Improvvisi aquattro mani sul tema
The Beatles
Presentazione diItalo Inglese
Copertina diVincenzo Bosica
Edizioni TabulaFati
Saggistica
Collana Maschera evolto
Pagg. 168
ISBN 978-88-7475-200-3
Prezzo € 12,00
Musicae mito
Sul quartetto di Liverpool sono statiscritti libri a profusione, così che non farebbe notizia questo Plettrinelle mani di Dio se non fosse strutturato in modo particolare, contanti capitoletti che si possono leggere senza un ordine logico, articoli anchedi critica e curiosità, spesso ignote ai più.
Resta il fatto che scrivere di questocomplesso, che è senz’altro quello di maggior successo di sempre, non è in ognicaso mai troppo, visto il rilievo che hanno avuto in campo artistico, di fattoinfluenzando profondamente il mondo della musica leggera nella seconda metà delsecolo scorso.
Con il trascorrere del tempo, poi, il mitoanziché calare, aumenta vistosamente, complici anche eventi successivi alloscioglimento del quartetto, come l’omicidio di John Lennon o la morte, permalattia, di George Harrison.
Perfezionisti fino all’incredibile, iBeatles inaugurarono un nuovo genere, a base ritmico-melodica, di elevatissimaqualità, con canzoni che sono entrate nella storia come Yesterday e Penny Lane.Anche sotto il profilo delle esecuzioni, accanto a un batterista epercussionista come Ringo Star, c’erano le magiche chitarre soliste di JohnLennon, George Harrison e Paul McCartney, e non a caso il titolo di questolibro è azzeccato (Plettri nelle mani di Dio, dove il plettro,per chi non lo sapesse, è quel piccolo triangolo di plastica con cui sipizzicano le corde di quegli strumenti).
Barghi e Grasso, pur restando nel filonemitico dei Beatles, forniscono notizie che possono andare oltre la semplicecuriosità, indubbiamente interessanti per un patito di questo complesso e inogni caso eloquentemente significative per quelli (non molti in verità) neignorano addirittura l’esistenza.
Si passa così dal primissimo periodo digavetta, analizzando la trasformazione della loro impronta musicale graziesoprattutto a Lennon, al fortunato incontro con George Martin, che oltre adivenire il produttore di tutti i loro album, grazie alla sua formazioneclassica, riuscì a tradurre le tantissime idee del quartetto nei famosiarrangiamenti e li supportò, coordinandoli, nella particolare tecnica del suono.
Addirittura ci sono alcune pagine dedicateal famoso basso di Paul McCartney, suonato in modo divino, quasi da farlodiventare voce e strumento.
Insomma, Plettri nelle mani di Dio,è un libro da leggere, magari con il sottofondo musicale dei brani che vengonocitati, un’occasione in più per riascoltare o ascoltare per la prima voltamusiche veramente immortali.
Andrea Barghi è nato in Toscananel 1953 ed è un fotografo naturalista affermato in Italia e all’estero.
Ha collaborato con famose riviste di cultura efotografia (“Airone”, “Oasis”, “I Viaggi diRepubblica”, “Fotografia Reflex”, ecc.) e curato numerosi librifotografici e pubblicazioni multimediali
Ha collaborato con famose riviste di cultura efotografia (“Airone”, “Oasis”, “I Viaggi diRepubblica”, “Fotografia Reflex”, ecc.) e curato numerosi librifotografici e pubblicazioni multimediali
(come Io Fotografo e Video perE-ducation ed RCS).
Da una decina di anni ha fondato l’agenzia diprogetti creativi “Everland” insieme alla compagna, art-director ecopy-writer, con la quale ha realizzato reportages, mostre e numerosepubblicazioni – per citarne alcune Andrea Barghi – Fotografo di Emozioni(Everland, 2005), Luci e Silenzi (Everland, 2006), Il Rinascimentodel Paesaggio (Pacini, 2009).
È attualmente impegnato in progetti dicomunicazione in collaborazione con soggetti pubblici e privati per lavalorizzazione del patrimonio internazionale di natura, arte e cultura.
Vive tra la Toscana e la Svezia.
Da una decina di anni ha fondato l’agenzia diprogetti creativi “Everland” insieme alla compagna, art-director ecopy-writer, con la quale ha realizzato reportages, mostre e numerosepubblicazioni – per citarne alcune Andrea Barghi – Fotografo di Emozioni(Everland, 2005), Luci e Silenzi (Everland, 2006), Il Rinascimentodel Paesaggio (Pacini, 2009).
È attualmente impegnato in progetti dicomunicazione in collaborazione con soggetti pubblici e privati per lavalorizzazione del patrimonio internazionale di natura, arte e cultura.
Vive tra la Toscana e la Svezia.
MaurizioGrassoè nato a Roma nel 1956 ed è un ex manager aziendale. In campo letterario, dopoun paio di prove narrative giovanili (L’uomo che piange lacrime d’ambra,Edicias, Roma 1985; La bestia, Solfanelli, Chieti 1992), nel 2009 ha pubblicato la raccolta di racconti Luci di costiera (Aracne, Roma). A partire daglianni Novanta ha iniziato un’intensa attività di traduzione dal francese perconto di varie case editrici (Newton Compton, Mondadori, Editori Riuniti,Lucarini ecc.), curando una quarantina di volumi, soprattutto classici dellaletteratura francese: Flaubert, Stendhal, Maupassant, Proust, Gautier, Hugo,Mérimée, Sade, Voltaire, Verne, Zola e altri. Ha collaborato con racconti,versioni e articoli alle riviste “Foreste sommerse”, “Idea”, “Inonija”, “NuovoConfronto” e “Lettera internazionale”.