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Intervista con Franco Baggiani

17 min read
Jazz, funk, rock e composizione seriale: nel suo tredicesimo lavoro solista, il poliedrico trombettista fiorentino conduce un vulcanico ensemble tra improvvisazione totale e musica colta
Memories Of Always: il nuovo album di Franco Baggiani
 
MEMORIES OF ALWAYS
Sound Records
7 pezzi, 69.18 minuti
 
Suoni ribollenti, magmatici, vorticosi: un ensemble di sette elementi per sette lunghi pezzi nati in studio tra gesti, occhiate, intuizioni, fughe collettive e meditazioni solistiche. Un sound che rievoca reminiscenze funk alla Miles Davis di metà anni ’70 ma anche tante altre componenti, quello di Memories Of Always, il nuovo album di Franco Baggiani: “In questo lavoro, pur avendo mantenuto nell’impianto globale un certo sapore davisiano anni ‘70, ho guardato ad altro, gli anni ‘70 certo, ma non solo di Davis, anche di Ornette e Sun Ra e molto mi ha ispirato l’ascolto di Alfredo Casella, e di alcuni compositori seriali italiani del secolo scorso. Se la partenza può sembrare davisiana, l’arrivo non lo è di certo”.
 
Trombettista tra i più prolifici del jazz italiano, figura unica nel suo genere in Europa viste le numerose attività tra discografia, composizione, insegnamento, direzioni didattiche e artistiche, Franco Baggiani percorre in solitaria la sua via di eclettico uomo di jazz, approdando a un disco diverso dagli altri, soprattutto dal precedente My Way Through The Jungle: “Mentre My Way Through The Jungle è stato un omaggio, personale e non didascalico, al Miles del periodo ’69-’74, Memories è una sintesi di tutti i lavori che si frappongono fra questi due lp, lavori più radicali come Think, Florentine Session e The Dead City, nei quali i miei orizzonti si sono confrontati con l’improvvisazione totale, e poi i musicisti, assai diversi e con qualità diverse; quello che non è cambiato mai è che le registrazioni vengono fatte live, vere e proprie session improvvisate in studio”.
 
 
Le session in studio alla quale si riferisce il musicista fiorentino sono momenti particolarmente significativi per l’atmosfera e la conduzione. L’ensemble da lui guidato – con la peculiarità di due percussionisti accanto alla batteria – sperimenta una singolare congiunzione tra la musica seriale del ‘900 e la ricerca del groove tipicamente funk, con un’idea di “regia” molto cara a Baggiani: “Ho condotto le session in modo mutuato da un certo tipo di direzione gestuale di derivazione colta europea sviluppatasi negli anni ‘50. Utilizzo 6-7 segnali convenzionali, ad ognuno corrisponde una cosa ben precisa che può riguardare la dinamica, l’uscita o l’ingresso di uno strumento, il contrasto dinamico fra strumenti, una precisa figurazione ritmica, l’indirizzo del brano verso un determinato andamento ritmico, una sezione fiati improvvisata etc. Spesso accade anche che suggerisco all’orecchio dei musicisti frasi o idee sul momento, che devono poi suonare al mio segnale, ho anche sei segnali con la bocca e con gli occhi e anche questi corrispondono a determinati andamenti della musica.‎..”.Memories Of Always è un lavoro che arricchisce il progetto di Baggiani nella connessione tra diversi linguaggi e rilancia il cammino di un artista produttivo e sempre sorprendente.
 
 
Franco Baggiani: trumpet and conduction
Giacomo Downie: baritone sax
Adriano Arena: electric guitar
Lorenzo Forti: bass guitar
Fabio Ferrini: percussion
Alessandro Criscino: percussion
Alberto Rosadini: drums
 
 
Info:
 
Franco Baggiani:
www.francobaggiani.it
 
Sound Records:
www.soundrecords.it
 
Synpress44 Ufficio stampa:
www.synpress44.com
 
 
Davide
Buongiorno Franco. Per intanto grazie perché non è così scontato ascoltare grande musica come questa di “Memories of Always”. Cominciamo dunque dal titolo. Perché “Memorie di sempre”?
 
Franco
Perché si tratta di un album che cerca di mettere a fuoco una serie di idee sviluppate nei lavori precedenti, credo di essere vicino ad una mia estetica personale maturata dal 2003 ad oggi, dove ho sviluppato un concetto di improvvisazione, spero sempre più vicino all’originalità.
 
Davide
Ho trovato incredibile il mescolare due apparenti estremi come la più istintiva musica nera afro-americana (il jazz, il funk) e la musica più colta o cerebrale e tipicamente bianca o europea della dodecafonia e della serialità. Il disco è quasi completamente improvvisato, a parte due serie dodecafoniche o seriali di Arnold Schönberg (The Sieve smells bad today) e di Alfredo Casella (A series of coincidences). Perché hai scelto questi due compositori in particolare e perché la dodecafonia, quindi la serialità?
 
Franco
Ho da sempre una passione notevole per la serialità (Shonberg odiava il termine dodecafonia), l’ho studiata ed ho accolto la sua cifra estetica in pieno, i rivoluzionari come Shoenberg hanno sempre avuto la mia attenzione. Credo inoltre che il jazz, nella versione dominante del mainstream e derivati sia fondamentalmente solo da studiare, roba da studenti di jazz, artisticamente non migliorabile dopo l’esistenza di Parker, Gillespie, Brown, Morgan, il primo Coltrane, e tutte le meraviglie suonate dai grandi maestri fra il 1945 e la fine degli anni ’70, adesso e non solo da adesso, occorre guardare oltre, e il serialismo per me è una opportunità.
 
Davide
Il serialismo di Casella mi pare venne per ultimo dopo le sue varie e diversificate fasi artistiche, e forse è considerato marginale o meno importante in questo di un Berg o di un Webern, o del serialismo cosiddetto integrale che avanzò al grido di “Schönberg è morto”. Ma nel vostro lavoro sento anche molto lo stile d’improvvisazione modale che iniziò con il teorico George Russell e con Kind of Blue di Miles Davis. Come hai utilizzato questa particolare tecnica di composizione nell’improvvisazione? Qual è stato il tuo/vostro approccio all’improvvisazione?
 
Franco
Casella è un compositore secondo me sottovalutato rispetto alla sua reale grandezza, il fatto che non sia stato un compositore seriale radicale a me interessa ben poco, mentre interessa molto di più la bellezza della sua opera completa. Webern e Berg sono compositori geniali, ma non li ho mai approfonditi, cosa non esclusa in futuro.
Il modale deriva in qualche maniera dal funk e dal Miles anni 70, dovutamente corretto ed inserito in questo contesto in funzione di “elastico”, dove ognuno appunto, lo può tirare verso un concetto modale più tradizionale o totalmente radicale, l’importante è non avere nessun segno di tonalità.
 
Davide
Qualche esempio di frase o idea sussurrata all’orecchio dei musicisti durante queste registrazioni?
 
Franco
E dove te la scrivo? Posso inviarti delle parti scritte, queste frasi nascono al momento, si imprigionano male in una partitura, estrapolate dal contesto sono assolutamente senza senso.
 
Davide
Come hai scelto l’ensemble di questo lavoro e perché una sezione così ricca di percussioni?
 
Franco
Le percussioni sono la mia idea personale di giungla, le utilizzo per questo, amo questo concetto in chiave contemporanea riprendendo se vogliamo, l’idea di “jungle” che aveva quel grande genio di Duke Ellington.
Potrei suonare per ore su una sezione ritmica formata da sole percussioni, il caos “organizzato” che esse producono è per me vera linfa creativa.
 
Davide
A parte la chitarra elettrica (e al limite il basso), non ci sono altri strumenti che possano suonare accordi, ma c’è una prevalenza di strumenti solisti diciamo monodici o monofonici. È stata una scelta voluta, precisa perché la musica non risultasse (parafrasando Miles Davis) qualcosa di  “troppo denso e pieno d’accordi”?
 
Franco
Ho tolto da tempo il piano e le tastiere, ho bisogno di ritmo come elemento primario, almeno in questa fase della mia vita creativa, addirittura stavo pensando di farlo senza neanche la chitarra, troppi colori o troppe divagazioni “armoniche” toglierebbero quel senso di giungla di cui parlavo prima, che è quello che desidero ottenere in questo momento. 
 
Davide
Pare che Miles Davis abbia detto: non è possibile suonare qualcosa su una tromba che Louis Armstrong non abbia già suonato… Anche se in realtà ci sono stati diversi innovatori a seguire (penso a Mongesi Feza, a Lester Bowie, a Fourth World di Jon Hassell che suonava come qualcosa di completamente nuovo, sebbene vi sia di mezzo l’elettronica ecc.). Sei d’accordo? In che modo ti poni verso un rinnovamento tecnico ed espressivo del tuo strumento rispetto alla sua storia?
 
Franco
In parte ho già risposto sopra, in parte sono d’accordo con Davis (come non esserlo?), credo che Hassel e Bowie abbiano dato un contributo gigantesco allo sviluppo del nostro strumento, ma ricorderei anche Bill Dixon, altro personaggio geniale assai sottovalutato. Come mi pongo io? Di certo non sono un virtuoso, se lo fossi mi sarei già stufato di me stesso, credo ci voglia il giusto mix fra elettronica – che se abusata diventa noiosissima – e ricerca timbrica. Il suono può essere realmente innovatore, e Bowie su questo è stato maestro, e poi tanta creatività, curiosità e voglia di rischiare.
 
Davide
Come didatta, cos’è la prima cosa che cerchi di insegnare fin dall’inizio?
 
Franco
Prima di tutto la tradizione, non si può pensare di essere un musicista jazz senza conoscere storia e tradizione, dagli albori a Braxton o Mitchell passando per tutte le stagioni fondamentali. Quando si è preparati sulla tradizione, siamo pronti a dimenticarci tutto e ad entrare nel grande magma della contemporaneità.
Mai fidarsi dei musicisti pseudo-creativi che non sanno suonare una canzone.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Franco
Un lavoro per tromba sola, una big band creativa nuovissima in Italia e un album con un nuovo trio che fonde jazz e musica classica araba-ottomana, e  come diciamo a Firenze: “si starà a vedere”!
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Franco
Grazie a te, a presto.
Franco 
 


FRANCO BAGGIANI: biografia
 
Studi
Diplomato in tromba nel 1988.
1983 – 1990 studia composizione e contrappunto con Kamrha Kashe presso la scuola di musica di Fiesole.
1988 – 1992 studia direzione d’orchestra privatamente.
1989 – 1991 si perfeziona in contrappunto studiando privatamente con il M° Angelo Bianchi.
1984 – 1988 studia improvvisazione jazz presso presso il CIM di Scandicci.
1984 – 1989 studia armonia ed arrangiamento jazz presso il CIM di Scandicci.
Nel 1989 e nel 1990 frequenta il corso biennale di arrangiamento e composizione per orchestra jazz e per combo tenuto dal M° Bruno Tommaso presso il CIM di Scandicci.
1988 Segue il seminario invernale di Siena Jazz iscrivendosi ai corsi di armonia e composizione per big band ed ai corsi di musica d’insieme seguito da Enrico Pierannunzi e Mauro Grossi.
1988 Frequenta Seminario di Aggiornamento Didattico per i docenti delle Scuole di Musica svolto nel periodo 8 – 20 settembre dal Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale in collaborazione con la Comunità Montana Zona “E”.
1989 segue un corso di arrangiamento per combo jazz presso il CIM di Scandicci.
1989 segue la stage estivo di Siena Jazz dedicato alla composizione per jazz orchestra con il M° G.Gazzani, allo studio del forme nella storia della musica jazz,frequenta il corso avanzato di improvvisazione con P.Fresu, E.Rava e F.Di Castri.
1989 – Frequenta il Seminario di Aggiornamento Didattico per i docenti delle Scuole di Musica svolto nel periodo 7 – 19 settembre dal Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale in collaborazione con la Comunità Montana Zona “E”1990 frequenta i corsi di alto perfezionamento del conservatorio di Brema (D) tenutisi a Firenze presso il conservatorio delle Madri Orsoline dal M° Otto Sauter (prima tromba solista del teatro stabile di Brema). 1991 corso di perfezionamento estivo per solisti jazz tenuto da Sean Bergin a Birmingham (GB)
2006 Gennaio – Partecipa allo stage tenuto dal trombettista Alex Sipiagin presso la Scuola Comunale di Musica di Dicomano – Pelago . Pontassieve – Rufina
2006 Aprile – Partecipa allo stage tenuto dal saxofonista Gary Smulyan presso la Scuola Comunale di Musica di Dicomano – Pelago – Pontassieve – Rufina
2008 Gennaio – Partecipa allo stage “La comunicazione nell’impresa culturale” presso la Scuola Comunale di Musica di Dicomano – Pelago – Pontassieve – Rufina
2008 Maggio – Partecipa allo stage “Vocalità e percezione” docente Ida Maria Tosto presso la Scuola Comunale di Musica di Dicomano – Pelago – Pontassieve – Rufina
2008 Novembre – Partecipa allo stage “Costruzioni di strumenti con materiali di riciclo” tenuto da Nicola Corti presso Associazione SOUND di Pontassieve
2009 Gennaio – Partecipa allo stage “Body percussion” tenuto da Ciro Paduano presso Associazione SOUND di Pontassieve
2009 Marzo – Partecipa allo stage “Musica e fiaba” tenuto da Paola Lenzi presso Associazione SOUND di Pontassieve
 
Composizione
Attivo dal jazz alla contemporanea sia per piccoli gruppi che per grandi formazioni, ha scritto colonne sonore per il teatro e per la televisione, oltre a numerose composizioni contenute nella sua discografia, che spazia dal jazz, alla contemporanea e all’elettronica. Numerose sue composizioni sono state usate per sigle ed aperture giornalistiche di cui l’ultima per un celebre programma programmato da RAI SAT. Le sue composizioni sono edite dalla Ricutino edizioni musicali e sono disponibili nei migliori negozi di edizioni musicali oltre che essere eseguite da numerosi musicisti in tutta Italia.
 
Direzione
Ha diretto numerose Big Band dell’area fiorentina, si citano Sunrise Big Band, la Michelangelo Paoli Big Band e la Florence art orchestra. Nel settore classico alcune orchestre da camera oltre che ad alcune bande e filarmoniche dell’area fiorentina, si citano la Fil.G.Verdi di Vicchio M.llo, la Fil. G.Puccini di Molino d.P, la Filarmonica G. Paoli di Campi Bisenzio.
Attualmente è direttore della SOUND ORCHESTRA, con la quale ha effettuato numerosissimi concerti in tutta italia, un tour in Cecoslovacchia nel 1992 ed uno a Malta nell’agosto 2001 per l’inaugurazione del Casinò di Venezia (01.08.2001), nel 2000 e 2007 ha rappresentato il Comune di Pontassieve in Francia a S.Genis Laval nell’ambito di un gemellaggio musicale. E’ direttore artistico della Banda Popolare Kreativa.
Nel 2002 ha prodotto e diretto per il festival “pievi nella campagna” la big band “Benny Live” nell’omaggio al saxofonista afroamericano Benny Carter e, nell’ambito del quale ha scritto una parte di arrangiamenti originali. Nel 2004 crea e dirige la Soul beat orchestra , big band e coro che rileggono alcune pagine del rock anni 70 con arrangiamenti suoi e di altri arrangiatori suoi collaboratori. Dal 1989 ad oggi è stato ed è direttore artistico di numerose manifestazioni musicali e rassegne jazz fra cui si citano “Messidoro” (1999-2001) e “Pievi nella Campagna” (1997-2009) organizzate per conto del Comune di Pontassieve,”Autunno di Suoni” (2009), “Concerti in villa” (2008-2009) organizzati per conto del Comune di Rufina, “Stasera mi butto” (2009) “Musica nella campagna” (2008), “Gavinana live” (2008), “La terrazza della musica” (2002/2005), “Marzo Classico” (2001) per il Teatro Comunale di Vicchio di M.llo, “Musiconotti”, collabora esternamente al Giotto jazz festival dal 1995 ad oggi è sempre stato all’interno della direzione artistica dell’ “Estate fiorentina” collaborando attivamente alle “Rime Rampanti” nell’ambito del quale ha presentato anche produzioni originali scritte appositamente ed alle “Vie di Fuga” (le murate) dove nel 2002 ha presentato una grande orchestra salsa “Sonido Latino” in prima nazionale.
Nel 2004 ha riformato in collaborazione con il M° Luigi Pelli la filarmonica G.Verdi di Pontassieve che dirige come direttore principale. Nel settembre 2009 fonda, insieme ad altri musicisti, “AMR” Associazione Musicisti Riuniti, una nuova realtà destinata a “colmare un vuoto” nel contesto del panorama della musica improvvisata a livello nazionale e nel 2010 ne diventa presidente. Nel 2013 firma la direzione artistica della rassegna jazz “Jazz at limonaia di Villa Strozzi”, rassegna dei migliori talenti italiani svoltasi nella meravigliosa cornice di Villa Strozzi a Firenze all’interno della quale ha presentato il nuovo album “Dead city”.
 
Didattica
Nel 1990 fonda “SOUND”, del quale è direttore (www.sound-musiche.it) che attualmente è il maggior gruppo toscano di didattica musicale con numerose scuole in Toscana. Dal 2000 è direttore delle Scuole Comunali di Musica di Pontassieve, Pelago, Dicomano, Rufina, Londa. All’interno di queste insegna armonia, musica d’insieme e improvvisazione ed ottoni. Dal 2006 costituisce e dirige l’orchestra da camera Arcangelo Corelli che basa il repertorio sui grandi classici da Mozart a Corelli. Nel 2008 pubblica per la Ricutino edizioni musicali il libro “scale ed accordi” dedicato ai giovani studenti.
Nel 2013 riceve il Ponte Mediceo d’oro, alta onorificenza del Comune di Pontassieve, per la sua carriera e la sua attività, sempre nel 2013 la scuola comunale da lui diretta riceve il “premio qualità” dal Rotary club Firenze come eccellenza del territorio.
 
Strumento
Come strumentista attivo dalla fine degli anni ’80 in numerosissime formazioni di genere diverso in tutta Italia ed all’estero e si è esibito in Canada (Toronto) Germania (Amburgo, Dresda; Berlino) Cecoslovacchia (Znojmo e Brno) Inghilterra (Londra, Dorking),Ucraina (Kiev) Francia (SGLaval). Si contraddistingue per la sonorità calda e avvolgente oltre che per il suo fraseggio scattante e grintoso. I suoi punti di riferimento sono fondamentalmente costituiti da: L. Bowie, M. Davis, L. Morgan, B. Mitchell e D. Gillespie, B.Dixon. La sua attività è concentrata sulla musica moderna e jazz.
Ha collaborato a vario titolo con moltissimi musicisti fra cui Steve Lacy, Micheal Moore, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, Stefano Cocco Cantini, Pippo Matino, Enzo Pietropaoli, Riccardo Fassi, Antonello Salis, Luigi Cinque, Irene Grandi, Neon, Paolo Favati, Agostino Marangolo e tanti altri artisti della scena nazionale ed europea. Dal 2007 al 2011è stato inserito fra I migliori trombettisti jazz italiani dalla prestigiosa rivista “Musica jazz”.
 
Editoria e produzione
Nel 1998 fonda la SOUND Records, etichetta legata al mondo della musica afroamericana e contemporanea ma senza preclusioni e con con uno sguardo aperto a 360° a tutto il mondo musicale. Parallelamente crea la “Ricutino Edizioni Musicali” per il quale è stato pubblicato nel 2002 il Sound Book con 20 composizioni del M° Andrea Coppini, sempre per Ricutino è uscito, nel gennaio 2008, “Scale e Accordi” un metodo di Armonia di Baggiani.
Produce numerosi album fra cui si citano: Orchestra città di Firenze (SR 2003) “Tutto Quadra” quadra quintet (SR2012) “Memories” DJ Labyrinth (SR 2012), “Groovin’up” The street (SR 2012) “Istrionico” The jash (SR 2013).
 
Attività Artistica
1984 – 1987 Intensa attività concertistica con il gruppo rock-funk Fandango con il quale si esibisce in numerosi festival importanti e con il quale vince nel 1986 il “I° Festival Rock di FIRENZE” tenutosi allo Xenon (ex Studio 54) e si piazza la II° posto nel 1985 al rock contest di Controradio tenutosi al Tenax.Sempre con la stessa band ha inciso un EP singolo del brano “L’aquila”(Baggiani-Romei-Corsani) per il quale ha scritto musiche ed arrangiamenti ed è entrato a far parte della compilation “nuovo rock in Italy” (non inserita in discografia).1987 – 1991 Fonda e dirige il gruppo jazz-funk “Nova Hudba” (al piano sedeva il giovane Stefano Bollani) con il quale si esibisce in Cecoslovacchia in un breve tour nell’aprile del 1988 e con il quale effettua numerosi concerti in tutta Italia.
1990 – 91 Fonda e dirige il gruppo di jazz elettrico “Milestones” (Bollani, Morelli, Coppini, Downie, Baini, Rosadini) con il quale vince la sezione jazz del festival “Chianciano Rock” edizione 1990.
1990 – fonda e dirige la Sound Orchestra tutt’ora attiva, per la quale scrive numerosi arrangiamenti e brani originali.
1992 – fonda con Andrea Coppini la prima marching band toscana, la “Sound Street band” tutt’ora attiva in tutta Italia.
1993 – fonda il gruppo di jazz elettrico Urbanfunk tutt’ora attivo (vedi discografia) con il quale ha effetta numerose tournè in tutta Italia e con il quale si esibisce nei club e negli spazi più importanti d’Italia (Leoncavallo, Le scimmie MI , Classico Village, Saxphone club RM, Taxy driver CT, Vox VE, Made in bo BO, Full moon TP, Gilgamesh TO, PalaMandela di Firenze) e al festival jazz di S.G Laval in Francia.
1990 – 2014 coordina e dirige numerosi combo jazz di varia estrazione con il quale si esibisce in Italia ed in Europa e nel 2004 fonda e dirige la SOUL BEAT ORCHESTRA che esce in prima assoluta come produzione originale del festival Onda Mediterranea (P.sieve-Firenze).
 
Nel 1998 Partecipa al festival dei due mondi con il progetto ex-temporaneo con concerto nella Basilica di Sant’Eufemia – Spoleto.
 
Intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero in modo particolare Germania e Francia, esce nel 2005 con successo con l’album Santur insieme a Mario Leonelli dei Govinda, partecipa e produce a numerose produzioni originali come la “Grande orchestra dell’altra volta” e l’orchestra da camera fiorentina, costituisce e dirige l’orchestra da camera Arcangelo Corelli dove si confronta con la grande letteratura classica (Mozart, Beethoven, Corelli, Ponchielli, Mascagni) – produce il nuovo album del Soundgospeltrain e nel 2008 esce con l’album “Think” in quintetto, dedicato alla stagione della free music su musiche originali e di Lester Bowie, Roscoe Mitchell e Joseph Jarman recensito in modo molto positivo da numerose testate italiane, europee, nord-americane ed asiatiche. Nel 2009 esce con “My way through the jungle”, album incalzante e pieno di groove, che lo riporta al suo amore per il jazz eletrrico ed al mood davisiano degli anni 70.
Nel 2010 elebora una Produzione originale per il festival Onda Mediterranea, con brani originali e arrangiamenti originali suoi, con ospite il trombettista Fabrizio Bosso, nel 2011 da alla luce il nuovo album “Florentine session”, lavoro dedicato all’improvvisazione totale in collaborazione con 15 musicisti diversi. Nel 2013 pubblica, sempre per Sound records, l’abum “Dead city” con la Florence art orchestra. L’album è un sorta di percorso che rilegge il pensiero musicale del trombettista. Nel 2009 costituisce e dirige l’ensemble “IFS” con il quale tiene il concerto “mensile” al jazz club di Firenze, il gruppo attivo tutt’ora ha partecipato anche al Prato jazz summer nell’estate del 2013.
 
Video clip
Video prodotto da multipromo e tratto dal singolo “Sporca dozzina” da lui composto,arrangiato e cantato che gira con buon successo alcuni network nazionali come Video Music,Odeon tv etc . video del concerto di presentazione del nuovo album dei Franco Baggiani e Dynamics presso il teatro Puccini di Firenze, video del gruppo salsa Sonido latino da lui prodotto con Sound records nell’estate del 2003 presso Vie di fuga (ex carcere delle murate a Firenze).Video e dvd della Soul beat orchestra (produzione Soundrecords) per il Festival Pontassievese estivo Onda Mediterranea.
Numerosi altri video sono sul canale “Blulight” di Youtube.
 
Apparizioni televisive e radio
Partecipa come rappresentante degli Urbanfunk al programma televisivo “Roxy bar” condotto da Red Ronnie nell’ambito del quale viene intervistato e sempre durante la trasmissione partecipa con Jovanotti e la sua band all’escuzione dei brani tratti dal nuovo album dell’artista toscano denominato “L’albero”.
In concerto con Chorus quintet nella trasmissione jazz SI Live di Teleregione. 96/014 varie tv private ed apparizioni in concerto su reti Mediaset E RAI. intervista su SKY sul programma “video frequenze” e numerosi passaggi sempre su SKY di spezzoni di concerti e di orchestre da lui dirette. Le sue composizioni sono passate nelle radio jazz di tutto il mondo e sono scaricabili sui canali maggiori come Itunes, Amazon, Spotify etc. 
 
Discografia completa:
“In un altro presente” 1987 (fonen) Nadir
“Fandango” 1988 (fdn 10u) Fandango
“Baalphagor” 1990 (gezzero 001) Gezzero
“Bandabardo” 1993 (Piramid)
“Rap’in jazz” 1994 (Abis 001) Young nrg
“Help Bosnia” 1994 (hbn 1996) Now
“Mr.no” 1994 (mpr 003) Urbanfunk
“Endosimbiosi” 1995 (mpr 007) Urbanfunk
“Live at blue velvet” 1996 (mpr 010) Dynamics
“Step one” 1998 (Sound 1961) Baggiani Coppini “Chorus quintet”
“Soundgospeltrain” 1998 (Sound 1962) Black Skin
“In the whirlpool” 1998 (pen 23) W.W.F.
“Out of the door” 1999 (dune 122) L.i.n.
“Into The Blues” 1999 (Sound 1963) Sound Street Band
“W Tex” 2000 (Sound 1964) Urbanfunk
“Sassi vol.1” 2001 Andrea Coppini Italian Project (Sound 1965)
“Ritratto in versi” 2001 F.Baggiani+Silvia Guidi ed Emiliano Cribari (Sound 1966)
“Tattoo” Franco Baggiani (soundland 001)
“urbanfunk” Franco Baggiani & Urbanfunk (sound land 002)
“World Two” Antonio Gentile & Franco Baggiani (2003) “Cinquide” Franco Baggiani & Urbanfunk (2003)
“Think” Franco Baggiani (2005)
“Santur” Franco Baggiani (2006)
“I feel good” Franco Baggiani & Soundstreetband (2010)
“Smooth” Franco Baggiani & Pulse (2010)
“Florentine Sessions” Franco Baggiani (2011)
“The Dead city” Franco Baggiani & Florence Art Orchestra (2013)
“My way through the jungle” Franco Baggiani (2014)
 
Official website:
 
 
Sound Records:
 

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