KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con iK14

7 min read
Fridge
Zone
 Presenta:
IK14: “Second Time”
 
Ricordate gli IK14?
Alla fine dello scorso millennio pubblicavano “Holiday in the universe” accolto con grande entusiasmo da pubblico e critica.
Blow Up: ''uno dei migliori esempi di drum'n'bass mai prodotto in Italia”.
Rumore: “guarda all'estero senza sussiego”.
Zero 2: “l'abilità del duo nell'aver creato un sound italiano, proiettato però al di fuori dei confini nazionali”.
Rocksound: “un disco denso di illuminazioni e contaminazioni”…
Queste sono solo alcune delle recensioni, insieme a interviste e a passaggi radiotelevisivi. E rimane indimenticabile l'apertura del concerto di Kruder & Dorfmeister alla Breda Occupata di Milano!!!
Oggi, a distanza di 14 anni, tornano, nel nuovo millennio con un nuovo progetto intitolato
SECOND TIME
Primo gruppo in assoluto ad usare la chitarra elettrica in questo genere musicale alla fine dello scorso millennio gli ik14 pubblicavano “Holiday in the Universe” e oggi, a distanza di quattordici anni da quella data tornano con un nuovo progetto intitolato “SecondTime”.
Al chitarrista fondatore storico del gruppo, Marino “Malima” Peiretti, si aggiunge, sostituendo il fratello e Dj Gianluca Peiretti, l'eclettico batterista Dario Milan, promotore della rinascita del gruppo.
Etereo e al contempo concreto, questo nuovo progetto fa del suono stesso la sua forza espressiva e vitale.
 
 
 
Intervista con Marino Peiretti
 
Davide
Un disco, “Second Time”, all’altezza di artisti come Trentemøller o di Kruder & Dorfmeister… E che, in fatto di arrangiamenti, mi ha anche ricordato il perfezionismo di una band forse ormai lontana, ma seminale assai, cioè gli Steely Dan. E mi ha fatto anche venir voglia di rispolverare i FSOL. La G-Stone Recordings di Kruder & Dorfmeister e lo Studio !K7 Records rappresentano il maggior punto di riferimento per la musica elettronica centroeuropea. !K7 e ik14… Cosa significa il nome che vi siete dato?
 
ik14
il nome è una libera traslazione del 14esimo esagramma dell'oracolo cinese "i-ching", di cui sono un profondo estimatore. Dipinge quello stato d'animo che permette di accettare le positività e le negatività in modo quieto e comprensivo.
 
Davide
Quando nasce e in che modo il duo ik14? In che modo Dario si è fatto promotore di una rinascita di ik14 e perché Gianluca non vi ha preso parte?
 
ik14
il progetto nasce nell'ultimo anno dello scorso millennio, in alternativa, e quasi come uno scherzo, ad un altro progetto che non voleva funzionare. In questa occasione invece come situazione parallela al gruppo DTWOM, di cui Dario ne è l'artefice, e sempre al perquotitore di tamburi è venuta l'idea di resuscitarne il nome. Un destino particolare, non trovi?
Gianluca nel frattempo si è interessato di altro, perciò non è presente. Abbiamo comunque la sua benedizione.
 
Davide
Quattordici anni dal precedente e bene accolto “Holiday in the Universe”. Perché è passato così tanto tempo per questa vostra “seconda volta”?
 
ik14
Perchè la vita ha mosso le deviazioni dei binari e noi abbiamo seguito altre strade. In realtà non ho mai pensato ad una rinascita del duo, per me era una storia dimenticata, anche perché non ho più suonato d&b da allora.
 
Davide
Sono stati quattordici anni senza qualche altro alias e progetto o siete stati nel frattempo attivi separatamente?
 
ik14
Per quanto riguarda mio fratello Gianluca ti ho già detto prima, io invece ho fatto altre cose… ho collaborato con la compagnia teatrale Dulcamara, un cd trip-hop per l'etichetta svizzera Minuta col gruppo Ophiuco, ma in un certo modo mi sono allontanato dai "riflettori" causa anche il fatto che è nato Mattia, mio figlio, ed ho preferito fare il papà. La musica è una parte fondamontale della mia vita, ma a volte un uomo deve stabilire delle priorità. Poi, possiamo dirlo tranquillamente, l'italia non è proprio un luogo dove chi percorre una "via alternatina" trova facilmente spazio, e poi anch'io ero un pò demotivato. L'importante è avere a che fare con la musica, trovo soddisfazione anche nell'insegnamento.
 
Davide
Non si tratta di un cd ver’e proprio, ma di un album – edito dalla etichetta discografica FRIDGE e distribuito da BELIEVE, che si può scaricare, copertine incluse, a quale indirizzo? E perché la FRIDGE?
 
ik14
È stato pubblicato online sui privipali portali, c'è il nostro sito www.ik14.it, che abbiamo realizzato noi, la grafica è un'altro dei miei interessi… insomma ci siamo trasferiti nell'etere… potete toccarci solo via wi-fi… la Fridge?… beh sai avevo perso il giro, e ribadisco non è affatto facile… e poi, per una forma di correttezza mi sono rivolto a Oreste, guru della label, perchè lo consideravo un amico in primis e perchè era comunque il produttore storico degli ik… quindi mi è sembrato doveroso proporre a lui per primo il demo. Naturalmente, per comodità parlo al singolare… ma Dario era in accordo con me.
 
Davide
Probabilmente dovremmo solo cominciare ad abituarci a questa forma di discografia digitale, ma a me – che vengo dall’era del vinile e del nastro magnetico, pur ben preparato da oltre vent’anni dalla invenzione del signor Norio Ohga, piace ancora di chiedere il perché della scelta di pubblicare un disco in digital download, senza cioè un supporto fisico.
 
ik14
Come te provengo dalla stessa "era glaciale"… in senso temporale, ovvio. La risposta è molto molto semplice: perchè non se lo compra nessuno. Oggi la gente va ad un live, e se esce dalla venue soddisfatta… entra in internet e si scarica i brani con il cellulare. In effetti è molto comodo, le emozioni che la musica dà sono le stesse e se vuoi, selezioni i brani. C'è più interattività.
 
Davide
Veniamo alla traccia 9, Mandragora… Digitale, ma rimane una qualche fascino del vinile e del suo sfrigolare, nonché del suono analogico?
 
ik14
Esatto!… un omaggio a quel frisbie di plastica nero tanto affascinante e mai dimenticato.
 
Davide
So che avete diviso di recente il palco con i Roulette Cinese. Come e dove state proponendo dal vivo la vostra musica? Che diverso significato hanno per voi il lavoro in studio e la musica dal vivo?
 
ik14
Con i Roulette è stato un bellissimo incontro, sono bravi, intelligenti e simpatici. Proponiamo dove e come si può. Personalmente non trovo differenze tra studio e live, impegno e entusiasmo sono uguali… dal vivo forse è più divertente, più open… in studio vivi la magia della creazione.
 
Davide
Qual è l’idea, il pensiero di fondo di “Second Time”? Incontrandovi, lavorandovi, cosa, più di ogni altra cosa, vi avete racchiuso?
 
ik14
L'assenza di un pensiero o un'idea di fondo. Il piacere di fare musica. Nota che abbiamo realizzato tutto il lavoro di composizione via internet, scambiandoci i files e discutendone se necessario via mail, e devo dire che il feeling non ne ha risentito affatto. Essendo due persone che hanno o hanno avuto a che fare con il jazz, condividiamo il fatto che la vera magia si esprime sul palco, guardando in faccia il pubblico… così abbiamo liberato la mente e ci siamo concentrati solo e unicamente sulla musica. Questo è ciò che siamo. Niente strategie, niente messaggi, solo ciò che siamo.
 
Davide
Il filosofo spagnolo George Santayana disse che la “musica è essenzialmente inutile, come la vita”. E per voi cos’è la musica?
 
ik14
Per me la musica è "essenzialmente utile, come la vita"… Costruire castelli di suoni nell'aria può sembrare inutile… ma stimola le emozioni, che sono una parte essenziale della vita. Non conosco quel filosofo…
 
Davide
Avete altri progetti?
 
ik14
Posso dirti che io seguo la corrente, il d&b non è il mio ineresse principale e se non fosse stato per Dario, difficilmente sarei tornato su quei sentieri… penso che mi dirigerò verso territori alquanto diversi, ambient-jazz-sperimentale, lo faccio per piacere personale e pubblico in internet senza pretese… con gli ik abbiamo anche musicato film sperimentali di inizio secolo, davvero interessante, e sarà una cosa che avrà un seguito…credo che queste cose scorrerando in contemporanea.
 
Davide
Grazie e… à suivre.

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti