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Intervista con Pandora

12 min read
 

I Pandora sono:
Claudio Colombo: batteria, basso, chitarra acustica, tastiere, secondavoce e  flauto.
Beppe Colombo: tastiere, sintetizzatori, seconda voce.
Corrado Grappeggia: pianoforte, tastiere, synth e voce solista.

Jerry Arcidicono: chitarra.
Leonardo Gallizio: basso econtrabasso.

Info:

Fabrik Club Music:
Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com
 
 
Biografiadi Pandora
Scrittada Donato Zoppo
 
IPandora nascono nel settembre 2005 ma sono il punto d’arrivo di unvecchio, toccante amore: quello che lega oltremodo un padre e un figlio,che trova nell’appartenenza al prog un linguaggio comune transgenerazionale,una speranza condivisa. Claudio Colombo, polistrumentista e batterista,è figlio di Beppe, musicista di lunga esperienza: i Colombo sono voraciascoltatori di ottimo rock e scelgono di percorrere insieme anche un nuovocammino musicale.  Con l’ottimo tastierista Corrado Grappeggiafondano un progetto incentrato sull’amato progressive rock anniSettanta, ispirato a Genesis, Emerson Lake & Palmer, PFM, New Trolls,Gentle Giant e Orme, ma debitamente proiettato verso il futuro, grazieall’amore di Claudio per i Dream Theater. Nei Pandora tuttavia, oltrealla passione per il genere, c’è anche la voglia di dare la propriainterpretazione, offrendo composizioni inedite: nascono così i primibrani che danno ampio sfogo alla fantasia, alla ricerca di suoni e melodie,alla visione lirica, mitologica e fantasy. Il segreto è proprio nelle diverseesperienze ed estrazioni dei tre componenti: la grande esperienza diascoltatore e musicista di Beppe, la cultura musicale di Corrado,il talento di Claudio (raro esempio di giovane polistrumentista egrafico). Il trio è l’elemento basilare dei Pandora, che di volta in volta si aprirannoal contributo di diversi musicisti con l’obiettivo di produrre delleottime composizioni. La band piemontese intraprende un’attività livecomprensiva di esibizioni acustiche. È proprio grazie alla forza del live chenel 2008 i Pandora incontrano il favore della prestigiosa casa discografica AMS-BTF,specializzata in rock progressivo e nota in tutto il mondo per le propriepubblicazioni. Nello stesso periodo i ragazzi firmano un contratto con BTFe incontrano il chitarrista Christian Dimasi. Per i Pandora è un momentod’oro: alla firma del contratto e all’entrata del giovane Dimasi segue l’uscitadel sospirato album d’esordio. È Dramma di un poeta ubriaco: ilperfetto biglietto da visita dei Pandora, una prima sintesi del percorsointrapreso, con pezzi originali e un sound poliedrico,progressivo per definizione. Il rock sinfonico dei Pandora attinge allagrande tradizione degli anni ’70, è cantato in italiano e spazia tra suonipiù duri, pause acustiche, umori jazz e hard, tra grandi affreschi fantasy ed enigmatici.A cavallo tra passato e futuro, tra la cura di un’eredità art-rock amatae emozionante e il dovere di osare, di puntare alla modernizzazione delsuono, Dramma di un poeta ubriaco raccoglie lusinghiererecensioni da parte della stampa italiana e internazionale.
 
Rinvigoritidal successo di pubblico e critica, i Pandora puntano subito ad unsecondo lp che possa confermare la bontà delle originarie intuizioni elanciare un progetto innovativo per il rock progressivo italiano. Quel progitaliano così amato all’estero – dagli USA al Giappone, dall’Europa al SudAmerica – trova oggi una favorevole rinascita e i Pandora sono i capofila di unrinnovato movimento tricolore. Prima del nuovo disco il gruppo tienealcuni concerti con colleghi italiani come gli Ubi Maior ma anche conprestigiosi nomi stranieri quali i polacchi Riverside. Finite leregistrazioni del secondo lp, Dimasi abbandona il gruppo, che così torna alleorigini e ridiventa trio. Una nuova collaborazione però si fa avanti: èquella con l’artista Emoni Viruet, che dipinge alcune fantastichetele che stimolano le nuove composizioni musicali della band. Come ogniprogressive band che si rispetti, anche i Pandora hanno un’attenzione specialeper la potenza evocativa del suono, per la vis immaginificadelle composizioni: il talento della giovane pittrice di Puerto Rico è unelemento in più che si aggiunge alla ormai nota forza policromatica delgruppo. È immediata la realizzazione da parte di Emoni della copertinadel nuovo disco, ma anche di quadri che rappresentano i singolibrani dell’opera.
Tornatiin trio e diretti da un Claudio Colombo sempre più ispirato e deciso, iPandora pubblicano l’attesissimo secondo album il 15 gennaio 2011:ancora una volta con BTF, esce Sempre e ovunque oltre il sogno.Un disco che approfondisce quanto presentato nell’lp di debutto e offre nuoveprospettive al prog del trio: duro ed evocativo, emozionante e dinamico,disponibile nello stesso modo all’acustico e all’hard, il nuovo sound deiPandora è tra le proposte più intriganti del rock d’arte europeo.
DonatoZoppo
UfficioStampa Synpress44
www.synpress44.com

 
INTERVISTA
 
Davide
CiaoPandora. Il Re degli Scemi, L’Altare del Sacrificio,L’incantesimo del Druido, Discesa Attraverso lo Stige, Ade,Sensazione di Paura, La formula finale di Chad-Bat… Braniche raccontano una storia come in una saga mitologica o fantasy. Poteteriassumerla e qual è il suo preciso significato?

Beppe
CiaoDavide, intanto grazie per averci chiesto questa intervista, comunicare per noiè molto importante e ti siamo riconoscenti.
Tiriassumo in questo modo, si maschera il reale con il fantasy un po’ per ilfascino che ci prende e un po’ perché dai racconti fantasy ci sono analogie conla vita quotidiana come la lotta per la vita, le emozioni, la ricerca delprevalere su gli altri, e questo a pretesto di accoppiare il tutto con dellecomposizioni e anche per uscire dal solito che si sente in giro e nonpercorrere le strade facili… come tu sai il prog è una strada molto difficile equesto ci stimola.
 
Davide
Chi èChad-Bat e cosa rappresenta?

Corrado
Chad-Batè un potente sacerdote celtico realmente esistito e la storia o favola,costruita da noi per raccontarne qualche gesta narra di un esercito che sirivolge a lui ed alla sua magia per raggiungere l’invincibilità; evocando lesue formule davanti all’altare con il suo agnello come vittima pronta peressere sacrificata agli Dei, darà  sicuramente un’altra grande vittoriaall’esercito. Come vedi le analogie con il fantasy e la vita quotidiana ci sonoe non cambiano, la ricerca della vittoria del potere prevale sempre…

Davide
C’èun brano però intitolato 03.02.1974, data di un concerto dei Genesis inItalia, al Palasport di Torino, chiaramente dedicato a loro, al ricordo di quelgiorno, e in cui si cita anche un frammento di “The knife”. Come va lettoall’interno della storia narrata negli altri brani, del suo continuum?

Beppe
Èun momento di tenerezza e di divulgazione delle nostre emozioni per il rispettoe la storia che rappresentano per noi la band di Gabriel; ci è sembrato moltobello staccare un pochino dal resto del disco cambiando per qualche minuto perpoi rientrare da dove siamo partiti.
Ilbrano racconta della venuta dei Genesis a Torino, città dove sono cresciuto eformato culturalmente e musicalmente, negli anni 70; ero un ragazzo adolescenteinnamorato di tutto ciò fosse diverso, come ad esempio la musica degli ELP, deiGenesis e degli Yes.
Lamusica era la mia cultura la mia passione e in loro si rispecchiavano le mie emozioni che mi accompagnavano quotidianamente come una colonna sonora. Qquando vennero i Genesis a Torino fu una serataspeciale per tutti quelli che come me inconsapevolmente vivevano quel momentomusicale visto come cultura e emozione che spesso dopo molti anni mi ritrovo araccontare a tutti coloro che ne hanno sentito parlare ma non hanno mai vistoquel tour… tour che  consacrò la mitica band nel nostro paese. Sentendo Claudiocomporre il brano non ancora titolato e senza un testo  mi è venuta l’idea di raccontarea tutti, come mi capita spesso, quella serata ma questa volta in musica… cosìci siamo messi a lavoro tutti e tre. Il risultato lo potete sentire voi stessi,c’è voluto molto lavoro ma quando sentiamo il pezzo ci emoziona molto.
 
Davide
Pandoraè nota per il vaso, il leggendario contenitore di tutti i mali che siriversarono nel mondo dopo la sua apertura. Sul fondo del vaso rimase solo lasperanza. Cioè, soltanto Elpis, la Speranza, rimase nel vaso, perché prima chepotesse volare via anche lei, Pandora, obbedendo a un preciso ordine di Zeus,aveva fatto ricadere il coperchio sul vaso. Quindi, la speranza (cosìsembravano volerci dire i greci, o Esiodo in particolare), è un male anch’essa?E perché la scelta di questo nome?

Claudio
È un nome che ci rappresenta perchérichiama all’intera mitologia, al fantasy e a diverse situazioni reali…
È un nome forte e può sembrare ambiziosoperché per quante siano le versioni della leggenda, come hai citato anche te,si parla più che altro del vaso e non di Pandora come figlia degli dei, egiustamente può nascere la curiosità del perché di un nome di qualcosa che hascatenato il male nel mondo secondo gli antichi, ma Pandora per noi rimane unsimbolo di un intero modo di vedere la vita… con questo intendo dire chenell’antica Grecia l’uso di miti era utilizzato soprattutto per raccontareantiche battaglie e molti eventi (esempio: un dio che lottava contro una dea)che erano molte volte associati alle dispute tra credi patriarcali controquelli matriarcali. Il nome Pandora ci fa venire subito in testa quel periodo enoi attraverso il mito ci piace raccontare qualcosa di reale oppure lasciarcialla fantasia e all’immaginazione.
Dainostri dischi può uscire di tutto come dal vaso… Però mai un male, ma sempremusica sperando possa dare emozioni.

Davide
Padree figlio… Agli inizi il rock divideva le generazioni genitori-figli, oggi pareinvece unirle… Com’è nato il vostro legame musicale?

Beppe
Forsenon è mai nato perchè già esistente dentro di noi; siamo tutti e due innamoratidella musica e condividiamo le stesse emozioni da sempre, io non ho inculcatonulla a Claudio, ma fin da piccolo dava segnali non indifferenti di avere unDNA musicale ancora più forte del mio e pertanto non ho impedito che sisviluppasse, anzi l’ho supportato in tutto, così non mi sono lasciato scapparel’occasione e da innamorato della musica mi sono rimesso a suonare dopo moltianni prima per il piacere di condividere con mio figlio una passione comune,che và al di là della normale collaborazione che possono avere due musicisti, epoi per iniziare a fargli fare esperienza. Ho rispolverato le mie vecchietastiere e abbiamo iniziato a giocare con  una batteria muta che Claudio usavain casa per studiare su dei miei pezzi scritti negli anni 70, ma mai realizzatirealmente fino a quel momento; in seguito, una volta trasferiti da Torino nellaprovincia di Cuneo per motivi di lavoro, ci siamo messi a fare dei concertinicosì per divertimento. Suonavamo alcune rivisitazioni prog dei Genesis, DeepPurple e ELP insieme ad un paio di pezzi miei, uno di questi è March to Hell,che trovate in Dramma di un Poeta Ubriaco, nostro primo disco comePandora.
Conil passare del tempo Claudio è cresciuto come musicista facendo parte di molteband,  diplomandosi come grafico e aprendo una piccola scuola di batteria, checura ancora oggi, fino ad arrivare al 2005 dove da vita al progetto Pandora efigura tutt’oggi tra i maggiori talenti della musica italiana, direi che è unabella soddisfazione per un padre no?
Abbiamoancora molte cose da fare insieme e siamo sempre più uniti che mai.
 
Davide
Bellissimacopertina, che rievoca per altro le copertine dei long playing, con bellissimidipinti che integrano la narrazione. Due parole sulla pittrice Emoni Viruete sul lavoro che ha espresso nel vostro disco?

Beppe
DefinireEmoni in due parole non è facile meriterebbe una intervista intera tutta su dilei.. J
Intantooggi è la moglie di Claudio, i ragazzi si sono sposati appena finite leestenuanti registrazioni del disco, poi  è anche  diventata parte dei Pandora alivello di narrazione visiva. Realizzare i quadri mentre ascoltava i nostripezzi nascere è un po’ come partecipare alla composizione del pezzo non con unachitarra, ma a colpi di pennello! È stata grandiosa nel rappresentarevisivamente quello che stavamo raccontando e scrivendo.
Claudiosegue personalmente l’evolversi dell’opera visiva proprio perché per noi lecopertine e le grafiche sono molto importanti, proprio come dici tu il CDrievoca un LP e per noi è un sogno che diventa realtà; i vecchi rockettari comeil sottoscritto sanno bene cosa significa una copertina soprattutto di un LP,fortunatamente abbiamo una casa discografica specializzata in questo tipo dicose, speriamo in seguito grazie all’interesse di chi ci ascolta, e se levendite crescono, si possano trasformare i nostri due CD in due veri LP dagustare come in passato, ma per il momento sono due piccoli LP piacevoli daavere nella propria collezione come tutte le produzioni della nostra casa discografica.
 
Davide
Chedefinizione date oggi a “rock sinfonico”… Sinfonia ha avuto infatti diverseaccezioni nella storia, a cominciare da un semplice “Tutto ciò che suonacon, suona insieme” (σύν = “con, insieme”, eφωνή = “suono”)…?

Beppe
IlRock sinfonico non lo si può definire, è all’origine di tutto, devi soloascoltarlo e goderne della sua esistenza indelebile e infinita come sonoinfinite le emozioni, l’amore e l’anima, il tutto racchiuso nelle nostresensazioni che si rivelano al suono dei mellotron, del moog, delle tastiere,chitarre acustiche, ecc……
Chene dici? Può essere un modo giusto di parlare di Rock sinfonico?
 
Davide
Lagente comune non sa o non sa più cosa significhi il termine “progressive rock”.Come glielo spieghereste o come vi capita di spiegarlo?
 
Beppe
Perla verità io preferisco sempre parlare di musica perché le etichette non leamo,  al massimo mi piace il termine che tu hai dato nella domanda precedente,cioè Rock Sinfonico, ma anche questo non spiegherebbe a fondo il prog. Come hogià detto nella domanda precedente possiamo definirlo musica elaborata cheprende spunto dalla musica classica e che esalta le emozioni del cuore edell’anima di un musicista e non racchiude ciò che è banale e commerciale… masotto questo punto di vista sarebbe sbagliata questa definizione finale ancheperché c’è il prog commerciale J
Lascioquesta domanda a chi è più dotto di me su questo argomento, ho letto moltilibri a riguardo e ognuno ha la sua interpretazione personale.
Noici limitiamo a fare musica, e quanto risulta riesce arrivare a tutti nonlimitandosi solamente per qualcuno… il nostro è Espressionimo Musicale a 360° econ esso cerchiamo di abbracciare tutti, naturalmente nel grande modo dellamusica sperando che le emozioni che cerchiamo di dare ci vengano ricambiate.
 
Davide
Torinoha una sua prolifica e significativa storia del progressive… Tra tutti ricordoProcession, Alluminogeni, Circus 2000, Venegoni & Co., Arti e Mestieri,Dedalus, Eazycon, Syndone, Euthymia ecc. ecc. Ci sono delle ragioni secondo voiche spieghino l’amore per il progressive rock di Torino, sicuramente piùmarcato che in altre città?

Beppe
Iocredo che prima di tutto Torino è stata la prima città che ha creduto nel Rock,infatti non a caso noi rievochiamo un concerto e una data molto importante perla storia Prog nel nostro disco. Io sono stato testimone di quei tempi e tuttifacevano tappa a Torino, addirittura i Genesis fecero unica data italiana deltour di The Lamb il 24.03.1975 ( io c’ero… J).
Nellanostra città prima del declino industriale e politico abbiamo visto sfilaregruppi come i Gentle Giant, King Crimson, Santana, F. Zappa, Traffic, ecc…oltre al grande Hard con i Deep Purple, i primi Iron Maiden, i Saxon… non c’erail tempo di riprendersi da un concerto che subito se ne presentava un altro epertanto non poteva non divulgarsi in modo così importante la musica.
Inomi che hai fatto sono notevoli e con la grande mole musicale dell’epoca sisono fatti avanti con forza e competenza… ma se vuoi un giorno facciamo unintervista solo su questo, credo di essere abbastanza preparato … JJJ
 
Davide
Certamente.Mi interessa in modo particolare tutto ciò che è stato fatto e si fa a Torino… Cosane pensate di questa affermazione di Roland Barthes: Ci sono due tipi di musica:quella che si ascolta, quella che si suona?

Beppe
Bemi trova d’accordo, la musica che si ascolta è una cosa, farla è un’altra e telo testimonia uno che si toglie i panni del musicista esce e va in negozio acomprarsi un cd oppure un LP per poi mettersi seduto sul divano a goderne dellasua esistenza ed emozionarsi pensando che la musica è infinita e che ci puòaccompagnare sempre e ovunque anche oltre il sogno quando un giorno saremo soloun ricordo.
Forsele emozioni si equivalgono, ma suonare è decisamente diverso che ascoltare…
 
Davide
Cosafarete ora?

Beppe
Primaci godiamo il disco in tutto quello che ci può dare, delusioni comprese, poivediamo se troviamo qualche concerto da fare e passare qualche ora con chi havoglia di passare due ore con la nostra musica dal vivo, poi più avantiiniziamo a preparare un altro disco, ma questa è un’altra storia e neriparliamo tra un annetto…. J
GrazieDavide e grazie a tutti i tuoi lettori
Buonamusica sempre e ovunque.
 
Davide
Graziea voi e… à suivre.
 
 

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