È stata avviata una nuova tipologia di concerto-spettacolo da parte di Margaret Lee, intitolato Mit surprise konzert. Ecco il comunicato scritto dall'autore: «Il Mit surprise konzert. è uno spettacolo unico e irripetibile, ogni volta diverso dal precedente. Un teatro nel non teatro, dove i protagonisti escono dal proprio Io e si manifestano nel “non essere”. La musica non per forza è in primo piano, anzi a volte inesistente. Ogni “Mit” viene documentato con un filmato, così creando una raccolta visibile dell'accaduto. Infine ogni filmato sarà accompagnato da un comunicato che rivelerà certi dettagli del singolo spettacolo facendo capire meglio di cosa si è trattato.»
#1 Margaret Lee presenta: Mit surprise konzert. Against Fifth Power (Effimero panico)
#2 Jacques Lazzari, Esma, Margaret Lee presentano: Mit surprise konzert. The Big Brother / The Aquarium (Effimero panico) Link video: http://www.youtube.com/watch?v=w72JRgujHr4
Davide Ciao Giacomo. Margaret Lee (Giacomo Marighelli), Esma (Eugenio Squarcia), Jacques Lazzari: perché voi tre e com’è nata l’idea dei MIT Surprise Konzert?
Giacomo Ciao Davide. Non c'è un reale perché. L'idea è nata improvvisamente qualche giorno prima di un mio concerto. Volevo provare a proporre uno spettacolo diverso dal solito, sentivo il bisogno di fare un atto terapeutico su me stesso: volevo distruggere a martellate un televisore con tutta la mia rabbia ma cercando di farlo comunque in modo delicato e raffinato. Per fare ciò avevo bisogno di una persona che mi accompagnasse con delle musiche, l'ho proposto ad ESMA e tutto contento mi ha detto subito di sì. Mancavano tre giorni al concerto e doveva pensare ad una musica e soprattutto dovevamo pensare ad un nome per l'evento. Improvvisamente Eugenio dice in tedesco “concerto con sorpresa!” quindi MIT SURPRISE KONZERT. Mi ha colpito subito come se fosse il suo nome dal principio. Io semplicemente ho aggiunto il punto finale perché mi piace l'idea di dare potenza a quella tipologia di titolo. Ogni “Mit” va da sé, non viene studiato nei dettagli e non viene provato. Quindi si parte da un'idea iniziale e sarà quella a guidare l'intero spettacolo durante la performance live. Ogni volta i personaggi cambiano, nel secondo non era un “Margaret Lee presenta:” e si era aggiunto Jacques. Essendo ogni volta un qualcosa di diverso non escludo che in un futuro spettacolo potrei pure non esserci. Ogni “Mit” viene documentato con un filmato, in maniera tale da renderlo visibile anche a chi non avesse potuto assisterlo dal vivo. La scelta di sottotitolare i video è per raggiungere un audience più internazionale.
Davide Cos’è un teatro non-teatro (o teatro del non-teatro?) nelle vostre intenzioni?
Giacomo Forse è il sogno. Quando si sogna si affrontano le realtà senza limiti, non si è imprigionati, si ha la possibilità di sentirsi liberi. Nella realtà si vive in un sogno che non ci appartiene del tutto, imprigionati nel nostro “Io” creato dalla società, dalla cultura e dalle radici famigliari. Quindi in pratica il mio/nostro scopo è di mescolare il sogno con la realtà, cercando di portare in vita la poesia in ciò che facciamo.
Davide
A quali artisti o gruppi o forme di performance art sentite di aver attinto nel vasto bagaglio di generi e precedenti oggi esistente?
Giacomo Io sicuramente risento molto di Alejandro Jodorowsky e di quel movimento panico che si portava sulle spalle. In minor modo Carmelo Bene, che in un qualche modo anche lui e i suoi happening raggiungevano la stessa potenza degli spettacoli di Jodorowsky, anche se con scopi differenti. Molto importante anche Giorgio Gaber, in un qualche modo lo porto dentro e mi influenza nelle cose che faccio. Eugenio invece risente sicuramente dell’influenza del Movimento DADA, della più ampia storia del Circo delle origini e anche, in una certa misura, dell’ironia british dei Monty Python.
Davide Le varie forme assunte dal teatro d'avanguardia hanno un proposito di rivolta contro la tradizione e la convenzione. Premesso che le stesse avanguardie hanno ormai una tradizione e una convenzione… Qual è il vostro proposito? In che modo pensate la convenzionalità e l’anticonvenzionalità?
Giacomo
Il nostro proposito è quello di regalare emozioni, divertire la gente che ci segue. L'importante è la felicità, riuscire sempre ad essere felici e regalare questa emozione agli altri. E perché no, cercare di essere terapeutici in un qualche modo sia per noi stessi e sia per gli altri.
Non tutti apprezzano il nostro modo di esibirci, è capitato che il primo “Mit” sia piaciuto molto a delle persone e il secondo invece li abbia disgustati. Partiamo da un qualche cosa che piaccia e diverta noi stessi, poi ci mettiamo nei panni dello spettatore. Ripeto: sempre e solo con un'idea iniziale, per ora i “Mit surprise konzert.” sono basati sulla totale improvvisazione del non-io.
Davide
Cosa significa “Effimero Panico”? Perché una musica al pianoforte e un televisore distrutto a martellate?
Giacomo
Effimero panico è agire abbandonando il proprio Io, compiendo movimenti, frasi e quant'altro che risulti liberatorio per se stessi. Ovviamente nulla che possa arrecare danni agli altri, lo scopo appunto è ben altro.
Il televisore personalmente l'ho sempre visto come un nemico. Mi riferisco al televisore mediatico, non all'utilizzo del televisore “personale”. Siamo circondati da televisori che trasmettono continuamente un sacco di robaccia che rincretinisce solo, compresi i telegiornali. Avevo il bisogno di eliminare in me quest'odio nei confronti della Tv per non provare più quella rabbia che provavo ogni volta che la vedevo. Ora mi è totalmente indifferente e mi sento libero dalla prigione a cui si è abituati fin da piccoli vedendo il televisore come una divinità.
Davide
E qual è il significato dell’acquario umano in “Big brother”?
Giacomo
Tanti significati, i più espliciti sono l'esempio zampillante del Grande Fratello, la gente a casa passa il tempo a guardare altra gente gonfiata dal proprio Ego che passa il tempo facendo qualunque tipo di cosa. Allo spettatore non importa cosa facciano, l'importante è guardare delle finte future star. L'altro significato importante è che dal vivo, all'esterno, non si sentiva nulla, quindi lo spettatore doveva totalmente immaginare cosa stesse succedendo solo vedendo i movimenti interni. Un gioco di fantasia, di immaginazione. Peccato però che le persone spesso la mettano da parte e preferiscano essere servite su un piatto d'argento, se non d'oro. Col video si dava la possibilità della visione interna ed esterna.
Davide
Ogni volta che farete uno spettacolo sarà quindi qualcosa di diverso, di mai ripetuto? Insomma, degli atti unici e irripetibili? Perché?
Giacomo
Ogni volta unici e irripetibili perché innanzitutto se dovessimo riproporne uno, per forza di cose verrebbe diverso. Non c'è sceneggiatura, una trama logica, quindi sarebbe impossibile rifarlo uguale. Poi alcuni non avrebbero proprio senso fatti di nuovo: il televisore non mi interesserebbe più distruggerlo.
Davide
Cosa vuol dire liberare se stessi senza ragionare e senza pensare? Corrisponde questo anche a un liberarsi da se stessi?
Giacomo
Certamente. Liberarsi da tutto, anche dal proprio nome se può servire e agire in base all'istinto, o meglio dire all'energia interiore! Sempre, ripeto, senza arrecare danni alle persone.
Davide
Cos’è il pubblico in questi vostri spettacoli? Che tipo di relazione avete o cercate con esso?
Giacomo
Il pubblico è fondamentale. Se non ci fosse, a chi si cercherebbe di donare emozioni? Probabilmente in qualche spettacolo futuro verrà pure coinvolto in un qualche modo.
Davide
Della tua musica e di quella di Esma abbiamo già parlato in un paio di interviste (v. link più sopra). Chi è invece Jacques Lazzari?
Giacomo
Jacques Lazzari è un giovane talento, suona il pianoforte alla meraviglia. Ha tutte le carte in tavola per farsi conoscere. Per l'età che ha è una bomba. Poi ogni strumento che prende in mano anche solo per la prima volta, sembra che lo suoni da secoli. Insomma un musicista in tutto e per tutto.
Davide
Ci sono altri MIT Surprise Konzert. in arrivo? Qualche anticipazione?
Giacomo
Di Mit surprise konzert. ce ne sono tanti in programma, il problema sono gli spazi in cui poterli proporre, tenendo presente che nessuno sa mai di cosa si tratterà, quindi anche l'organizzatore corre un bel rischio dando la piena fiducia allo spettacolo senza sapere a cosa va incontro. Anticipazioni zero, per il semplice fatto che come dicevo, nessuno sa nulla, neanche le tasche dei nostri pantaloni; deve essere una totale sorpresa. Tieni presente che anche il regista o i registi del relativo video non sanno mai cosa succederà e si trovano a dover improvvisare totalmente, magari pensando che sarebbe stata una cosa e avendo preparato la strumentazione in un determinato modo, e una volta iniziato lo spettacolo si trovano a dover cambiare tutte le impostazioni odiandoci parecchio…
Davide
O si è un'opera d'arte o la si indossa, disse Oscar Wilde. E voi, la siete, la indossate o altro?
Davide Riccio, di Torino, educatore, musicista polistrumentista, compositore, scrittore e giornalista. Svolge l’attività di educatore. Ha pubblicato poesie e racconti su svariate antologie e riviste dal 1985 ad oggi.
Suoi libri: Povertissement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (libro illustrato con cd musicale, Genesi editrice, 2011), Bowie.It – Italian Bowie (e-book Kult Underground, 2019), Solo a Torino (Albatros, 2019), Raccolti (Oedipus, 2019), “Poesie fuoriporta” (Campanotto Editore, 2019), La banca dei reincarnati (romanzo, Genesi editrice, 2021), Poi Sia (Genesi editrice, 2021), “Il Musico – Una storia ritrovata”, biografia di David Rizzio, prefazione di Sergio Soave (Genesi, 2022), “A qualsiasi titolo” (Genesi, 2022), “Italian Bowie – Tutto di David Bowie visto in Italia e dall’Italia” (Arcana, 2023).
Dal 1999 ha collaborato con quotidiani e periodici (Torino Sera, La Val Susa, Oblò). Dal 2004 scrive di musica e cura interviste con gruppi musicali e musicisti italiani e internazionali per la e-zine Kult Underground.
Dal 2013 ad oggi ha realizzato programmi radiofonici tematici come autore e speaker per la webradio torinese Radio Banda Larga, RadioArte e Webradio Network.
Dal 2010 ha curato o preso parte ad alcuni cortometraggi e lungometraggi di fiction e documentari come regista, autore o co-autore, attore o voce narrante. Suona e compone musica, ha pubblicato lavori come ospite, a nome proprio o con l’aka DeaR o in diversi gruppi e progetti. Suoi ultimi lavori sono il doppio cd “New Roaring Twenties/Human Decision Required” (New Model Label, 2021) e “Out of Africa” (Music Force, 2021), “Mon Turin” (Music Force, 2022), “DeaR me!” (2023).
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