Fernando Fratarcangeli
Mina talk
Vent’anni di interviste
(Coniglio Editore)
Fernando Fratarcangeli è un giornalista molto ben documentato su Mina, possiede un archivio sterminato su tutto quello che riguarda la brava cantante che da tempo non si fa più vedere in pubblico, e in questo libro lo mette a disposizione dei lettori. Tutto quello che avreste voluto sapere su Mina e che non avete mai osato chiedere, potrebbe essere un titolo alternativo, perché Fratarcangeli ripercorre una lunga carriera sulla scorta di numerose interviste tratte dai giornali d’epoca. Bello l’apparato fotografico a colori e su carta patinata con pose plastiche di una Mina magra e sensuale ai tempi di Canzonissima, Milleluci e dei suoi successi canori degli anni Settanta. Si fa un tuffo nel passato a rileggere il dualismo inventato a uso e consumo della stampa tra Mina e Milva, ma anche le rivalità televisive tra lei e Raffaella Carrà come conduttrici di uno stesso programma (Milleluci). Scopriamo la Mina icona gay che persino Pedro Almodovar cita in alcuni suoi film, inserendo Guarda che luna all’interno della colonna sonora. Riascoltiamo con il pensiero le folli note di Le mille bolle blù e la struggente poesia de La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè che Mina ha interpretato da par suo. Tutte le interviste di Mina ci portano indietro nel tempo e ci fanno apprezzare una straordinaria cantante che ha dato molto alla musica leggera italiana. Per fortuna però Mina non ha smesso di cantare, ha solo deciso di non farsi intervistare e di non apparire in programmi o spettacoli musicali, ma le sue canzoni ci sono ancora, sia quelle del passato che le nuove, interpretate da una voce unica, forse la più bella della musica leggera italiana. Il libro di Fratarcangeli è una chicca natalizia per tutti i fans di uno dei personaggi che meglio rappresentano gli anni Sessanta – Settanta. Per mezzo delle interviste raccolte, i giovani che conoscono Mina solo attraverso le sue canzoni possono riscoprire anche i pensieri dell’artista e comprendere l’atmosfera di un’Italia ormai troppo cambiata.
Gordiano Lupi