KULT Underground

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Intervista con Gabriele Bellini

14 min read
30 YEARS (Gabriele Bellini)
QUA’ ROCK SHOTS (Aa. Vv.)
 
 
Grazie all’esperienza del noto producer e chitarrista Gabriele Bellini, associata alla preparazione di noti professionisti del settore musicale, nasce una nuova realtà. Si tratta della Qua’ Rock Records, un’etichetta discografica atta a riservare ad ogni artista una serie di servizi di pregevole qualità nel tentativo di sostenere e far crescere i nostri artisti, offrendo servizi che vanno dalla preproduzione di un progetto fino alla realizzazione dello stesso. Tra pubblicazione, servizi di stampa, distribuzione, promozione, ufficio stampa e booking, la Qua Rock Records arriva in punta di piedi, senza trionfalismi e false promesse se non quella di portare rispetto agli artisti, alla loro musica ed alle loro tasche, pronta a dare ai singoli musicisti il maggiore supporto possibile. Sono tre i primi prodotti che la Qua’ Rock Records porrà a stretto giro sul mercato. Si tratta nello specifico di Gabriele Bellini “30 Years – 1984/2014”, Qua’ Rock “Shots”, Graves Of Nosgoth “Dr.Fausten und der Pöllische Anleihe”. Il primo prodotto vede come protagonista Gabriele Bellini, che pubblica una splendida raccolta che raccoglie il meglio dell’artista toscano che celebra ben trenta anni di carriera. Il secondo prodotto, è una sorta di raccolta benvenuto della Qua’ Rock Records, che presenta in una esemplare ed accattivante miscela di 17 brani, una serie di band, singoli artisti e musicisti straordinari. Infine il terzo prodotto è il secondo album dei Graves Of Nosgoth, che tornano sul mercato con un pregevole concept death metal dedicato al Dottor Faust. Ufficiale inoltre anche l’accordo con il Mazzarella Press Office, che curerà la comunicazione, la promozione e l’ufficio stampa della label.
 
Biografia
Chitarrista di livello internazionale ed insegnante di professione, recensito dalle riviste rock più importanti del settore, Gabriele Bellini ha saputo sempre mantenere un’identità propria ed originale, unendo alla sua impeccabile tecnica una profonda ispirazione proveniente dalla sua anima sempre in viaggio alla ricerca di sperimentazioni attraverso i suoni, nuovi limiti e confini della musica.  Musicista eclettico fin dagli inizi (basti pensare agli esordi con i suoi innumerevoli progetti: HYAENA, 2 vinili e 3 CD co-prodotti con alcune delle più gloriose etichette indipendenti anni ’90, RITMENIA ZOO con i quali ottiene grandi risultati in svariati Concorsi Nazionali, la composizione di brani per la compilation “ETHNO ELECTRIC & AMBIENT” per RAITRADE/VIDEORADIO), con la sua chitarra graffiante intraprende un lungo percorso introspettivo alla scoperta di tutto ciò che possa contribuire alla creazione personale di un mondo nuovo da modellare nel presente con la propria forza di volontà. Queste idee gettano le basi di “P. A. S. E.” , primo album solista del 2006, al quale, dopo aver dato vita nel 2007 a “ G.B. BAND PROJECT”, farà seguito nel 2008 “DE REVOLUTIONIBUS ORBIUM CELESTIUM“, album prevalentemente strumentale e seconda tappa del viaggio onirico del maestro.
Nel 2009 “EVOLUTION”, il terzo album solista è la terza tappa del viaggio (che chiude la prima trilogia del maestro) riassume tematiche importanti quali la ricerca, il sogno, la realtà, la conoscenza, il futuro: ingredienti essenziali per comprendere l’universo infinito che non è solo quello esterno ma è anche dentro noi e come noi è in continua evoluzione con i suoi misteri e la sua essenza e ha bisogno delle stesse risposte per evolversi. Nel 2009 esce il nuovo album di Andrea Agresti (la “Iena”) che vede il maestro alle prese con arrangiamenti, chitarre e basso. Nel 2010 arriva “HUMAN’S SOUND SIGNAL” un “best-of “ dei pezzi cantati di questo poliedrico musicista, riarrangiati e remixati. Un album che riesce a riscuotere un sempre più ampio consenso di critica e pubblico. Sempre nel 2010, insieme a Giacomo”jac”Salani, Mirko”bassbreaker”Serra e Michel Agostini, realizza il nuovo progetto PULSE-R: un album (omonimo) e un EP “Pull Me Down” all’attivo, una band imprevedibile, essenziale, ironica, melodica che rappresenta la fusione rock di mondi diversi, alternativi ed apparentemente opposti. Nel 2012 è la volta di “RECREATION – The Day of Mind” dedicato a chi crede che la propria volontà sia la forza primaria per poter ricreare qualsiasi cosa e che non sia solo un’utopia la possibilità di creare un mondo nuovo che ci appartenga veramente. L’ultima sua creazione è il primo capitolo di “UNDERWORLD COLLECTION” Chapter 1: COLLISION, il suono dei talenti sommersi:14 artisti che attraversano tutti i confini dei generi. L’idea è quella di valorizzare e promuovere con tutte le forze possibili la scena musicale “sotterranea” ricchissima di talenti che da soli faticherebbero ad emergere. Una continua sperimentazione quella del maestro Gabriele Bellini contraddistinta dalla fusione di “tecnica” e “anima” con le quali ,in modo esemplare, parla al pubblico la lingua universale della musica.
 
 
 
QUA ROCK SHOTS si presta ad una doppia funzione. Da una parte è il biglietto da visita della Qua’ Rock Records, nuova etichetta nata dalla mente di Gabriele Bellini. Dall’altra parte vuole essere un disco vero e proprio, non una compilation, di stampo classico. Ogni artista è stato seguito e la produzione musicale è stata curata nei minimi dettagli, proprio come un ideale seguito dei due lavori precedentemente pubblicati e prodotti dallo stesso Gabriele Bellini (Underworld Collection: collision, Underworld Collection: Invasion), seguendo lo stesso spirito e volontà di offrire una vetrina importante a ciascuno artista. 
 
SIC SIC! – VOVO
Un brano dal sapore hard rock, con improvvise aperture melodiche, ricche di pathos e gusto, degno di un chitarrista poliedrico e sperimentatore.
 
ALESSANDRO MAGNISI – BODY & SOUL
Dall’elegante compositore siciliano una perla di pop/rock, un brano diretto ed essenziale, ma mai banale.
 
GABRIELE BELLINI – ENDANGERED
Un vorticoso viaggio sonoro tra chitarre elettriche ed acustiche ed atmosfere elettroniche con un folle impatto metal.
 
CRAFTYCELL – DISARM
Una voce inconfondibile per un pezzo che si sviluppa come una marea crescente dove l’elettronica cede il passo al post rock.
 
NO ONE CARES – NIENTE DA PERDERE
Uno schiaffo crossover. Una band dalla carica esplosiva, impossibile non lasciarsi trascinare da un groove coinvolgente.
 
PAOLO PANTALEO – MELEFICENT
Un brano strumentale di impronta metal che non si dimentica di essere melodico ed allo stesso tempo moderno.
 
PRAETERITUM – GORDIACH (the legend of)
Una voce lirica incredibile ed emozionante su un pezzo dal sapore folk contemporaneo che si appoggia su un tappeto acustico.
 
PULSE-R – FEARS AWAY
Un brano intenso come solo loro sanno fare. Momenti di follia e momenti di coralità. Una evoluzione verso il nuovo disco.
 
MIRKO SERRA – DADE
Una fusione tra basso ed elettronica. Un pezzo delicato, un viaggio attraverso uno dei talenti italiani del basso.
 
THE INSANE STAGE – LOVE IS A LIE
Hard rock, sincero ed intenso. Una band che suona con il cuore e che sa osare. Un brano che si lascia ascoltare e riascoltare.
 
PASQUALE BIANCO – THE OTHER PART OF ME
Per gli amanti delle sonorità metal della vecchia scuola. Un pezzo che si guarda indietro, ma allo stesso tempo si proietta nel futuro.
 
GRAVES OF NOSGOTH – BEJOND JOURNEY
Estratto dal nuovo disco in uscita quest’anno. Una anticipazione acustica di un concept a base di death metal.
 
BUG – OVERCLOCK
Un frenetico delirio sonoro. Un chitarrista visionario che fa della follia la propria normalità, superando i confini del metal.
 
INTERFERENZE – FASHION
Un omaggio al Bowie post berlinese, riletto con uno stile inconfondibile e provocatorio che solo loro hanno. Un’altra scommessa vinta!
 
FEDERICA BERTI – JUDGEMENT DAY
Una voce ricca di pathos e delicatezza che vi trasporta nel suo giorno del giudizio. Elettronica di stampo british per una canzone di rara intensità emotiva.
 
LUCA FUCCI – IS HAPPINESS SO FAR AWAY?
Elettronica allo stato puro. Uno strumentale nato dall’uso smodato di synth modulari ma con il calore che solo gli artisti sensibili sanno avere.
 
GIOIGLORIOSO – MAGNITUDINE
Ritorno sulla scena per Valeria Cevolani, già voce dei Disciplinatha. Un brano ricco di sfumature costruito intorno alla sua magica voce. 
 
 
 
 
Intervista
 
Davide
Buongiorno Gabriele. Parliamo di due cd che ho avuto il piacere di conoscere e ascoltare in questi giorni. Il primo è un’antologia che raccoglie tuoi brani con la GBBand, gli Hyaena e i Pulse-R, 30 Years 1984-2014. Il tutto preceduto da una “Extra Track” inedita del 2014, Endangered. Trent’anni dunque: come hai scelto queste 17 tracce (18 con Endangered), perché le hai preferite ad altre nel racchiudere e raccontare in un solo disco questi tuoi trent’anni di carriera?
 
Gabriele
Buongiorno a te e grazie per lo spazio concesso! Ovviamente non è mai facile scegliere, a volte si è quasi costretti a selezionare parti di sè. Ti confesso che per elaborare la scaletta ho dovuto fare decine di prove, sia nella sequenza che nella scelta dei pezzi. Credo di essere però riuscito a dare un quadro ben preciso e storicamente valido di quella che è stata la mia carriera. Un punto di arrivo, ma allo stesso tempo un punto di partenza futura.
 
Davide
Il rock e il metal, nella tua musica, incontra spesso il classico, il sinfonico, il progressive. Ma è sempre la chitarra, elettrica o acustica, lo strumento dominante, tecnicamente notevole ma anche  ponderatamente virtuoso. Cos’è e cosa non è per te un buon chitarrista?
 
Gabriele
Un buon chitarrista è uno che sa suonare, un grande chitarrista è uno che sa emozionare, indipendentemente dalla tecnica. Avere una identità nel suono e nell’approccio allo strumento vale molto di più di tanti virtuosismi e di tanti voli tecnici. Ammetto di amare un certo virtuosismo, ma apprezzo allo stesso tempo (e forse di più) la capacità di arrivare all’ascoltatore, soprattutto quello che è meno dentro il mondo delle 6 corde. Per questo alla fine non mi ritengo un chitarrista ipertecnico, almeno nella mia concezione della musica e della chitarra. Considero lo strumento più un mezzo espressivo che un qualcosa da mettere sempre e comunque in evidenza.
 
Davide
Musica, o meglio “musa”, un termine che Platone fece derivare dal verbo greco μῶσθαι (desiderare, aspirare a…). Quali aspirazioni o desideri o soddisfi o persegui attraverso la musica?
 
Gabriele
La musica è cura, terapia ed allo stesso tempo esplorazione e crescita. Dedico la mia vita alla musica ed all’insegnamento. Ho sempre visto nella musica una forza enorme per stare bene con se stessi e per migliorare la propria qualità di vita. La stessa filosofia la applico adesso che ho una etichetta indipendente: Qua Rock Records. Metto a disposizione la mia esperienza e le mie conoscenze per aiutare nuovi e talentuosi artisti, senza preclusione di stile e di genere e quindi non mi/ci rivolgiamo ad una categoria, ma piuttosto ad un modo di intendere la musica, come una forma di comunicazione ed una forma d’arte. Sembra banale, ma di questi tempi sembra quasi una cosa persa nella notte dei tempi.
 
Davide
“Hyperman Stratos”. Perché in questo brano hai usato/campionato O tzitzeras o mitzeras e perché hai omaggiato Demetrio Stratos in particolare?
 
Gabriele
Perchè Stratos è un esempio di disciplina, di talento, di creatività. Sono cresciuto con il prog italiano degli anni ’70. Per me quel periodo resta uno dei più ricchi e dei più fertili e credo che Stratos rappresenti ancora oggi una grossa influenza per molti musicisti (non solo cantanti) che fanno della musica una ricerca. Un esempio per le nuove generazioni a non fermarsi, ma spingersi sempre un passo avanti. Chiaramente un cantante ha un rapporto molto più fisico ed intenso con il proprio strumento, ma sinceramente vivo la chitarra come fosse la mia stessa voce.
 
Davide
C’è una frase di Stravinsky tra le note di copertina: Io so che dodici note in ogni ottava e la varietà del ritmo mi offrono delle opportunità che tutto il genio umano non esaurirà mai. Qual è il tuo modo di comporre musica, di scoprire e scegliere tra le infinite note?
 
Gabriele
Non c’è un modo, c’è un mondo, al quale io mi avvicino sempre in maniera inconsapevole ed innocente. Ho un approccio molto istintivo, subisco tantissimo l’influenza di ciò che quotidianamente vivo e cerco per natura sempre di trarne ispirazione ed insegnamento. È una crescita continua, non sempre le cose riescono come uno vorrebbe, ma anche le cose meno riuscite alla lunga diventano un segno tangibile del mio vissuto.
 
Davide
Fra gli autori di musica classica che hanno influenzato l’heavy metal i più citati sono Bach, Paganini, Wagner, Mozart o Liszt. Quali autori influenzano maggiormente la tua musica nei momenti più classici e orchestrali?
 
Gabriele
Adoro tutti gli autori da te citati, così come molti altri a prescindere da chi o cosa possono aver musicalmente influenzato, ma ho sempre trovato “le 4 stagioni” di Vivaldi una delle opere più complete in assoluto, un mosaico musicale incredibile, dove immergersi con corpo e mente. Meravigliose arie e maestosi movimenti che rappresentano nella sua completezza la forza e la delicatezza del tempo e della vita. Sicuramente, una grossa influenza in determinati momenti, mi è fornita anche da tutto ciò che per anni ho assorbito da quel fantastico movimento Progressive che dicevamo e non solo da quello made in Italy. Sempre ricco di superbe contaminazioni classiche, straordinariamente miscelate alla sapiente ricerca e sperimentazione.  
 
Davide
Qual è il disco che hai ascoltato più di ogni altro?
 
Gabriele
Davvero non saprei e per quanti ne ho “finiti” a partire dai primi anni 70 ad oggi è difficilissimo se non impossibile per me nominarne un solo! Posso solo dirti dei CD “originali” che ho dovuto ricomprare perché divenuti letteralmente illeggibili, capolavori assoluti come “Operation Mindcrime” e “Passion and Warfare”, ma ce ne sarebbe veramente tanti, troppi altri per cui farne solo uscire uno.   
 
Davide
I tuoi chitarristi preferiti?
 
Gabriele
Lista lunga. Direi che potrei dividere i chitarristi in due gruppi. Quelli al servizio della musica e quelli al servizio della chitarra. I secondi sono affascinanti ed alzano il livello tecnico e mi spingono a migliorare, ma poi ci sono quelli del primo gruppo che sinceramente preferisco ed allora potrei dirti Van Halen, Lynch, Vai, Reid, Bettencourt e tutti quei grandi musicisti che però hanno avuto l’umiltà e la forza di mettersi al servizio di una band e di un progetto in cui la musica arrivasse prima della tecnica fine a se stessa.
 
Davide
Veniamo a Qua’Rock. Un biglietto da visita molto stimolante e promettente. Ma, in anni di crisi del disco, delle vendite musicali, perché hai deciso di fondare un’etichetta discografica e quali obiettivi artistici e/o impatti culturali ti prefiggi a medio e a lungo termine?
 
Gabriele
La nascita dell’etichetta è stato il naturale evolversi del Qua’ Rock. Una associazione fondata nel 2010 per organizzare eventi no profit e senza scopo di lucro. In questi anni abbiamo praticamente organizzato più di un centinaio di serate. Siamo entrati in contatto con moltissime realtà e quasi sempre la discussione cadeva sul “ma una etichetta con questo spirito?”. Ovviamente avevamo bisogno di gettare le basi che fossero solide per dare vita a questa cosa. Questo è stato possibile grazie anche a Giacomo Jac Salani de “La Fucina Studio”, che oltre ad essere un mio caro amico è un grande musicista e fonico. Ci siamo imbarcati in questa avventura, senza preclusioni di genere, puntanto direttamente al no profit. Questo significa che tutto il lavoro dell’etichetta ruota sul non mettersi in tasca niente. Quelli che sono i nostri costi per stampa, ufficio stampa e quan’taltro vengono direttamente girati alle band. Ci sarebbe piaciuto poter fare di più, ma purtroppo al momento non possiamo sostenere personalmente queste spese, ma come etichetta stiamo investendo molto in promozione e come tale spingiamo le band del nostro rooster. Vogliamo fare in modo che anche chi ha le tasche un po’ più vuote, ma idee convincenti possa farsi sentire. Non faremo un grosso numero di produzioni, perchè vogliamo seguire la produzione e provare a presentare ciascun progetto al massimo. Qualcuno ci prende per pazzi, ma se fare questa cosa è “essere pazzi” allora siamo pazzi con felicità ed orgoglio!
 
Davide
Sfogliavo qualche giorno fa l’Enciclopedia del Rock italiano curata da Gianluca Testani: non vi ho trovato band o artisti metal italiani, né prog-metal et similia, a parte qualche eccezione come gli Extrema o i Lacuna Coil per quanto riguarda il Goth Metal. Eppure nel nostro paese ci sono stati e ci sono molti nomi e molti dischi validi di musica metal e derivazioni varie, specialmente prog, per quanto più seguiti e apprezzati forse all’estero che in Italia. Su quali mercati punterai maggiormente con le produzioni di Qua’Rock e cosa pensi dello stato di salute più in generale del rock italiano?
 
Gabriele
Punteremo sulla buona musica! Come avrai potuto ascoltare da Qua Rock Shots i generi sono molto vari, si va dal metal al pop, passando dall’elettronica e indie, cose acustiche ed anche liriche. Il minimo comunque denominatore è la qualità. Magari dentro il cd trovi delle cose che possono non incontrare il tuo gusto, ma che sono indiscutibilmente ben fatte e prodotte. Questo è il nostro obiettivo: fare in modo che la musica parli da sola!
Lo stato del rock in italia è migliore di quello che si pensi. Intorno ci sono tantissimi validi progetti e ne ascoltiamo quasi quotidianamente materiale valido. Credo che guardare avanti con convinzione ed ottimismo possa dare i propri frutti. Siamo circondati da messaggi negativi: la crisi economica, la crisi dei dischi, la crisi creativa. Sembra che tutto debba esplodere da un momento all’altro. Ecco io penso che se fossimo più concentrati sull’impegnarsi per smuovere certe situazioni alla fine ne gioveremmo un po’ tutti. Questo è il mio stile e la mia filosofia.
 
Davide
Esiste uno studio che pare evidenziare come il metal sia un indicatore dello stato di salute economica dei vari Paesi, questo almeno secondo l’autore Richard Florida. Questi avrebbescoperto che il numero di band heavy metal in una determinata nazione è proporzionale alla sua richezza e benessere. Più i paesi sono ricchi, più ci sarebbero band heavy metal pro capite fino al massimo dei Paesi Scandinavi, noti per la loro ricchezza diffusa, per l’alta qualità della vita. Mah… Tu cosa ne pensi?
 
Gabriele
Oddio, discorso un po’ complicato, se si pensa che la Finlandia sembra essere il paese con il tasso maggiore di suicidi. Diciamo che alla fine avere la possibilità di dedicarsi ad attività creative/artistiche in generale denoti una forma di benessere, poi se questo benessere si identifichi con l’heavy metal non ne ho idea, ma trovo le idee di Florida un po’ estreme, non solo in fatto di heavy metal!
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Gabriele
Nuove uscite, nuove idee, nuove soluzioni per smuovere questa scena. Stiamo pianificando le uscite di Gennaio (anzi sono praticamente fatte) e stiamo cominciando a lavorare sulle produzioni in uscita a primavera. Poi stiamo anche lavorando con forza al prossimo disco dei Pulse-R che sarà ancora più imponente e folle del passato.
 
Davide
Grazie e à suivre…

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