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Non di solo pane

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Non di solo pane e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” è il tredicesimo volume che viene pubblicato in seguito al concorso per letteratura fantastica organizzato da RiLL (Riflessi di Luce Lunare). Come sempre questo libro (arricchito dalle belle copertine firmate da Valeria De Caterini) è un po’ difficile da descrivere per chi non ne ha già letto almeno uno, perché non è “solo” un’antologia di racconti, e soprattutto non è “solo” l’antologia dei racconti vincitori del concorso. Sì parla infatti di un’opera divisa in più sezioni, che, introduzioni e informazioni a parte, comprende i primi cinque classificati del XXI Trofeo RiLL, alcuni racconti vincitori o podio di altri concorsi internazionali con i quali il RiLL si è gemellato, e infine altri racconti di autori che già hanno vinto edizioni precedenti del RiLL e che si sono prestati a una sfida con un tema specifico (che quest’anno era “una perfetta esecuzione”).

Fatte queste premesse, e ricordato il fatto che al RiLL anche quest’anno i partecipanti erano numerosissimi (più di duecento) e che la giuria è stata come consuetudine di altissima qualità, sono molto lieto di affermare che “Non di solo pane” è, a mio parere, uno dei migliori volumi degli ultimi anni. Ho apprezzato praticamente tutti i racconti del RiLL e adorato la maggior parte dei testi nelle altre due sezioni, trovandomi davanti originalità, stile e capacità narrative di prim’ordine.

La rosa dei vincitori è, come sempre capita, particolare e di difficile classificazione, ma questo, in un concorso senza un tema specifico e dove l’unico requisito è l’elemento fantastico, è assolutamente inevitabile, e, questa volta ancora più che in altre, tutto davvero brilla.
Non di solo pane, di Davide Camparsi, parte da questa premessa: Dio esiste, e si è rivelato in modo assolutamente esplicito al mondo, tanto che la famiglia del protagonista lo aspetta per cena venerdì sera. Un racconto interessante, e ben strutturato, che fa sorridere e riflettere.
La notte che bruciammo la Croma, di Massimiliano Malerba, è uno strano mix tra Romanzo Criminale e un’opera di William Gibson (insomma, vabbè, è un’iperbole, ma il paragone, richiamato anche nel titolo, è correttamente suggerito dall’autore), dove un umorismo intrigante, e la scelta di tematiche pop e di un’ambientazione gradevolmente suggestiva, portano a un risultato più che equilibrato.
Quelli dell’impianto, di Luigi Rinaldi, è un ulteriore testo di fantascienza, dove, come nel caso precedente, la fantascienza è la premessa, non l’anima del testo stesso. Anche qui la narrazione è divertente, l’idea di fondo interessante, e il racconto complessivamente convince.
Notte stellata, di Antonella Mecenero, tra i cinque classificati è a mio parere il migliore. Una storia di fantasmi, davvero molto originale, scritta con una penna superiore, che riesce a sostenere una trama leggera ma sapida, che lascia un ottimo ricordo dopo la lettura, e più di un punto in sospeso su cui rimuginare.
Chiude la cinquina Draco Dormiens, di Giorgia Cappelletti, che sarebbe stata la mia seconda scelta (quasi un parimerito): un fantasy ambientato nel presente, che vede degli archeologi trovare un drago. Un animale rarissimo, ma noto, che porta alla bella “banda” di ricercatori varie considerazioni etiche e pratiche. Un bel testo, che presuppone molto, e che soddisfa altrettanto.

Notevoli come sempre anche i testi della seconda sezione (RiLL World Tour):
Midnight Funk Association di Mack Leonard (vincitore del XII James White Award, Regno Unito; traduzione: Emiliano Marchetti) parla di dj set e cospirazioni, di un “qualcosa” che “rovina” da anni la scena elettronica di Detroit.
Mendoza si aggiustò la frangetta di Eduardo Delgado Zahino (vincitore del Premio Visiones 2015, Spagna; traduzione: Massimiliano Malerba) bel racconto di fantascienza, su una singularity e la visita mensile di Carlos Mendoza.
Il negozio di bottiglie di Nicholas Lim (secondo classificato all’VIII Aeon Award Contest, Irlanda; traduzione: Emiliano Marchetti) interessante racconto che richiama qualcosa di Bradbury – fantascienza, coltelli e ricordi.
Il corso di scrittura è annullato di Zoe Downing (vincitore dell’AHWA Flash & Short Fiction Competition 2015, Australia; traduzione: Daniele Pagliuca e Alberto Panicucci) è il più impalpabile dei testi proposti – non in senso necessariamente negativo.
Infine Tuo padre era una volpe di Maya Pillay (vincitore del Nova Short Story Competition 2014, Sud Africa; traduzione: Francesca Garello e Alberto Panicucci) è sicuramente il più complesso dei racconti di questa sezione. Una ambientazione ricca e contorta, per qualcosa che oscilla tra la fiaba e il fantasy.

E, come anticipavo, molto belli anche i cinque testi della sfida (Il mare ciaccato di Roberto Fogliardi, Cesare deve morire di Massimiliano Malerba, Caccia all’orso di Antonella Mecenero, Il cuore della torre di Luca Simioni e Karma di Andrea Viscusi) tra i quali, ammetto di avere gradito in modo particolare Cesare deve morire – racconto di fantascienza sui viaggi nel tempo.

Consiglio assolutamente la lettura, e, se scrivete, suggerisco di tenere pronta la penna per la prossima edizione del Trofeo. Il RiLL è tra i concorsi più noti in Italia in ambito fantastico, e, come si vede chiaramente dalla cura del volume pubblicato con (anche) i vincitori, può essere una vetrina davvero importante.

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