(Donatella Placidi – NonSoloParole Edizioni)
"Non si sa mai", seconda prova letteraria di Donatella Placidi, è un breve romanzo, un centinaio di pagine in tutto, che si legge tutto d’un fiato.
La vicenda ruota intorno alla figura di Claudia che in prima persona parla della sua vita segnata dalla morte della migliore amica, un lutto non superato che rischia di isolarla dagli altri e di costringerla a subire più che a vivere la vita. La morte dell’amica porta lacerazione e mutilazione e si insinua nei rapporti interpersonali e minaccia la già instabile vita di coppia della protagonista.
Nella prima pagina del romanzo la storia è già iniziata, siamo nel bel mezzo di un dialogo, in una stanza di una casa come tante. Nessun evento sensazionale, nessuna suspence, discorsi "banali"…e fin qui niente di nuovo.
Un dialogo come tanti, tra un uomo e una donna, introduce nel pieno della routine quotidiana. E subito ci si ritrova in una realtà familiare, nota, se non addirittura vissuta, e descritta con un’immediatezza sconcertante e commovente.
Una realtà che ci appartiene. Entrare nella vita di Claudia e del suo microcosmo affettivo, è un po’ come entrare nella nostra, è come spiare da una fessura che si è aperta all’improvviso la vita di tutti i giorni, la nostra, al femminile ma non solo. Le storie restano aperte, le trame irrisolte, nella finzione letteraria, come nella vita.
Una narrazione viva e fresca; molti dialoghi, che in un primo momento sembrano terribilmente spontanei, realistici, quasi senza pretese, come accade in varie situazioni quotidiane (e intrigano e conquistano proprio per questo), in realtà sono ben costruiti, studiati, intrisi di sottile ironia.
Claudia, Francesca, Marina, Gabriele, Alba, Mario, Ugo, nomi comuni di uomini e donne comuni. Una galleria di personaggi che senti vicini, come se li conoscessi, perché la loro solitudine, l’insicurezza, l’instabilità, i meccanismi con i quali reagiscono ai "punti fermi che se ne vanno", sono i nostri, sono parte della nostra società, della nostra storia.
Problemi di tutti i giorni che a volte sembrano insormontabili, una crisi di identità che i motivi e i pretesti più futili fanno esplodere in modo irreversibile, persone alle prese con mode passeggere, manie e fissazioni che nascondono disagi maggiori, che si dedicano a un hobby per una vita intera per fuggire dalla realtà, perché è più comodo fare così, che chiudono gli occhi per lasciare fuori in questo modo le cose brutte, per non porsi domande, per non soffrire, perché è più facile così…e sottili incrinature che si insinuano nelle relazioni quotidiane e ne minano le fondamenta.
Il romanzo mostra che ci sono rapporti umani e affettivi da definire o meglio da ridefinire, in ogni generazione. Il disagio è generalizzato, non è legato solo alla generazione dei trenta-quarantenni (come Claudia), ma anche a quella dei cinquanta-sessantenni (come i genitori di Claudia), ugualmente in crisi e in cerca di una nuova identità, perché quella che si sono fatti andare bene per anni è diventata troppo stretta. La presa di coscienza arriva fulminea dopo decenni di torpore e porta la voglia di ricominciare.
"Non si sa mai" è un romanzo di donne e di conseguenza degli uomini che ruotano intorno a loro. Una riflessione sull’amicizia, sulla coppia, sul ruolo filiale, sui rapporti di lavoro, sulla vita che cambia, che ti cambia, sulla vita che domani…beh domani non si sa mai…
Non si sa mai
Un libro, ironico, non certo privo di spessore, al contrario profondo e introspettivo, ma che la penna di Donatella Placidi è in grado di fare scorrere leggero e senza retorica, un libro che ha l’immediatezza, la freschezza e l’intima complicità di una conversazione tra amiche.
Stefania Gentile