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Sandra Gómez

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Il documentario alfemminile della Cuba quotidiana
 
Sandra Gómez è una giovane regista didocumentari nata all’Avana nel 1976, ha frequentato la Scuola Internazionale diCinema e Televisione di San Antonio de los Baños, dove si è diplomata comeDirettore della Fotografia. Vive in Svizzera dal 2005, ma non si consideraun’esiliata. “La lontananza ti permette di vedere la realtà con maggiorprecisione. Se mi sono allontanata dal mio paese non è stato certo pervoltargli le spalle, perché a Cuba ci sono ancora la mia famiglia, i miei amicie i ricordi dei primi 28 anni della mia vita. Sono affettivamente più unita aCuba che alla Svizzera, dove adesso vivo con una certa tranquillità. Ma il miosguardo si interessa alla gente semplice che vive a Cuba, gente che riflette,che domanda, gente che è viva. Nonostante la lontananza continuo a occuparmi diCuba con nostalgia e senso di appartenenza”, afferma Sandra Gómez in unarecente intervista.
Sandra porta un cognome impegnativo, perchéla quasi omonima Sara Gómez si ricorda ancora oggi come la sola grande registacubana di sesso femminile. I suoi lavori sono il cortometraggio Las camassolas (2006), premiato al Festival di Locarno, della durata di 14′ e il medio metraggio El futuro es hoy (2009), premiato nel corso dell’Ottava Mostra deiNuovi Registi Cubani, organizzata dall’ICAIC.
 
Las camas solas (I letti soli)nasce da un’idea di Sandra Gómez, che dirige il breve cortometraggio e realizzauna stupenda fotografia del Malecón e delle case cadenti di Centro Avana. Ilmontaggio è di Rolando Colla, la musica di Roberto Perdomo, il suono di JingleJungle. Produce Elena Pedrazzoli. Il breve documentario non ha sottotitoliitaliani, ma si può vedere in spagnolo e inglese. La regista utilizza immaginidi repertorio tratte da Ciclón di Santiago Álvarez – autore diriferimento per ogni documentarista cubano – e le alterna a sequenzecontemporanee di un lungomare devastato dalla forza dei cicloni tropicali. Loscopo è quello di mostrare i due volti del vento, ma soprattutto la faccia  perfidae distruttrice dei tornados che vengono indicati con nomi di persona ma mandanoin rovina le case cadenti. Per questo motivo i letti restano soli e abbandonati,come dice una protagonista del documentario; è pericoloso rimanere in casa inattesa della tempesta, perché le mura screpolate potrebbero crollare. Laregista riprende appartamenti pericolanti nei dintorni del Malecón, nellepovere strade dell’Avana Vecchia e di Centro Avana, luoghi non turistici mareali che ricordano vecchie pellicole neorealistiche. Il documentario presentauna grande forza evocativa e racconta in pochi minuti il dramma di chi attendel’uragano e pensa che forse potrebbe restare senza casa. Le famiglie preparanolo sgombro e portano via le cose che potrebbero andare distrutte, soltanto i lettirimangono soli, ad attendere il peggio. La musica è cupa, drammatica, sembra unlamento che accompagna la tragedia imminente. “Non è facile”, è il leitmotivdelle famiglie cubane, ricorrente nelle conversazioni, di sicuro mai usato asproposito. Gli abitanti abbandonano le case, alcuni trovano rifugio neicinema, nei locali spaziosi e sicuri, altri preferiscono gli appartamenti di parentie amici. Sandra Gómez descrive un esodo a lieto fine, un ciclone che passa enon fa danni, risparmia la città e i suoi abitanti. Importante la dedica agliamici che hanno perso la casa e vivono ancora nei rifugi in attesa di ottenereuna dimora definitiva.
Il documentario dura solo quattordiciminuti, ma è capace di raccontare drammatici aspetti del difficile quotidianodi molte famiglie avanere. Nel 2007 Las camas solas è stato selezionatodalla critica cubana tra i migliori documentari realizzati nel corso dell’annoprecedente. Il film ha ricevuto una menzione speciale alla Sesta Mostra deiNuovi Registi organizzata dall’ICAIC (2007). Altri riconoscimenti: Premio SignisCuba (Associazione Cattolica per la Comunicazione), Premio Fipresci ACPC (AssociazioneCubana della Stampa Cinematografica), Festival delle Nazioni, Ebensee, Austria2007 (Diploma della Giuria), Women’s short Film Festival, quarta edizione “ACorto di Donne”, Pozzuoli, Italia 2008 (Menzione speciale della Giuria).
 
Il futuro è oggi è un documentariopiù complesso, una sorta di docu-fiction di 35′, ideato e diretto da Sandra Gómez che cura anche la fotografia nitida e perfetta. Adrián Melis èassistente per la seconda unità, il suono è di Albán Henríquez, il montaggio diRolando Colla. Produce Elena Pedrazzoli.
Il pregio maggiore del documentario è la stupendafotografia che immortala il Malecón dall’alba al tramonto, indagando sullanotte del lungomare e costruendo uno spaccato di vita di alcuni personaggi cheraccontano i loro sogni per il futuro. Il tono dell’opera ricorda SuiteHabana (2003) di Fernando Pérez, ma Sandra Gómez non si limita a riprendereimmagini di vita delle persone e realizza anche brevi interviste. Abbiamo ilpescatore di frodo che getta in mare un battello di fortuna e cerca diguadagnarsi la giornata sfidando la sorte. A Cuba è un reato persino lanciareuna lenza con una povera esca fatta di granchi per mettere in tavola qualcosada mangiare. Ascoltiamo un sorvegliante politicamente corretto della TribunaAntimperialista – – luogo deputato a concerti e comizi – che si dice sicuro di”un futuro ancora rivoluzionario, perché Cuba non cambierà mai, questo è ilnostro destino”. Una vecchia signora che possiede una macchina da cucire del1961 confida in Fidel Castro e nel suo governo, perché “funziona ancora la miamacchina da cucire e allora deve funzionare pure lui”.  La regista intervistalo scrittore Yoss (ha pubblicato alcuni racconti in Italia), lo riprende nelsuo povero studio davanti a un computer antidiluviano mentre scrive operecensurate in patria. “Il futuro è incerto. A Cuba si va avanti giorno dopogiorno. Importante è solo ciò che accadrà domani”, dice. Molto interessante lasua esposizione dei difetti sia del sistema comunista che di quellocapitalista. “I cubani devono diventare adulti, imparare a decidere senza unpadrone che pensa per loro”, afferma. Sandra Gómez dà voce a un ragazzo chevive in una modesta abitazione di Centro Avana ed è preoccupato per il futurodelle figlie, perché sa di non poter dare loro una vita migliore. “A Cubaviviamo un periodo di totale insicurezza. Oltre tutto manca il leader, ilfondatore di questa rivoluzione, ed è la prima volta che accade”, sostiene. Lamacchina da presa si sposta su una famiglia che vive di fronte al Malecón, approfittadella bella giornata per piazzare una tenda sul mare, portare musica, un po’ dirum, qualcosa da mangiare e trascorrere un pomeriggio in allegria. Nel brevefilm conosciamo anche un medico rockettaro, appassionato del suo lavoro comedella musica giovane, pure se molti ritengono strano che un dottore possa averequesta doppia personalità. Vediamo anche dei bambini che giocano e fanno ilbagno sul Malecón tuffandosi dagli scogli. Il mare lambisce la città e fa partedell’arredo urbano, spesso entra in strada, quasi a volersi riprendere ilterritorio sottratto dall’uomo. La regista è molto brava a far trapelare lamonotonia della vita quotidiana, un’evidente assenza di futuro e di sogni. Leopinioni in linea con le idee governative espresse da due persone anziane nonsappiamo quanto siano sincere e quanto condizionate dalla presenza di unamacchina da presa. In definitiva quasi tutti convengono che i dubbi sull’avveniresono molti e che per Cuba il futuro è oggi, il prossimo minuto,l’istante successivo a quello che stiamo vivendo.
La fotografia nitida e chiara del lungomarerealizza un ottimo effetto visivo, non si tratta della classica cartolinaturistica, ma di un realismo per immagini che si avvale di una musica popolarea tempo di bolero – son, colonna sonora di un’esistenza difficile. Le immagini diSandra Gómez ricordano i racconti di vita quotidiana che Yoani Sánchez pubblicaogni giorno sul blog Generación Y.
 
 
El futuro es hoy è un lavorointeressante per conoscere il vero volto di Cuba, lontano anni luce dallefinzioni di regime. Per fortuna si può vedere anche seguendo una traccia consottotitoli in italiano.
L’opera ha ottenuto molti riconoscimenti: PremioSignis 2009 (Associazione Cattolica per la Comunicazione); Ottava Mostra deiNuovi Registi ICAIS 2009 (L’Avana, Cuba); Premio Miglior Documentario Internazionale,Film Festival dei Colli Euganei (Padova, Italia); Premio Miglior CortometraggioDocumentario al Festival di Cinema Documentario di Città del Messico (2009); PremioIle d’Or,FestivalInternazionale del Film Insulare, Ile de Groix, Francia (2010); Diploma dellaGiuria, Ebenseer Orso di di Bronzo, trentottesimo Festival delle Nazioni, EbenseeAustria (2010) 
 
Informazioni sui film e sullaregista:
 
Si può vedere online El futuro es hoynel sito web:
 
Las camas solas:
 
La pagina web ufficiale di Sandra Gómez è www.peacock.ch(Peacock Film S.A.)

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