Imperfette Solitudini
Imperfetta Solitudine è il titolo del quarto e nuovo album di Pensiero Nomade dalle preziose e intime atmosfere evocative in stile ECM.
Line up:
Salvo Lazzara: chitarre
Luca Pietropaoli: tromba, flicorno, contrabbasso, elettronica, voce
Davide Guidoni: percussioni
Clarissa Botsford – voce su “Sensitive”
BARCAROLA
CERCHI D’ACQUA
DANZA NOTTURNA
CALCE E CARBONE
LA COLOMBA E IL PAVONE
TOURNESOL
PRIMA DELL’ESTATE
SCIROCCO
IMPERFETTA SOLITUDINE
SENSITIVE
VERSO CASA
Intervista con Salvo Lazzara
Davide
Ciao Salvo. Un disco superbo, di grande raffinatezza e lirismo. Per questi e altri naufragi (2007), Tempi migliori (2009), Materia e Memoria (2010), Imperfetta Solitudine… Eccoti ed eccovi al quarto lavoro. Come riassumeresti oggi queste quattro tappe, differenziandole e allo stesso tempo accostandole?
Salvo
Diciamo che Naufragi ha rappresentato l'emancipazione dalle precedenti esperienze in ambito progressive, e l'inizio di un discorso personale, che aveva bisogno, per esprimersi, di ricercare delle radici. Tempi migliori, da questo punto di vista, ha scoperto una prima direzione certa, quella della musica acustica, con forti riferimenti etnici e ambient. Questa direzione si è per così dire chiarita e rafforzata con Materia e memoria, lavoro con cui per altro si è definita anche una idea di composizione complessa, con forti sovrapposizioni timbriche e dinamiche. Questa modalità compositiva è stata asciugata e semplificata, in imperfetta solitudine, ma le premesse sono rimaste immutate. Diciamo che l'ultimo lavoro rappresenta una sintesi per sottrazione!
Davide
Un trio di effetto intimo e cameristico che mi è parso molto vicino alla musica jazz e alla world music fusion degli Oregon e di Ralph Towner. Come sono nate e come si sono sviluppate le tracce di questo disco, prendendo questa e non altre forme, a cominciare dalla precisa scelta strumentale del line up chitarra, tromba/flicorno e percussioni?
Salvo
Il pretesto, ma solo un pretesto, nasce dall'ascolto, mio e di Pietropaoli, del disco in duo di Towner e Fresu. Da li siamo partiti per la nostra personale visione del duo, su cui Davide ha inserito i suoi interventi.
Davide
Perché per questo lavoro hai scelto di privilegiare la chitarra acustica rispetto a quella elettrificata, meno presente?
Salvo
Per me oggi la chitarra acustica e classica rappresentano l'unico canale espressivo; da tempo vado alla ricerca di un timbro personale, e credo di aver trovato la giusta dimensione. Mi allontano senza dispiacere da effetti e distorsioni…
Davide
Cos’è l’imperfetta solitudine del titolo?
Salvo
È un' idea di fusione senza confusione, fra chitarra e tromba, l'incontro di racconti diversi e distinti, che si scoprono accomunati da un destino e da un'intenzione uguale di essere ascoltati, partecipati.
Davide
Bella anche la copertina. Una strada deserta di notte e una fila di lampioni (e in effetti è un disco che si presta molto e molto risalta e accompagna in macchina, in strada, da soli, di notte, verso casa). Di notte cambia secondo te la percezione della musica?
Salvo
La notte rappresenta lo spazio del sogno, del mistero, dell'indeterminato. Certamente la musica risente di questa dimensione onirica, per certi versi anche ambigua.
Davide
Davide Guidoni (che tra l’altro costruisce gong artigianali http://kimerismgongs.blogspot.it) e Luca Pietropaoli (progetti Outside the Cave e Electric Posh) sono due artisti di alta caratura e spessore artistico. Com’è stato lavorare con loro in “Imperfetta Solitudine” e che cosa prevarrà nel ricordo di questa alchimia, di questa esperienza?
Salvo
Davide e Luca sono parte fondamentale di Pensiero Nomade, che va inteso come un progetto modulare, con ampi margini di flessibilità. La loro sensibilità e tecnica sono essenziali per descrivere il progetto, oltre alle qualità umane, che per me sono la cifra distintiva di un artista vero.
Davide
Porterete “Imperfetta Solitudine” in concerto?
Salvo
Certamente! Sia perché la dimensione del duo lo permette, sia perché crediamo molto nell'impatto emotivo di queste tracce, nella possibilità di presentare in contesti anche diversi
Davide
Cosa cerchi attraverso la musica?
Salvo
L'espressione di una parte di me che per scelte di vita, per destino, normalmente lascio in ombra, nella dimensione privata. È in fondo, una ricerca di verità, e di bellezza.
Davide
Armstrong è scarlatto, Ellington è violetto, scrisse Gesualdo Bufalino. Di che colore è Pensiero Nomade?
Salvo
Azzurro terso, come un cielo d'estate, come il cielo della mia terra madre.
Davide
A seguire?
Salvo
Credo ancora musica, sulla scia di quanto fatto fin qui, ma con tanta curiosità…
Davide
Grazie e à suivre…
1 thought on “Intervista con Pensiero Nomade”