ISBN-10: 8863803145
ISBN-13: 9788863803143
Editore: Corbaccio
Data di pubblicazione: Jan 01, 2012
Riprendersi il Resto
“Dormire: da mezzanotte alle sette – 420 minuti. Svegliarsi, fare colazione, fare la doccia, vestirsi, portare Carlitos, arrivare al lavoro: dalle sette alle otto e mezzo – 90 minuti. Lavorare fino all’ora di pranzo: dalle otto e mezzo all’una e mezzo – 300 minuti. Pranzo: dall’una e mezzo alle tre – 90 minuti. Lavorare fino all’uscita: dalle tre alle sette e mezzo – 270 minuti. Rientro: dalle sette e mezzo alle otto e mezzo: 60 minuti. Casa: fare il bagno a Carlitos, dargli la cena, metterlo a letto, cenare, sparecchiare, caffè: dalle otto e mezzo alle undici – 150 minuti. Il resto: dalle undici alle dodici – 60 minuti.
Il resto, era questo che mi rimaneva. Il resto: per parlare di tanto in tanto, per buttarci sul divano, per caricare la lavatrice, la lavastoviglie, l’asciugatrice. Il resto per vedere la tele. Il resto: era questo che mi avanzava ogni giorno, il resto, il residuo di una vita. Il resto: un’ora. Un’ora arroccata nella notte, senza alternative, senza possibilità di scelta. Un’ora inutile per passeggiare, per andare al cinema o magari per fare sport. Quel resto era all’origine di un progetto che adesso stava ritardando troppo.”
Questa è una delle innumerevoli liste che il protagonista del libro compila, mentre riflette sull’insoddisfazione che sente crescere dentro di se per la propria vita. E’ una lista che potrebbe aver compilato, con le opportune differenze, ognuno di noi. Ed è proprio l’universalità della tematica trattata la chiave di volta che ha reso questo libro un best seller internazionale.
Il protagonista infatti è un uomo come tanti: ha un lavoro come sviluppatore software, una moglie e un figlio piccolo e vive una vita fatta di routine e prevedibilità che lo soffoca giorno dopo giorno. Questa insoddisfazione, insieme al progressivo logorarsi del rapporto con la moglie, lo porta a ricordare i momenti felici della sua infanzia e soprattutto l’amicizia con un bambino della sua età, interrotta bruscamente a causa di un incidente, di cui si sente responsabile. Per sfuggire alla sua vita e ritrovare quella felicità, il protagonista progetta di partire con moglie e figlio, cambiando casa e lavoro. Tuttavia non ha il coraggio di confessare il suo piano alla moglie e alla fine, a causa di una serie di equivoci ed incomprensioni lavorative e familiari, si ritrova a metterlo in atto da solo.
Il titolo originale spagnolo è “El boligrafo de gel verde” ovvero “La penna dall'inchiostro verde”, che è la causa che provoca la reazione a catena che cambia per sempre la vita del protagonista. Attraverso la ricerca di questa penna, smarrita all’inizio del libro, l’autore ci consente di conoscere tutti i colleghi d’ufficio del protagonista. Colleghi che, in fondo, potrebbero essere i nostri; ognuno con la sua storia, il suo dramma, la sua routine. Conosciamo così Sara, una giovane rimasta vedova a causa di un incidente che le ha portato via anche il figlioletto, Javi, l’eterno ritardatario (chi non ne ha uno in ufficio?), don Rafael, il capo delle risorse umane arrogante e autoritario, e una simpatica signora delle pulizie, che ha ormai rinunciato ai suoi sogni da ragazza ed anela solo una vecchiaia di riposo. Ma la figura centrale della vita del protagonista e quindi del libro stesso è sua moglie Rebe, una ragazza piena di vita e di entusiasmo che la maternità e la frenesia della vita hanno reso sempre più spenta ed apatica: “Rebe non seppe trovare una via d’uscita e rinunciò; non fu capace di lottare, di cercare alternative. E succede che una volta entrati nella spirale, quando ormai siamo dentro, non sappiamo più scappare e quel che è peggio è che neppure ci pensiamo più. Vide solo un tunnel, sempre più scuro; sempre più stretto, senza fine, senza via di scampo.”
Al di là della trama, molto semplice, e dei personaggi secondari, caratterizzati a volte in maniera esageratamente drammatica, questo libro spinge alla riflessione e lancia un messaggio positivo: si può e si deve cambiare la propria vita “per invecchiare di proposito e non per caso”, perché spesso non è necessario cambiare i protagonisti, ma soltanto la storia.
Eloy Moreno è un informatico spagnolo trentasettenne che ha auto pubblicato il suo libro, promuovendolo da solo presso le librerie ed arrivando a vendere 3000 copie in poche settimane. Dopo questo successo le case editrici spagnole hanno iniziato ad interessarsi al nuovo fenomeno e la Espasa, una delle più prestigiose, ha acquistato i diritti per la pubblicazione. Da allora il libro ha scalato le classifiche delle librerie spagnole e dopo dieci mesi arriva all’undicesima edizione. Nelle recenti interviste a testate italiane per il lancio del suo libro in Italia, Moreno ha dichiarato di essersi ispirato in parte alla sua stessa vita e in parte a quella di amici e parenti che discutevano con lui del senso di una esistenza vissuta senza gioia e senza scopi.