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Flaschenteufel

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Flaschenteufel

gioco per 2-4 persone
Autore: Günter Cornett
Editore: Bambus Spieleverlag (www.bambusspiele.de)

Questo gioco si ispira al racconto omonimo di Robert Luis Stevenson, nel quale si narra di una bottiglia maledetta, che è in grado di esaudire i desideri ma porta all’inferno l’anima del proprietario, se quest’ultimo muore senza essere riuscito a rivenderla: il problema è che la si può rivendere solo ad un prezzo inferiore a quello che si è pagato per acquistarla, quindi diventa via via sempre più difficile disfarsene. E uno dei due libretti contenuti nella scatola è proprio il racconto completo (in inglese e tedesco), una simpatica aggiunta che sicuramente non guasta.
Oltre al racconto, nella scatola troviamo un libretto con le regole (sempre in inglese e tedesco), un mazzo di quaranta carte, e una bella bottiglia di legno (la “bottiglia del diavolo” citata nel titolo). Ed è questo il fulcro del gioco, che è un tipico gioco di presa (come la briscola): il mazzo di carte, oltre a tre carte utilizzate come riepilogo, è composto da trentasette carte numerate da uno a trentasette in tre colori (blu, giallo e rosso), all’inizio si mette la bottiglia sopra la carta numero diciannove e si distribuiscono tutte le altre ai giocatori.
All’inizio ogni giocatore mette una carta coperta sotto la bottiglia e dà ai suoi due vicini una carta a testa; dopo che sono avvenuti questi scambi il giocatore di mano inizia giocando una carta, gli altri dovranno fare altrettanto rispettando quando possibile il colore della prima carta, la presa avviene controllando i valori, se nessuno è sceso sotto il valore della bottiglia (che all’inizio della partita è di diciannove), allora prende chi ha giocato la carta più alta; se invece una o più carte sono inferiori al valore della bottiglia, prende il giocatore che più di ogni altro vi ci si è avvicinato. La carta che ha preso sostituisce quella sotto alla bottiglia, quindi man mano che vengono effettuate delle prese il valore della bottiglia scende.
Si continua così fino che non sono state giocate tutte le carte, alla fine si segnano i punti fatti (sono indicati da un certo numero di monete sulle carte) ma chi è ancora in possesso della bottiglia deve segnarli in negativo. Al termina di un numero di mani prefissato chi ha il punteggio maggiore vince, in alternativa si può concordare che la vittoria vada a chi arriva per primo ad un certo punteggio (ad esempio 500 punti).
Flaschenteufel è molto adatto ad essere giocato in tre o quattro giocatori, ma comunque nell’ottimo manuale trovate anche due varianti che possono essere giocate quando si è soltanto in due.
Il gioco è molto semplice, e tutto sta nel riuscire a non avere la bottiglia alla fine della partita, senza però rinunciare a fare delle prese, dato che senza carte prese il punteggio fatto è comunque zero; è un gioco di carte, quindi ci vuole un po’ di fortuna nella distribuzione delle carte, non è comunque impossibile riuscire ad annullare una brutta mano, ad esempio: come si fa a non ricevere la bottiglia alla fine se si ha in mano la carta di valore uno? Si deve cercare di liberarsi delle carte di valore basso quando viene giocata una carta dello stesso colore ma di valore più vicino a quello attuale della bottiglia; quindi è molto utile riuscire a non avere carte di un colore, in modo tale da essere liberi di giocare un colore qualsiasi quando è di mano il colore mancante.
Come dicevo inizialmente, questo è un gioco di presa (o “Trick-taking”, che è il termine inglese con cui si identificano questi giochi), come la briscola o il tressette; dal tressette riprende l’obbligo di rispondere al colore della prima carta giocata, mentre il ruolo del seme di briscola è svolto dalla bottiglia. La novità in questo gioco sta nel fatto che durante la partita il seme di briscola, e il valore che hanno le carte, cambia in continuazione, man mano che la bottiglia scende di prezzo, il che costringe i giocatori a riconsiderare ad ogni mano la propria posizione e le proprie possibilità di fare punti e di prendere o cedere la bottiglia.
Come ho già ribadito per Il Grande Dalmuti (recensito nel mese scorso), l’estate è sicuramente il periodo adatto per questo tipo di giochi: semplici, rapidi e adatti a qualsiasi luogo, come la spiaggia, in cui potrete sicuramente incontrare altre persone alla ricerca di un modo tranquillo e divertente di trascorrere il tempo. L’altro aspetto che mi ha colpito di questo prodotto è l’incredibile associazione tra meccanismo e l’ambientazione (e non sarebbe sicuramente facile scegliere un’ambientazione per la briscola o il tressette). Ma comunque non vi crucciate se vi capita la bottiglia dopo aver giocato la carta di valore uno, a differenza del romanzo qui è sempre possibile rigiocare subito una nuova partita, e cercare di volgere il destino a proprio favore.

Andrea Nini

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