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ECO/MUSIC

8 min read
Hai una band?
Sei sensibile alle tematiche legate all’ambiente?
Iscriviti e partecipa alla nuova edizione di
ECO/MUSIC
il Festival Effervescente Naturale
 
 
Torna l’ECO/MUSIC Festival, il festival “effervescente naturale” itinerante che porterà, tra aprile e luglio 2012, musica e tematiche ambientali nei locali della provincia di Salerno.
Il festival si concluderà ad Agropoli (SA), nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con due giornate finali che vedranno salire sul palco del festival, oltre alle band emergenti selezionate, big del panorama musicale (nell’edizione 2011 Bud Spencer Blues Explosion, Clementino, Yes Daddy Yes e Gino Fastidio).
Anche quest’anno l’associazione Panico Art di Agropoli è alla ricerca di giovani band emergenti con brani originali che vogliano calcare il palco dell’ECO/MUSIC, festival dedicato all'ambiente e all'ecologia.
La selezione delle band, che si terrà nell’arco di 6 serate live in locali della provincia di Salerno, sarà determinata anche grazie al voto popolare del pubblico.
Iscriversi è facile e gratuito, basta compilare il form presente sul sito ufficiale dell’ECO/MUSIC Festival (www.ecomusicfest.it) lasciando i dati relativi alla band.
Il termine massimo per l'iscrizione è il 29 febbraio 2012.
ECO/MUSIC PORTA FORTUNA!!!
A calcare il palco dell’edizione 2011, insieme alle band in concorso, nomi del panorama musicale nazionale come Bud Spencer Blues Explosion (quest'anno in tour negli USA con il nuovo album), Clementino (recente la collaborazione stretta con Fabri Fibra nel progetto “Rapstar”), Yes Daddy Yes (nuovi entrati in casa Urtovox con l’album “Senza Religione”, prodotto da Enzo Moretto degli …A Toys Orchestra) e Gino Fastidio (ormai ospite fisso a Colorado Café).
Fra i vincitori della scorsa edizione i Radio In Technicolor, freschi della pubblicazione del loro primo EP ufficiale, “Seliano”, con la tedesca Antstreet.
 
Le interviste della scorsa edizione:
 
Intervista con Vincenzo Autuori
 
 
Davide
Ciao. Cosa si prefigge esattamente questo festival itinerante da un punto di vista musicale?
 
Vincenzo
Dal punto di vista prettamente musicale l’obiettivo è coinvolgere numerose band emergenti e dare a loro un’occasione di esibirsi davanti ad un numeroso e variegato pubblico. Infatti la programmazione di quest’anno interesserà altri grandi comuni della Provincia di Salerno (oltre ad Agropoli, Fisciano, Eboli, Vallo della Lucania, Capaccio) proprio con l’intenzione di dare alle band musicali ottima visibilità.
 
Davide
E da un punto di vista ecologico? Quali sono le tematiche ambientali che più vi preme di portare in tour quest’anno?
 
Vincenzo
ECO/MUSIC Festival già dalla prima edizione pone l’attenzione su una grande tematica ecologista del nostro secolo: il concetto di “rifiuto”. La Comunità Europea definisce il “rifiuto” come « Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi ». La definizione risulta a prima vista “antica”, il “rifiuto” nella società di oggi è una risorsa fondamentale, è la “materia prima” di cui sono più ricchi i paesi industrializzati ed è d’obbligo farla rientrare a pieno titolo nel “ciclo produttivo delle cose”.
Il tema verrà sviluppato con la partecipazione di numerosi artisti, creativi e artigiani del nostro territorio in svariati modi, dall’esposizione artistica sul ri-uso ad un fumetto originale ambientato nei fondali marini oltre ad appuntamenti di cine-forum e di conferenze in collaborazione con altre associazioni o aziende eco-friendly.
 
Davide
Cosa bisogna fare per iscriversi e cosa succederà esattamente a chi verrà selezionato?
 
Vincenzo
Per iscriversi al Festival basta andare sul sito www.ecomusicfest.it e inserire i dati della propria band. L’unico requisito è l’originalità dei brani interpretati. Le band verranno selezionate in base all’adattabilità al Festival, cercando di coinvolgere gruppi con generi musicali eterogenei.
 
Davide
Cos’è, cosa fa l’Associazione Pa.Ni.Co Art?
 
Vincenzo
Panico Art è un’associazione giovanissima  che nasce ad Agropoli e i cui soci sono prevalentemente giovani laureati che sono tornati a vivere nel loro paese natale con l’intenzione di creare qualcosa di positivo per la propria terra. Più che definirci associazione, amiamo “etichettarci” come un Movimento Artistico Open Source per la nostra propensione a concepire le Arti come un importante canale comunicativo e d’informazione e per la nostra apertura verso tutti coloro che vogliono collaborare con noi.
Internet, di cui facciamo larghissimo uso, ci ha fatto capire che grazie alla diffusione del sapere e delle informazioni si può creare una base di coscienza popolare più responsabile, più conscia dei grandi problemi che affliggono la nostra società, dalla crisi economica ai cambiamenti climatici del pianeta. Quindi quello che ci preme più di tutto è condividere informazioni e sensibilizzare, tutto ciò cercando di coinvolgere e rendendo protagonisti del messaggio le persone che partecipano ai nostri eventi.
 
Davide
Quali sono i requisiti ideali di una band o di un repertorio per poter essere selezionati a un festival di questo genere?
 
Vincenzo
Fare la raccolta differenziata potrebbe essere il principale requisito! A parte gli scherzi l’unico requisito è l’originalità dei brani. Per il resto le band che aderiscono al Festival sono solitamente molto sensibili alle tematiche ambientali e sicuramente soddisfatte di poter collaborare con noi alla creazione della manifestazione nel suo complesso.
 
Davide
In un’epoca rumorosa come la nostra, il non poter chiudere le orecchie così come ci è possibile chiudere gli occhi, diventa un non trascurabile difetto (Giovanni Soriano). Cos’è per te/voi il rumore?
 
Vincenzo
La prima cosa che mi viene in mente è senza dubbio il rumore assordante dei clacson e dei motori di Via San Anna dei Longobardi a Napoli. Lì ogni giorno la tragedia del traffico, dello smog e del caos si ripete. Il parlare diventa urlare e il muoversi diventa spingere. È vita questa? La tendenza attuale è quella di abbandonare i grandi centri urbani e tornare nei piccoli borghi dove il tutto è a misura d'uomo, dove ancora si è liberi di mangiare sano e godersi la natura.
 
Davide
Musica ed ecologia… La band ideale potrebbe essere la Vegetable Orchestra http://www.vegetableorchestra.org?
Car Music project http://www.carmusicproject.com?
Il Riciclato Circo Musicale http://www.riciclatocircomusicale.it ?
I Manzella Quartet e i loro ecostrumenti http://www.manzellaquartet.it
O, insomma, chi sono i massimi artisti “ecologici” secondo te/voi?
 
Vincenzo
Tutti splendidi progetti, come anche quello dei Bungt Bangt. Gli artisti hanno il dovere morale di dare voce e aiutare a porre l’attenzione alle grandi problematiche che affliggono la nostra società. I Radiohead che portano per tutti i loro tour la bandiera della Birmania ne sono uno splendido esempio.
 
Davide
Esiste anche la musica ecosostenibile. Si tratta di considerare l’impatto ambientale determinato dai concerti. Te la butto lì… è più ecologica una band elettrica o una acustica? Anche se qualcuno ha già provveduto a fare il proprio spettacolo con un pannello fotovoltaico…
 
Vincenzo
L’eco-sostenibilità deve essere il principio fondamentale di questo secolo. Non possiamo più accettare un pianeta dove si distrugge più di quello che si produce. 
Non è tanto il “cosa” si fa (un concerto, un viaggio in auto, una cena con gli amici) l’importante è il “come” si fa.
Oggi purtroppo il cittadino non è sempre libero di sceglie il “come”. Un impianto fotovoltaico ha un costo ancora non alla portata di tutti, l’auto elettrica arranca ad entrare veramente sul mercato, ristoranti che mi certificano piatti di cibo biologico e a “km zero” non se ne vedono.
Perché?
Se ti proponessero due prodotti simili e allo stesso prezzo, ma uno eco-sostenibile e uno no, quale sceglieresti nell'acquisto? La risposta è nel contempo ovvia e rivoluzionaria.
 
Davide
Quale obiettivo vi piacerebbe perseguire per la meravigliosa terra del Cilento?
 
Vincenzo
Fin dall'antichità il Cilento è stata considerata una terra che “stupiva”. Oltre che per le bellezze naturalistiche, la posizione geografica, il clima mite, soprattutto per lo stile di vita e l'alimentazione della propria popolazione. Oggi noi abbiamo il diritto morale di preservarla, di difenderla e di continuare a valorizzare le sue potenzialità. In questi giorni anche un economista rivoluzionario come Serge Latouche è venuto in queste terre per studiare il “fenomeno Cilento”. La nota dolente è che spesso chi ci abita in queste terre non conosce il loro valore storico intrinseco, quindi il primo obiettivo rimane “Informare”. 
 
Davide
Cosa significa per te/voi la crisi ecologica che investe l’occidente?
 
Vincenzo
La crisi economica di cui si sente tanto parlare è figlia della crisi ecologica che i mass-media continuano ad ignorare. I fenomeni migratori nascono dalla siccità e dalla carenze di materie prime. I miliardi di spese per la salute sono figlie dell'aria inquinata che respiriamo, dell'acqua contaminata che beviamo, del cibo spazzatura che mangiamo. L'aumento dei prezzi e della disoccupazione in Europa è dovuta soprattutto ad un'economia basta sulla “speculazione”, quello che conta è il guadagno cospicuo e immediato. Tutto il resto non conta. La Conferenza sul Clima di Durban qualcuno ne ha sentito parlare? Eh, questo è il problema…
 
Davide
Grazie e à suivre…

 

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