Prog Exhibition!
40 anni di musica immaginifica
OSANNA
7 cd e 4 dvd per uno degli eventi più importanti nella storia del progressive italiano: il celebre concerto con PFM, Banco, The Trip, Osanna e tanti ospiti stranieri come Ian Anderson, David Cross, David Jackson e Thjis Vaan Leer
Immaginifica
è orgogliosa di presentare:
è orgogliosa di presentare:
PROG EXHIBITION
40 anni di musica immaginifica
Immaginifica/distr. Edel
7 cd, 4 dvd, 9 ore di musica
Roma, 5 e 6 novembre 2010. Con due serate completamente sold out e un cartellone incredibilmente ricco ed autorevole di nomi italiani e stranieri, il festival Prog Exhibition è diventato un evento senza precedenti nella storia del rock progressivo italiano. Non solo: con il suo successo, i numeri, i musicisti coinvolti e l'entusiasmante responso di pubblico e critica, Prog Exhibition è diventato il principale festival progressive internazionale, con fans accorsi a Roma da tutto il mondo (Giappone, Stati Uniti, Sud America, Europa).
Il 31 Maggio 2011 – su etichetta Immaginifica, distribuita da Edel – prodotto da Aereostella arriva nei negozi il cofanetto Prog Exhibition: 7 cd e 4 dvd per 9 ore di musica che celebrano, anche con un booklet ricco di foto esclusive, l'evento che ha consacrato i quarant’anni di musica immaginifica con i grandi mostri sacri, italiani ed internazionali, del rock progressivo. A distanza di un quarantennio dai festival degli anni '70, su quei palchi che vedevano le stelle del rock inglese con gli emergenti della nostra pop music, il Tenda Strisce ha ospitato il meglio del nostro prog con leggendari special guest stranieri ma anche alcuni tra i giovani gruppi del prog-rock nostrano come Sinestesia, Maschera di Cera, Periferia del Mondo e Abash.
La PFM – Premiata Forneria Marconi, la rock band italiana più famosa al mondo (l’unica ad aver scalato la classifica Billboard) ha diviso la scena con Ian Anderson, leggendario leader dei Jethro Tull. Aldo Tagliapietra, Tony Pagliuca e Tolo Marton si sono incontrati sul palco per la prima volta dopo 35 anni, insieme al grande David Cross, violinista dei King Crimson. Eccezionale ritorno anche per The Trip, al primo concerto dell'annunciata reunion, dopo una separazione pluridecennale. La Nuova Raccomandata Ricevuta di Ritorno con l’ospite Thijs Van Leer (flautista dei Focus) ha stupito come gli Osanna, carichi del loro calore partenopeo, allargati al pittoresco Gianni Leone del Balletto di Bronzo e David Jackson (sassofonista dei Van Der Graaf Generator). E infine il Banco Del Mutuo Soccorso, uno dei più rappresentativi esempi di progressive internazionale, arricchito da una vena melodica e romantica tutta italiana.
A 40 anni dalla nascita del rock progressivo, il cofanetto Prog Exhibition è un oggetto da collezione per tutti i cultori della musica immaginica, un’occasione imperdibile per rivivere non solo un semplice concerto, ma un'indimenticabile mostra musicale live che può entrare di diritto nella storia della musica.
Ufficio Stampa Synpress44:
Lino Vairetti – voce, chitarra acustica, armonica.
Irvin Vairetti – tastiere, voce.
Sasà Priore – piano, organo, sintetizzatore.
Fabrizio Fedele – chitarra elettrica.
Nello D’Anna – basso.
Gennaro Barba – batteria.
Ospiti:
Gianni Leone – organo Hammond, voce.
David Jackson – sassofoni, flauto.
Intervista
Davide
Ciao Lino. Un cofanetto semplicemente favoloso per testimoniare un evento davvero unico, eccellente! Cosa vuol dire per te il quarantennale del progressive?
Lino
Sono davvero felice ed onorato di far parte di un evento che esalta tutto il lavoro svolto in 40 anni di attività. Dopo tanta sottocultura promossa dai mass media e da artisti esageratamente commerciali che hanno letteralmente confuso le menti di tante generazioni, era quasi doveroso fare un dietrofront e riscoprire la musica “prog” che ha dato tanto alla cultura italiana ed internazionale. Ho spesso paragonato il ritorno del Prog ai “corsi e ricorsi storici” del Vico. Ogni volta che c’è un calo culturale c’è lo zampino del rock progressive a dare una mano per una possibile ripresa culturale…..Per la serie “a volte ritornano”……
Davide
Posso chiederti cosa determinò lo scioglimento di uno dei gruppi progressive più importanti a livello internazionale, e cosa invece ha stimolato e determinato il suo ritorno negli anni Duemila?
Lino
Lo scioglimento degli Osanna è dovuto a più cause…. La prima è stata senz’altro l’immaturità di tutti noi che dopo un successo così grande nei primi anni ’70, non fummo capaci di ottimizzare e gestire gli eventi. Poi una serie di contrasti interni e divergenze sul futuro del gruppo determinarono una spaccatura degli equilibri raggiunti. A tutto questo l’avvento dei cantautori che monopolizzarono la richiesta di concerti, penalizzando il lavoro dei gruppi che avevano sicuramente più costi. Il nostro scioglimento è durato quasi 20 anni, e solo la mia caparbietà ha fatto rinascere il gruppo in questi anni, contro ogni avversità. Oggi sono soddisfatto di aver riportato il nome degli Osanna ancora in auge; un gruppo che stava scomparendo nel nulla. Lo dico anche a nome di tutti gli elementi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, dalla prima e memorabile formazione a quella attuale che con grandi sacrifici sta riproponendo un repertorio che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Progressive Rock.
Davide
Il line up al concerto dei nuovi Osanna è definitivo? E Pasquale Capobianco?
Lino
La nuova line up è certamente definitiva. Pasquale Capobianco ha sostituito Fabrizio Fedele che oltre ad avere avuto un brutto incidente, aveva comunque creato dei dissapori con dei suoi atteggiamenti non del tutto coerenti con l’armonia del gruppo. Ma Pako Capobianco ha dato un segno più che positivo all’interno del gruppo dimostrando di avere una sensibilità musicale molto più in sintonia con il genere prog. La prova definitiva è avvenuta con il recente live in Giappone, una prova davvero eccellente.
Davide
Cosa vuol dire avere Irvin, tuo figlio, a fianco nella band? Ma anche Nello D’Anna…
Lino
Il piacere di avere un figlio nel gruppo è grandissimo ed emozionante. Irvin è entrato in punta di piedi nel gruppo. All’inizio era solo un semplice aiuto che dava agli Osanna ma poi col tempo il suo ruolo è diventato determinante per l’equilibrio generale. Io non avevo interiorizzato bene questo rapporto “padre / figlio” che suonavano nello stesso gruppo. Per me era un evento naturale fino a quando non è stato evidenziato dagli altri ed in particolare il giornalista Franco Vassia che mi ha messo in risalto la particolare complicità nei concerti live di noi due. Da quel momento ho capito tante cose e valutato con maggiore intensità il nostro sodalizio…. Per quanto riguarda Nello D’Anna, aldilà dell’affetto e la stima per lui come uomo e come bassista, ti comunico che il suo cognome non ha nulla a che vedere con Elio. É solo una casualità.
Davide
Una cosa che mi ero chiesto da ragazzo: non è che i Genesis hanno cominciato a teatralizzare i loro concerti e Peter Gabriel a truccarsi e mascherarsi dopo aver suonato con voi, se non ricordo male nel ’72? E a voi, come venne questa idea? La maschera, o le maschere, a simbolo di cosa per gli Osanna ancora oggi?
Lino
É ormai una notizia che circola da anni che i Genesis (o precisamente Peter Gabriel) abbiano tratto ispirazione da noi Osanna in quel tour dell’estate del ’72 quando suonando insieme in molti concerti, furono attratti dal nostro look. Posso dire che loro non si truccavano ancora in quel periodo ma non posso confermare che abbiano copiato gli Osanna. Sarebbe presunzione da parte mia. Tuttavia successivamente qualcosa nel loro look è cambiato… Noi avemmo questa idea agli inizi del nostro percorso musicale. Arthur Brown e la nostra sensibilità, dovuta agli studi artistici di alcuni di noi, furono determinanti per le nostre performance. Poi l’essere napoletani ha dato un ulteriore valore aggiunto, riscoprendo simbolicamente la maschera di Pulcinella che oggi è diventata per noi un simbolo determinante per evidenziare la nostra identità nel panorama prog internazionale.
Davide
Due ospiti di grande caratura fin dall’album Prog Family del ‘99: Gianni Leone e David Jackson… Cosa apprezzi maggiormente in questi due musicisti, ma anche della nuova formazione?
Lino
David Jackson è stata una mia illuminazione per continuare e completare il percorso iniziato a fine anni ’90. Gli Osanna erano caratterizzati dal suono del sax e del flauto e quale elemento migliore poteva essere il sostituto di Elio D’Anna se non il mitico David? Fatta la proposta lui ha accettato con entusiasmo, dimostrando di essere non solo un grande musicista ma una persona davvero speciale. David è fantastico. In Prog Family ci sono anche altri ospiti illustri come David Cross e Tim Stevens, ma quello più gradito è stato il mio amico fraterno Gianni Leone che considero la vera “rock star” italiana a livello internazionale. Gianni è un grande talento sia come organista e pianista che come cantante. La nuova formazione è molto forte e determinata. Tutti giovani musicisti bravi e motivati che hanno ben saputo interpretare un genere a loro sconosciuto. A loro vanno i miei complimenti per la loro dedizione.
Davide
È cambiato qualcosa nel tuo approccio alla sperimentazione dagli anni ’70 a oggi?
Lino
Posso dire che negli anni ’70, oltre una genuina immaturità, c’era un approccio alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica e musicale sicuramente irrazionale e istintiva che dava frutti e risultati spesso al di là delle aspettative….. Oggi con l’esperienza assimilata in tanti anni, il lavoro e la sperimentazione hanno un tocco più professionale e razionale pur lasciando spazio alla creatività e all’istintività.
Davide
Osanna (dall'ebraico"Hoshana", aiutaci, salvaci)… Perché vi deste questo nome? Erri De Luca ha scritto… è pronto soccorso la poesia, non una sviolinata al chiaro di luna. È una botta di salvezza… La musica, e tutta l’arte, è salvezza?
Lino
Il nome Osanna è casuale e non ha alcun riferimento intellettuale o spirituale. Il gruppo si chiamava in origine “Città Frontale”, un nome da me scelto ispirato al titolo di una scultura di Pietro Consagra. Elio D’Anna suggerì di cambiare nome perchè lo sentiva poco orecchiabile e così in una riunione di gruppo tra tanti nomi messi in campo, Massimo Guarino sfogliando un vocabolario si imbattè in questo nome che fu l’unico a trovare i consensi di tutti…. e così fu “Osanna”.
Davide
Continua la tua direzione artistica dell’Afrakà Rock Festival… HYPERLINK "http://www.afraka.eu" http://www.afraka.eu
Un evento di grande qualità culturale e artistica di importanza internazionale giunta però quest’anno a una diciassettesima edizione travagliata. Quest’anno la programmazione, che per altro era davvero ricca di grande musica e di grandi nomi, la si è dovuta rimandare da luglio a ottobre… Perché? E com’è andata?
Lino
Stendiamo un velo pietoso su questa faccenda… Dopo 16 edizioni il Comune di Afragola ha preferito finanziare altri eventi più commerciali penalizzando la mia rassegna che ha dato tanto lustro alla Città di Afragola. Dopo un po’ di amarezza ne ho preso atto e con la caparbietà che mi contraddistingue ho deciso di esportare la rassegna a Napoli e anche senza sponsor, realizzerò la XVII edizione entro fine anno 2011. Preferisco non fare altri commenti per non essere cattivo. Sono comunque un uomo felice e non è certo la superficialità delle Istituzioni a smontarmi.
Davide
Dopo lo scioglimento degli Osanna quali sono state le esperienze che ti hanno dato il maggiore appagamento artistico?
Lino
In 40 anni di attività oltre agli Osanna ho fatto tante e tante cose e sono sempre in attività. Mi ritengo un uomo fortunato perchè la vita mi ha sorriso. Sono appagato da tante cose dal successo degli Osanna (seppur di nicchia) alla mia attività artistica nel campo delle arti figurative. Da organizzatore di concerti ed eventi ai trascorsi da insegnante di Liceo Artistico; dalla vita sentimentale alla crescita e alla realizzazione dei figli naturali ed acquisiti…. Ho fatto tante cose che mi hanno appagato e mi sento come chi sta crescendo e non sa ancora cosa farà da grande.
Davide
Per quel che mi ricordo solo a Napoli si è fatto progressive usando il dialetto. Mentre le altre band cercavano di internazionalizzarsi usando l’inglese senza riuscire a conseguire un successo internazionale (a parte pochi), a Napoli voi e altri cantavate in napoletano ottenendo (come sicuramente nel vostro caso, ma certo non solo per questo) un successo internazionale. Un fatto curioso, che fa pensare alla bellezza del dialetto napoletano, a una sua anima “rock”… Come vi accorgeste che il napoletano suonava anche con il progressive?
Lino
Per noi musicisti “rock” l’uso dell’inglese era fondamentale principalmente nel periodo di formazione, quando nei gruppi emergenti si suonavano principalmente cover di gruppi americani ed inglesi. Crescendo ed elaborando una propria identità con il piacere di comporre brani propri, l’uso delle lingua diventava importante perchè per esprimere dei concetti e delle poetiche personali era doveroso usare la lingua madre più congeniale ad esprimere e mettere in versi i propri pensieri e la propria creatività poetica. Poichè l’italiano era più difficile da cantare nel rock, noi napoletani abbiamo scoperto e sperimentato che il nostro dialetto è molto più musicale nel genere specifico, utilizzando le “tronche” nei finali dei versi. Superata una prima fase di rifiuto del proprio dialetto, abbiamo recuperato un linguaggio straordinario ed invidiato (oltre che apprezzato) in tutto il mondo. Così sono nati tanti brani che hanno marchiato il nostro repertorio.
Davide
Cosa fanno tutti gli altri ex membri della band? Hanno lasciato la musica del tutto o ci ritornano di quando in quando, come ha fatto Lello Brandi? Li senti ancora? Cosa dicono del ritorno degli Osanna?
Lino
Non posso rispondere fino in fondo alla tua domanda perchè non frequentando più alcuni di loro, non conosco le motivazioni che hanno spinto Massimo Guarino a non suonare più, nè so cosa stia facendo Elio D’Anna. Posso dirti che Danilo Rustici ha avuto dei problemi fisici molto gravi che per il momento lo costringono a non suonare, mentre Lello Brandi da qualche anno ha ripreso a suonare realizzando anche un suo disco solista autoprodotto, uscito con la mia etichetta Afrakà. Tra qualche amarezza e qualche dissapore hanno saputo accettare ed apprezzare il lavoro che ho svolto in questi anni riportando il gruppo ancora in primo piano.
Davide
Cosa pensi del neoprogressive? Quali nuovi artisti e quali nuovi gruppi ti piacciono e stai seguendo più di altri?
Lino
Nelle rassegne di rock progressivo di questi ultimi anni ho sentito e seguito molte nuove band che ho apprezzato moltissimo. C’è un gradito ritorno nei giovani di questo genere che è ormai diventato “cult”. Sia ad Afrakà che nelle due edizioni di Prog Exhibition ho seguito e sentito delle proposte davvero interessanti, ma preferisco non fare nomi perchè non vorrei fare un torto a nessuno, sperando che il loro cammino dia un segnale della loro dedizione e bravura. Comunque un fenomeno in crescita che ho molto apprezzato. A volte sono molto più prog loro (nel recupero stilistico anni ‘70), che noi veterani e tenutari del genere.
Davide
Hai suonato e collaborato con i più grandi nomi della musica rock. Ce n’è uno che manca e col quale ti sarebbe piaciuto fare qualcosa, ma non c’è stata occasione?
E gli incontri più belli? Quali musicisti hai amato e ami sopra tutti? Inoltre, cos’è che fa per te una musica di qualità?
Lino
Beh, non è che ho questo curriculum legato a tanti mostri sacri della musica rock, mi mancano tante esperienze e collaborazioni che avrei voluto fare in questo mondo affascinante che mi ha catturato da adolescente. Ho amato molto i Traffic e Steve Winwood, Jethro Tull, King Crimson, Genesis e Van Der Graaf Generator. Tuttavia sono stato e sono ancora un estimatore accanito di Frank Zappa…. Se avessi potuto cantare o suonare anche il triangolo con lui, sarei stato onorato e felice…
La musica di qualità la fanno i musicisti veri e sensibili che mettono al primo posto la creatività a discapito delle mera commercializzazione della musica. Non è un problema di genere ma di sensibilità e di onestà intellettuale. Il progressive rock si è distinto per questi principi e per questo ancora oggi è presente a livello internazionale.
Davide
La musica, altro linguaggio caro ai pigri e alle anime profonde che cercano lo svago nella diversità dell'occupazione, vi parla di voi, vi racconta il poema della vostra vita… scriveva Baudelaire. Cos’è per te la musica?
Lino
La musica per me è un linguaggio creativo e comunicativo come l’arte, la poesia o anche il teatro, la danza, il cinema e la multimedialità in genere. Certamente la musica è il linguaggio che arriva prima degli altri a catturare l’attenzione di noi esseri umani creando una maggiore interlocuzione tra soggetti passivi e/o attivi. È forse il linguaggio che può essere più degli altri deconcettualizzato. Adoro Baudelaire ma non sono in sintonia con questo suo aforisma. Chi crea arte è spinto da una forza interiore che ha molteplici direzioni espressive anche contrastanti tra di loro. L’esigenza di creare non è solo legata al proprio narcisismo ma spesso alla disperazione o alla sofferenza…. o alla ricerca di qualcosa che è difficile trovare… L’essere umano non ha ancora risposto ad alcune domande della vita e non so quando ci riuscirà….. francamente non banalizzerei questa ricerca della verità.
Davide
Il futuro del progressive?
Lino
Il futuro? È già presente! Siamo ancora qua e ci resteremo ancora per molto.
Davide
Grazie!