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Intervista con EXPLAIN

9 min read

EXPLAIN– “Sguardo Distratto”
L’EPdi esordio, produzione artistica di Explain e Alessio Camagni (Ministri edaltri ancora)
dal 1 Febbraio 2011 dae.e. produzioni, in tutti gli store digitali ed in CD
 
Unagiovane band che unisce sonorità indie rock ad inserti acustici, spesso construmenti non usuali in ambito rock, come xilofoni ed il mandolino, suonato daNico Zagaria, cantante della band. Gli Explain sono cresciuti con la musica diRadiohead, Beatles, il brit-pop degli anni ’90 e Afterhours, e, proprio conquesti ultimi, condividono la stessa città d’origine: Milano, un luogo che nonpuò non segnare ed influenzare chi ci nasce. “È una città totalizzante”racconta Nico “che entra prepotentemente nella vita delle persone. Alcuni dinoi (tra cui io) sono cresciuti in periferia di Milano, in Barona, una terra dimezzo: sembra di stare in un paesino, sia dal punto di vista paesaggistico (contutti i parchi e il verde), sia di quello della vita quotidiana: ci si conoscepiù o meno tutti dai tempi della scuola. Ma, d’altra parte, a due sole fermatedella metropolitana c’è Porta Genova e ci si trova nel cuore della città, nellaMilano che è nell’immaginario comune del resto d’Italia: gente che camminavelocemente e cemento. Per concludere, chi nasce in Barona è per metà cittadinoe per metà paesano e l’utilizzo di strumenti acustici ed elettrici rappresentaqueste due anime”.
Insomma,una band da ascoltare e da vedere dal vivo, per cogliere le mille sfumature.
 
Tracklist:1.Baciare i Guai/ 2. La Stanza/ 3. Sedie Scricchiolanti/ 4. Vanità Mostrata/ 5.Lo Scivolo D’Oro
 
Formazione:Nico Zagaria (Voce, Chitarre, Mandolino), Matt (Chitarre), Futre (Basso), ElioRocca (Batteria).
 
 
 
UfficioStampa e Promozione
GovindKhurana – New Model Label
 
 
INTERVISTA
conNico Zagaria, cantante e compositore degli Explain.

Davide
CiaoExplain. Il nome del gruppo è forse un riferimento al primo singolo – simbolodegli Who, “I can’t explain”? Potete… “spiegarlo”?
 
Explain
Guarda,il nome l’abbiamo scelto più che altro per ragioni fonetiche. Ci piaceva comesuonava, ci piaceva pronunciarlo. L’ispirazione ci è venuta da una stranacoincidenza: ad un certo punto ci siamo resi conto che tutte le canzoni checontengono questa parola nel titolo, sono belle. Tra queste, c’è anche il branodegli Who da te citato.
 
Davide
Sguardodistratto“, un buon esordio in formato Extended Play. In questi anni di peerto peer e di grande proliferazione di musica fatta in casa e diffusa viainternet, di smaterializzazione e di crisi del disco eccetera, che significatoha per voi aver fatto materialmente un cd con i crismi della produzione e delladistribuzione?
 
Explain
Possiamodire che ha un significato romantico. Seppur ormai, specie per gruppiesordienti come noi, si vende (o molto più spesso si regala involontariamente)decisamente di più con gli mp3, avere il cd fisico in mano ci dà una certasoddisfazione. Ci sembra di aver concretizzato davvero gli sforzi fatti. Delresto siamo cresciuti con i cd e, quando ognuno di noi ha cominciato a suonare,il sogno di pubblicare un album era legato alla pubblicazione di un cd fisico.Il boom degli mp3 ha cominciato a diffondersi in modo più massiccio soloqualche anno dopo, quando avevamo già più o meno 16 anni. Troppo tardi: avevamogià sognato diversamente.
Inogni caso, al di là di quelli che sono i nostri rimandi, Sguardo Distrattoè al cento per cento un disco del 2011: la distribuzione massiccia saràsoprattutto nei negozi digitali.
 
Davide
Qual è il vostro background artistico? Qual è la storia chevi ha portato fin qui?
 
Explain
Lanostra età anagrafica ci porta ad aver passato l’infanzia di cui abbiamo iricordi e una parte dell’adolescenza, negli anni ’90. Questo ha fatto sì cheovviamente le nostre radici siano impiantate in quello che è stato il fenomenodella seconda metà di quel decennio: il brit-pop. Ma anche in gruppi inglesiche non possono definirsi tali, tipo i Radiohead. Crescendo, poi, i nostriascolti si sono allargati (senza mai assolutamente rinnegare le band che cihanno fatto appassionare alla musica, sia chiaro) fino ad ascoltare davvero ditutto: dai classiconi rock americani e inglesi, alla musica elettronicacontemporanea, dal blues di Willie Dixon al jazz di Miles Davis, dai cantautoristorici italiani ai gruppi rock nostrani, per arrivare anche – nessuno lodirebbe ascoltandoci – ad alcuni gruppi metal o pseudo tali tipo i Tool. Etc.,etc. Cosa entra di questo nella nostra musica? Solo alcune cose. Nonnecessariamente quello che ci piace ascoltare, ci piace anche suonare.
 
Davide
Da chi e da cosa vi sentite influenzati, ma anche chi e cosa avete sicuramente eprimariamente escluso dalle vostre influenze passate e presenti, chissà avenire?
 
Explain
Sicuramente siamo influenzati da tutto quello che ascoltiamo,quindi anche dai musicisti e dai gruppi sopracitati. Cosa abbiamo escluso apriori? Nessun genere musicale, al massimo qualche attitudine.
Ad esempio, nella nostra musica non c’è spazio per tecnicismifini a se stessi, non ci interessano. Se c’è un tecnicismo o qualcosa di simile,dev’essere funzionale alla canzone. Mi spiego: il nostro modello non è iltipico calciatore brasiliano che fa il doppio passo a caso, giusto per darespettacolo. Il nostro modello è Roberto Baggio: il colpo di tacco lo facciamosolo se serve per smarcare il centravanti che poi va in goal.
 
Davide
A proposito di sguardi distratti… Ascoltate tutto e con attenzione, trovando un senso in ognicosa, o ci sono cose musicali che proprio non riuscite ad ascoltare e amotivare, e perché?
 
Explain
Sì,negli ascolti siamo eterogenei. Come dicevo prima, passiamo da un genereall’altro con scioltezza e abbiamo un modo di ascoltare dischi che forse,purtroppo, fa parte di un’altra epoca. Ossia non utilizziamo la musica solocome sottofondo, magari mentre chattiamo con la compagna di classe delleelementari, secchiona, che abbiamo ritrovato dopo quindici anni e notando che,levandosi l’apparecchio e optando per le lenti a contatto anziché gli occhialia fondo di bottiglia, ha proprio un bel viso. Spesso troviamo ancora il tempoper sdraiarci sul letto e dare alla musica tutta l’attenzione che merita. Se selo merita.
Qualcosache proprio non riusciamo ad ascoltare? Ripeto: non c’è un genere cheescludiamo preventivamente, più che altro ci sono certi modi di fare musica chenon digeriamo molto bene.
 
Davide
Quandoviene detto di voi che fate “rock-pop alternativo”, cosa vi fa pensare? Il pop-rockalternativo cosiddetto oggi, rispetto alle sue origini, continua a farsialternativo rispetto a cosa? Non vi sembra che il rock-pop alternativo sia invecediventato un fenomeno di massa e un genere con i propri stereotipi?
 
Explain
Comehai giustamente detto tu, l’aggettivo alternativo dev’essere comparato aqualcosa. Bisogna essere alternativi a qualcosa, non di per sé. Se un certotipo di rock diventa di massa, per definizione smette di essere alternativo. Mail punto è che non ha importanza: non consideriamo qualcosa meritevole di lodisolo se è alternativo. Sono altre le qualità che ci conquistano.
Quandodicono di noi che suoniamo un pop-rock di quel tipo siamo abbastanza d’accordo.Effettivamente in Italia crediamo di essere alternativi al pop-rock dominante.Ma esserlo, comunque, non è l’obiettivo della nostra vita.
 
Davide  
Veniamoalla definizione indie rock. Anch’essa molto usata, sebbene non possa definirsi,se non che erroneamente, un genere… Ogni genere o sottogenere implica soltantoche gli artisti siano o non siano stati firmatari per etichette discografiche indipendentio viceversa per grandi case discografiche. Cosa significa per voi indipendenza?Può esistere (o resistere) fino in fondo?
 
Explain
Perlimitare il concetto di indipendenza al campo musicale, non sorispondere a questa domanda perché non ne ho ancora la necessaria esperienza.
Perora posso parlare per noi: gli Explain sono indipendenti al cento per cento.Noi abbiamo scritto le canzoni, noi le abbiamo incise, noi abbiamo scelto qualiinserire nell’ep, noi abbiamo scelto il singolo di lancio con relativo video (trapoco in uscita) e via di questo passo.
Parlandoinvece dell’ambiente indie posso dire che, ormai, i metodi utilizzati e lescelte compiute sono identiche a quelle mainstream, ma in piccolo.
Unavolta la differenza tra i due mondi consisteva nel fatto che quello di massaassecondava le mode, mentre quello indipendente le lanciava. Ora si comportano  piùo meno allo stesso modo, ma con mode diverse. Il mondo indie è fatto ormai dimode indie e, se non si è conformi a quelle, si fa fatica ad emergere anche lì.
Nellamusica, nell’editoria, nel cinema… Una volta le etichette indipendentisperimentavano, lanciavano, rischiavano. Anche perché, non essendo ricche,questo era l’unico modo per vivere e l’unica ragione di esistere. Invece ora siinseguono e si copiano nel loro stesso piccolo mondo. Comportandosi nelmedesimo modo delle major, perdono in partenza perché, non avendo gli stessisoldi, lavorano peggio.
L’unicomodo per vincere è fare come una volta: comportarsi da indipendenti. Tornando aprima, essendo alternativi nel modo di pensare e di agire.
Naturalmenteè tanto scontato quanto giusto specificare che non tutti i soggetti indie sonocosì, c’è ancora chi scopre e chi rischia.
 
Davide
Firmereste mai per una delle Big Four?
 
Explain
Certamente.Visto che la differenza di modalità è purtroppo ormai quasi nulla, perchérifiutare aprioristicamente chi ti può permettere di darti più visibilità;nella maggior parte dei casi di vivere della tua musica; e, spesso, di dartianche più soddisfazioni? Quasi ogni progetto – non solo musicale o creativo, madi qualsiasi tipo – più è finanziato adeguatamente, meglio riesce.
 
Davide
Qualisono stati i quattro più bei dischi del 2010 secondo voi?
 
Explain
Premessoche nel 2010 abbiamo divorato più che altro musica del passato (non perché sianecessariamente meglio, ma perché è andata così) e che di conseguenza la nostraattendibilità in materia può non essere altissima, facendo una sintesi diquello che è piaciuto particolarmente ad ognuno di noi, potremmo dire:
BlackMountain: Wilderness heart, Neil Young: Le Noise, Baustelle: Imistici dell’Occidente, Le Luci Della Centrale Elettrica: Per ora noi lachiameremo felicità. 
 
Davide
I vostriquattro dischi fondamentali di sempre e perché?
 
Explain
Sgt.Pepper dei Beatles perché in quell’album c’è tutto:sperimentazione, pop, ispirazione.
(What’sthe story) Morning Glory? degli Oasis perché è il simbolo diuna scena alla quale siamo molto affezionati e che ci ha spinto a volerimparare a suonare uno strumento musicale e a formare una band.
KidA dei Radiohead perché quando uscì fu spiazzante e, sommatoagli altri loro lavori, ci ricorda che gli artisti veri non solo si evolvono(cosa che nemmeno fanno tutti i musicisti, anzi). A volte compiono una vera epropria rivoluzione, anche se solo nel loro percorso.
Germidegli Afterhours perché quando qualche anno fa lo ascoltammo (per ragionianagrafiche e di crescita in netto ritardo rispetto alla sua data di uscita) cifece capire che per fare grandi dischi rock non c’è bisogno di cantare in unalingua non propria, ci si può esprimere tranquillamente nel nostro italiano senzaaver da invidiare niente agli inglesi o agli statunitensi. Gli Afterhours hannoscacciato in noi quell’esterofilia provinciale che hanno la maggior parte degliascoltatori rock in Italia.
 
Davide
Progettia breve, a medio e a lungo termine?
 
Explain
Suonaretanto dal vivo.
 
Davide
Preferisco essereodiato per ciò che sono, piuttosto che essere amato per ciò che non sono (Kurt Cobain). Dicono chesbagliando s’impara, allora lasciatemi sbagliare (Jim Morrison). Qual è la frase migliore delrock secondo voi, quella che più vi rappresenta?
 
Explain
Siamo più famosi diGesù Cristo (John Lennon)
 
Davide
Grazie e… à suivre.

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