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La figlia dell’Alchimista – Natasha Mostert

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Brossura 448 Pagine
ISBN-10: 8834715152
ISBN-13: 9788834715154
Editore: Fanucci, collana Gli Aceri
Data di pubblicazione: Oct 01, 2009
 
Perdersi nel Palazzo della Memoria
“La figlia dell’alchimista” è la storia di Gabriel Blackstone, hacker ed ex membro di una organizzazione che utilizzava i poteri della mente per ritrovare persone e oggetti scomparsi, ingaggiato da William Whittington, milionario londinese in fase terminale di una terribile malattia, per ritrovare il figlio scomparso. La ricerca del ragazzo è tuttavia il pretesto per una vera e proprio discesa all’interno della mente umana e delle sue costruzioni. Il tema centrale del romanzo è infatti il Palazzo della Memoria, costruito da due giovani sorelle, Minnaloushe e Morrighan Monk, parenti dell’occultista John Dee e coinvolte nella sparizione del giovane.
Text Box: Figura 1: Il Palazzo della Memoria rappresentato dall'artista Rhys Bevan Jones Il Palazzo della Memoria è uno strumento utilizzato nell’ambito dell’Arte della Memoria, una tecnica nata nella Grecia Antica e utilizzata anche nel Medioevo e nel Rinascimento da alchimisti e gnostici per amplificare le capacità di memorizzazione della mente. Il Palazzo è uno spazio immaginario che esiste soltanto nella mente del praticante ed è costituito da innumerevoli stanze, ognuna contenente una immagine, a volte bellissima a volte orripilante, utilizzata per risalire alle informazioni associate a quel simbolo. I più celebri costruttori di Palazzi della Memoria furono Giordano Bruno e Ramon Llull, che crearono costruzioni estremamente complesse, che miravano a contenere le informazioni su tutti gli aspetti dell’universo e si basavano su numerologia, simbologia e crittografia. Lo scopo di queste costruzioni era raggiungere la gnosi ovvero la conoscenza divina e la memoria universale.
Tuttavia per accedere alle informazioni contenute nel Palazzo, il praticante deve visitare le varie stanze in un ordine preciso per evitare di perdersi e mischiare le informazioni a cui tenta di accedere. Ed è proprio questo che accade ai personaggi del libro che si muovono quindi tra due piani spaziali: uno fisico e reale in cui si svolge l’indagine e uno astratto e mentale in cui il protagonista si ritrova a combattere con il potente mago creatore del Palazzo.
Al di là del protagonista Gabriel, in verità abbastanza monodimensionale, i personaggi meglio riusciti sono sicuramente le due sorelle Monk, donne molto diverse tra loro, ma ugualmente affascinanti e misteriose, che mantengono viva l’attenzione del lettore fino all’epilogo. Ugualmente interessante, anche se caratterizzato meno bene, è il personaggio di Isidore, amico e socio di Gabriel. Isidore è un hacker, come Gabriel, e collabora con lui nelle operazioni di spionaggio industriale a cui si dedicano solitamente. Nel corso dell’indagine sulla sparizione del ragazzo il piano spaziale dell’universo on line frequentato da Isidore si aggiunge e si mescola ai piani spaziali presenti nel romanzo, costituendo un terzo spazio in cui i personaggi possono muoversi, agire e anche morire.
In sintesi “la figlia dell’alchimista” è un libro originale e ben documentato con una serie di riferimenti precisi a testi e autori relativi all'alchimia. La trama è ben costruita e appassionante e il tema del palazzo della memoria è suggestivo e affascinante.  
 
Natasha Mostert è nata a Joannesburg ed è cresciuta in Sud Africa per poi trasferirsi a New York, dove ha studiato alla Columbia University. Docente universitaria, ha collaborato anche con numerose testate giornalistiche (New York Times, Newsweek, The Independent e The Times). Oggi vive a Chelsea ed è autrice di quattro romanzi.

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