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Intervista con Red Onions

11 min read

 
 
L’epopea dell’uomo moderno in forma di diario per il primo disco della band perugina: pulsioni, tormenti e aspirazioni del genere umano tra progressive e canzone d’autore.
Diario d’un uomo qualunque è il primo album ufficiale dei Red Onions, attivissima band che finalmente ha dato forma al suo nuovo progetto concettuale. Il quartetto perugino, attivo dal 2004, dopo il singolo Libero Fuori (2009) pubblica Diario d’un uomo qualunque, un concept album che possiede la struttura di un diario, dove ogni episodio può “garantire ad ogni canzone una autonomia propria e, allo stesso tempo, far sì che ogni episodio rimandi ad un livello superiore della narrazione rappresentato dall’intero racconto del nostro uomo qualunque” – come afferma lo stesso Leone Pompilio. Progressive-rock, atmosfere blues e psichedeliche e richiami alla canzone d’autore per 11 pagine di un diario capace di contenere l’alto e il basso dell’uomo. Il genere progressive (interpretato con la peculiarità delle sole chitarre) è il punto di partenza della band: “proponiamo prog rock d’autore, spoglio delle tastiere, tagliente e appassionato, impreziosito dalla forza evocativa della parola, caratteristica della lingua usata: l’italiano”. Prezioso è il taglio cantautorale: “la base prog che ci caratterizza è continuamente contaminata da escursioni in territori psichedelici o cantautoriali, o addirittura dalle due cose insieme, a seconda delle esigenze”. I Red Onions nel corso del 2010 con “Libero Fuori” sono stati inclusi nella compilation internazionale Rock 4 Life vol. 25 della statunitense Quickstar Production. Con un’intensa attività live alle spalle la band confeziona un disco tanto sognante quanto reale. Per gli amanti di Fernando Pessoa il protagonista potrebbe somigliare a Bernardo Soares, l’uomo qualunque capace di osservare il mondo da una finestra e allo stesso tempo di parteciparvi. Per i cultori del prog italiano i Red Onions rimandano all’esperienza di PFM, Osanna e Claudio Rocchi.
 
Ufficio Stampa e Promozione
Synpress44

 
Red Onions:
Davide Grillo: chitarra,voce
Leone Pompilio: chitarra,voce
Ali Adamu: basso,voce
Marcello Mangione: batteria
Red Onions:
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Nel settembre 2004 l’incontro casuale dei chitarristi Leone Pompilio e Davide Grillo genera una sperimentazione sonora frutto della commistione dei due diversi stili peculiari delle rispettive identità musicali. Sarà proprio questa fusione di anime e di generi a dare vita ad una produzione molto personale e “psichedelica”. Dopo un faticosa gavetta il duo si trasforma in trio con l’annessione di un’altra anima inquieta, il bassista Ali Adamu. Da quel momento il progetto Red Onions si manifesta concretamente con una crescente maturazione, spostando il proprio baricentro verso architetture di gusto più strettamente progressive. Il trio prosegue la sua corsa collaborando con numerosi artisti ed esibendosi in molteplici locali, portando all’attenzione di un pubblico esterrefatto un repertorio estremamente originale e inquieto. Nel 2007 si unisce stabilmente alla formazione il batterista Kevin Rogg che, oltre a completare la sessione ritmica, caratterizza i successivi lavori e le rielaborazioni dei precedenti con un timbro decisamente “duro” di ispirazione progressive metal. È questa la formazione completa delle cipolle rosse che d’ora in poi partecipa a numerose manifestazioni, tra cui il concerto del 12 Maggio 2007 a Piazza Navona (RM) in occasione della manifestazione “Coraggio Laico”, riscuotendo un inaspettato successo anche tra i non affezionati al genere.
Nell’aprile 2008 il gruppo si rinnova: a Kevin subentra il batterista Marcello Mangione che influenza il timbro delle composizioni dirottando il tono metal verso ambientazioni di respiro maggiormente riflessivo. Nel giugno dello stesso anno i Red Onions registrano il primo demo, dal titolo One Different One, negli studi della Mami Records di Perugia. Successivamente partecipano alla manifestazione “Percorsi d’acqua” di Deruta (Pg), al concorso “Fuori Tempo” tenutosi a Fabriano (An), alle semifinali del concorso nazionale “Rock targato Italia”, al concorso on-line Telesonica indetto dalla Centoroitaliatv.tv ed al concorso G.R.I.F indetto dalla Galli Records di Chieti.
Nel corso del 2010 il brano “Libero Fuori” viene incluso nella compilation internazionale Rock 4 Life vol. 25 della statunitense Quickstar Production (Baltimora, MD). Nello stesso anno la band viene selezionata per la partecipazione a concorsi e manifestazioni quali Suoni in Movimento (PG), MarteLive e Tour Music Fest. Queste e altre vetrine sono l’officina nella quale viene ideato e sviluppato il nuovo lavoro dal titolo “Diario d’un uomo qualunque“: un viaggio introspettivo nelle visioni dell’essere umano attraverso la sua percezione della realtà e degli eventi che lo circondano, che lo coinvolgono e che a volte lo ignorano. Una elaborazione che nasce direttamente dalle sensazioni che la band prova sul palco, che si trasforma e matura attraverso lo scambio “fluido” che avviene tra la musica ed il pubblico di cui i quattro sono tramite e traccia tangibile. Un vero e proprio concept-album che è diventato, nell’ottobre 2010,il primo LP della band.
Alla fine del 2010 si unisce alla band il cantante Nicola Labombarda che uniforma le parti vocali, fino ad ora affidate alle voci di tre dei componendi (Leone, Davide e Ali), portando il sound verso una definitiva compattezza espressiva e interpretativa.
 
Davide
Ciao Red Onions.
Innanzi tutto il nome… Red Onions. Gli antichi egizi credevano che la forma sferica delle cipolle e i suoi anelli concentrici fossero simbolo di vita eterna; e che il forte aroma delle cipolle potesse ridonare il respiro ai morti. Oppure è un omaggio ai Booker T. and the M.G.’s di “Green onions“?

Red Onions
Davide: Per gli Egizi vita eterna, per i poeti simbolo di perfezione, per i Greci di tristezza, la rossa tra le altre la più dolce, la verde ha fatto la storia della musica… come non essere fieri di portare un nome così!

Davide
A inizio del disco si ascolta come un sintogramma della radio che scorre, uno zapping di notizie che va dalla pedofilia nella chiesa al caso Maciel e che si conclude con la voce di Carmelo Bene al Maurizio Costanzo Show (puntata memorabile del ‘94…)…  “Non sono dei calembour, sono degli schiaffi alla vita puttana e mediocre…” Perché queste notizie in particolare e perché questa frase di Carmelo Bene?

Red Onions
Davide: Grazie per l’attentissima domanda, anche se forse bisogna far rientrare la risposta in uno Spazio limitato. Il Tempo è uno dei concetti base di questo lavoro. Lo stesso “Diario”, o “l’Uomo qualunque”, non sarebbero all’infuori del Tempo. Le notizie che si alternano alla radio sono decisamente un anacronismo rispetto ad una immaginata trasmissione radio, sono anni di “fatti”, di torture mediatiche psico-fisiche riguardanti nella fattispecie i cari temi della Chiesa e dello Stato, tante volte visti come limiti, controparte ai naturali Spazio e Tempo. La frase in questione è appunto uno schiaffo di per sé, alla vita ed ai suoi limiti, ma resta confuso nell’eterno ritorno delle trasmissioni. Sottolinea la non esistenza, in effetti, di una comprensione definita. Uno schiaffo di frustrazione che finisce quindi dritto in faccia all’uomo qualunque, il quale non arriverà mai a dire “Basta! Quando ho fame, ho fame, quando ho sete, ho sete, quando ho voglia, ho voglia!”

Davide
Cos’è, chi è un uomo qualunque? Cosa vorreste dirgli innanzi tutto, oltre (fra le righe) l’estenderne i suoi limiti d’ascolto causati dai media di regime? 
 
Red Onions
Leone: Il “nostro” uomo qualunque – e non certo uomo qualsiasi –  l’ormai noto Sig. Beta, è  protagonista e autore del nostro diario, personaggio attraverso il quale i Red Onions esprimono il loro pensiero, e niente affatto  nostro interlocutore; quindi non siamo intenzionati a rivolgerci ad egli, in quanto sarebbe come parlare a noi stessi: il tutto si esaurirebbe ad un discorso puramente autoreferenziale. 
Il Sig. Beta incarna sì l’umanità, ma quella parte di esseri umani che hanno sviluppato individualmente un pensiero critico, che hanno aperto, seppur parzialmente, gli occhi; la vicenda del “nostro” uomo qualunque (“qualunque” perché potenzialmente reale e non perché mediamente ordinario) deve servire da incentivo a sbarazzarsi della spazzatura propinataci giorno per giorno dalla dilagante mediocrità degli odierni idoli. 
Davide: L’uomo qualunque è l’uomo… senza toccare concetti filosofici che possano definire cosa “uomo” non sia.
È lui, quello che abbiamo chiamato Sig. Beta,  che parla, con la sua complessità, sensibilità e con tutte le sue sfumature. E l’uomo qualunque, del resto, ascolta. Noi non proponiamo neanche di estendere limiti innati. Se qualcuno ci riuscisse, avrebbe in mano le chiavi della gabbia.

Davide
Ho apprezzato l’uso di alcune dissonanze o di alcuni repentini cambi di tonalità, specialmente nell’uso degli accordi e nel cantato, a tratti in bilico sulla microtonalità , in “Numinosa Diagnosi”… Insomma,  come vi ponete di fronte all’ampliamento delle risorse del linguaggio tonale in ambito rock?

Red Onions
Davide: Sebbene ci sia, nella nostra musica, una forte attenzione tecnica nei riguardi di linee melodiche, armonie vocali, riff e arrangiamenti, non siamo degli sperimentatori tecnici di nuove sonorità legate a studi musicali particolari. Tutt’altro! Molto più modestamente, siamo tra quei vecchi romantici che sostengono che la musica sia espressione. Siamo stati portati naturalmente ad utilizzare un linguaggio molto eterogeneo, con ampie possibilità espressive, che può esser chiamato progressivo. Questo ci porta, di tanto in tanto, a graffiare certe regole della musica tonale. Forse però non è importante il numero delle note di una scala, ma cosa quelle note dicono.

Davide
La vostra Night time blues mi ricorda i Pere Ubu di Dub Housing. E certo blues-rock “deviato” di Captain Beefheart. Chi sono i vostri maître à penser?

Red Onions
Davide: Sono contento di conoscere un nome nuovo… e Captain Beefheart sta nel folto gruppo di artisti fortemente stimati, ma poco “studiati”. Il periodo d’origine del nostro “nutrimento” è proprio quello, ma di quegli splendidi anni di sperimentazioni ancora legate alla musica rock, blues etc.., siamo più saturi di Crimson e Pfm, ELP e Banco, Jethro Tull e Orme. Del resto, “Night time blues”, è blues di nome…E poi, te l’ho detto, siamo romantici… dell’immensa lista, se si parla di maestri, non posso non nominarti Deep Purple, Zeppelin, Beatles o Stones!

Davide
Immagino Perugia, universitaria, una città culturalmente vivace, attenta e feconda…

Red Onions
Ali: È una città particolare. È piccola ma piena di persone che vengono da tutto il mondo grazie alle due università (una per gli stranieri). Di conseguenza s’incrociano sentimenti, aspirazioni e tradizioni diverse che convogliano in uno scenario musicale molto stimolante e contaminante. Non per nulla noi Red Onions ci siamo incrociati qui provenendo da regioni diverse. Per contro, proprio perché è una città piccola, possiede un circuito musicale abbastanza ristretto con pochi grandi palchi e pochi eventi nei quali esibirsi. In questo scenario emergere diventa abbastanza difficile e bisogna lottare anche con una certa chiusura rispetto a chi non appartiene da sempre al territorio. C’è una punta di campanilismo di troppo. A questo bisogna aggiungere che il genere che facciamo non è dei più diffusi e conosciuti, soprattutto all’interno di confini così ristretti. È una situazione piuttosto faticosa ma non certo impossibile.
 
Davide
Quale senso alla vita vi ha dato o disvelato finora l’arte, la musica?

Red Onions
Leone: L’arte detiene in sé la peculiarità di insegnare ad osservare ascoltare leggere con attenzione, in una parola, sentire; prima ancora di fare musica, siamo stati assidui fruitori di quadri dischi libri che insieme hanno formato, plasmato la nostra mente, allontanandoci dai pregiudizi ma, allo stesso tempo, dandoci un metro di misura per distinguere un’autentica espressione artistica da un mero prodotto commerciale e di consumo. Per poter chiedere il pane, bisogna imparare a parlare; per far musica, è necessario avere una minima idea di cosa significhi “sublime”. Detto ciò voglio precisare che non abbiamo mai avuto la presunzione di definirci artisti o musicisti; personalmente penso a me come ad  un operaio delle sei corde.

Davide
Ho in questo momento avuto notizia di Mick Karn. Si è spento ieri, 4 gennaio…

Red Onions
Ali: Ogni volta che un artista, qualcuno che ha fatto o creato una nuova “vita” musicale, ci abbandona, la musica perde una parte della propria anima. Lascia andare le vecchie radici con mestizia e rende fertile il terreno per quelle nuove. Questo vale per i meno conosciuti come per i più blasonati. Vale per coloro che ci hanno insegnato il meglio della musica (penso a Richard Wright ad esempio) e per coloro che non siamo mai riusciti a mandare giù (uno su tutti Michael Jackson). Vale la pena fermarsi a riflettere su cosa ci hanno lasciato e con quali note onorarne il ricordo. Musicalmente la morte è forse una delle più grandi fonti di vita… come sempre accade d’altronde.
 
Davide
Negli anni ’70 andavano per la maggiore i cosiddetti “supergruppi”. Chi scegliereste per comporne uno a vostro piacere che riunisca tutti i musicisti che preferite e che vi piacerebbe finalmente sentire suonare insieme?

Red Onions
Leone: Se proprio bisogna far con i musicisti quello che di solito gli amanti del pallone fanno con i calciatori, ecco di seguito una band decisamente fantaprog:
 
Robert Wyatt – voce
Francesco Di Giacomo – voce
David Gilmour – chitarra/voce
Ritchie Blackmore – chitarra
Mauro Pagani – violino
Dick Heckstall-Smith – Sax
Ian Anderson – flauto/voce
Keith Emerson – piano/organo /tastiere/synth
Mike Ratledge – piano/organo/tastiere/synth
Patrizio Fariselli – piano/organo/tastiere/synth
Greg Lake – basso/voce
Bill Bruford – batteria
J.S.Bach – musiche
Stephane Mallarmè – testi
 
Penso che solo Bach possa riuscire a mettere d’accordo una banda di alieni come questi; e con serie difficoltà del resto.
Il nome della band dovrebbe essere pressappoco: That Rainbow Behind Saturn’s moon.  
 
Davide
Dal momento che è appena finito il 2010, vi auguro ogni meritato riconoscimento… Un vostro augurio per il 2011 a chi o a cosa vi pare?

Red Onions
Ali: Un augurio di sicuro lo facciamo a tutti quelli che vogliono fare e ascoltare della buona musica: che sia un’ottima annata (come per il buon vino).

Davide
Verrò a Perugia a fine marzo e spero ci sia qualche vostro concerto. Cosa farete adesso e nei prossimi mesi? Date, nuovi progetti?

Red Onions
Leone: L’annessione di un nuovo membro, Nicola Labombarda alla voce, è stata l’occasione per dare avvio a un nuovo progetto concettuale, del quale per ora non mi arrischio a dare coordinate precise in quanto è in fase di stesura. Due brani sono già stati composti, e uno, “Canto metropolitano”, è entrato a far parte del nostro repertorio stabilmente.
Intanto stiamo lavorando alla preparazione di alcune presentazioni del nostro primo lavoro tra Calabria e Umbria. Concerti, soprattutto in Umbria, ne facciamo di frequente quindi confidiamo nella possibilità di poterci incontrare, magari durante un nostro spettacolo.
Comunque, per te e per chiunque fosse curioso di sentirci, le date dei nostri concerti sono costantemente aggiornate sul nostro sito www.redonions.it, sullo space www.myspace.com/redonions e sulla nostra pagina  facebook www.facebook.com/redonions.
 
Davide
Grazie e… à suivre.
 
Red Onions
Thank  you Sir.

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