Mario Basile (giornalistade La Notte, memoria storica della città) e il Molosso (il piùformidabile dispensatore di filosofia criminale del V raggio). L’elenco deiprotagonisti ci fa capire che si tratta di una serie di personaggi pescatidalla realtà, nascosti dietro pseudonimi per avere maggiore libertà di azione.Un romanzo realistico, dunque, ambientato negli anni del boom economico,dell’uomo sulla luna, delle grandi passioni politiche, ma anche delle rapineefferate a banche e furgoni portavalori. Un romanzo che racconta come i vecchifilm degli anni Settanta una Milano in preda a una guerra tra malavita epolizia, dove le sparatorie a volto scoperto erano all’ordine del giorno. Milanocriminale ripercorre il mito di una malavita romantica che ama la bellavita, il denaro, il lusso, che possiede vestiti firmati e frequenta le donnepiù belle. Paolo Roversi, reduce da buoni successi di pubblico e di critica conMursia, pubblica Milano criminale con Rizzoli. Siamo andati a trovarloper fargli alcune domande.
 
 
Come sei arrivato a Rizzoli?
Direi con la gavetta. Ho esordito nel 2006e dopo sei romanzi con editori piccoli o medi (Stampa Alternativa, Mursia, Edizioni Ambiente eKowalski) un giorno di novembre del 2009 mi è arrivata la telefonata dall’editor della narrativa italiana Rizzoli.
Si tratta di un passaggio definitivo,oppure tornerai alla tua
vecchia casa editrice?
Non so ancora. La mia idea è di tenere laserie di Radeschi tutta insieme, e infatti entro la fine dell’anno anche il primo romanzo, Blue Tango – originariamente pubblicato da Stampa Alternativa – verrà ristampatoper Mursia.
Gli eroi di Milano criminale sono presidalla vita reale?
Sì, sono proprio i protagonisti di queglianni anche se ho cambiato i nomi per esigenze narrative. Volevo sentirmi libero di farli parlare e agire come più mi piaceva. Ciò nonostante il novanta per cento degli episodi che racconto, dalla rapina di via Osoppo del 1958, alla “spaccata” in Montenapoleone del 1964, alla rapina di San Valentino
del 1972 sono autentici.
Il lettore deve pensare di leggere unromanzo o un reportage nel
mondo della mala milanese?
Un romanzo. La cosa stupefacente è che inquegli anni sono accaduti eventi tanto incredibili che la storia secondo me era già scritta e aspettava solodi essere raccontata.
Quanto pesa l’eredità di Scerbanenco sultuo lavoro?
Moltissimo e infatti Scerbanenco è ancheuno dei personaggi del romanzo. Io ho imparato ad amare Milano e a scrivere gialli da lui che li ambientava proprio in quel periodo storico.
E il poliziottesco?
Durante la stesura di questo romanzo, oltrea sfogliare giornali e riviste dell’epoca, ho riguardato moltissimi film per assaporare il gusto diquegli anni. Più che i poliziotteschi (che comunque ho visto conpiacere) sono stati due i film che più mi hanno ispirato: Banditi a Milanodi Lizzani e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospettodi Petri. Protagonista di entrambe le pellicole un grandissimo Gian MariaVolonté.
Paolo Roversi non deluderà gli amanti dellestorie nere e neppure gli appassionati di un cinema che fa venire a mentepiccole sale di seconda visione affollate di ragazzini.

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