Autori: Richard Ulrich e Wolfgang Kramer
Editore: Rio Grande Games (www.riograndegames.com)
In questo gioco ci troviamo nel Rinascimento, nei panni di Principi che per confrontarsi con i propri pari non usano mezzi barbari come le guerre o l’intrigo, ma preferiscono dimostrare la propria superiorità accogliendo nei propri palazzi degli artisti e, nelle vesti di mecenati, prodigarsi affinché tutte le loro necessità siano soddisfatte e possano produrre dei veri e propri capolavori.
La dotazione di questo gioco è discreta, innanzitutto troviamo una plancia segnapunti, poi cinque plance (una per ogni giocatore, come abbiamo già visto in Puerto Rico), un buon numero di carte (belle e di grandi dimensioni, anche se per le scritte hanno utilizzato un carattere di difficile lettura) e segnalini di cartone, oltre a due set di pedine in legno.
La plancia rappresenta il palazzo del giocatore, e il parco circostante, area in cui andranno costruiti sia gli edifici che aiuteranno gli artisti nella creazione delle loro opere, sia i luoghi in cui potranno divertirsi o rilassarsi come boschi, parchi e piscine. Oltre alla plancia ogni giocatore riceve un certo numero di gettoni denaro (fiorini) e tre carte artista.
La partita si svolge in sette turni, ognuno dei quali diviso in due parti: nella prima parte ogni giocatore sceglie di mettere all’asta un oggetto tra quelli disponibili (che non è già stato attribuito in quel turno), questa parte prosegue finché ogni giocatore se ne è aggiudicato uno. Vi sono sette categorie di oggetti:
– Architetti, che rendono più semplice e meno costoso costruire gli edifici,
– Giullari, che aumentano il valore delle opere realizzate dagli artisti,
– Boschi,
– Parchi,
– Piscine, questi tre miglioramenti del paesaggio aumentano il valore delle opere, oltre a dare punti prestigio se ne vengono costruiti più di uno per tipo,
– Carte reclutamento, che permettono di chiamare a palazzo un artista che ha completato un’opera per conto di un altro giocatore,
– Carte prestigio, che alla fine della partita danno punti aggiuntivi se si raggiungono certe condizioni.
Nella seconda parte del turno ogni giocatore effettua due tra cinque azioni possibili:
– Costruire un edificio, pagando la quota appropriata si può prendere un tassello edificio e metterlo nella propria plancia, rispettando alcune regole come l’impossibilità di sovrapporli o di affiancarli a meno di avere due architetti al proprio servizio (questa azione produce immediatamente punti prestigio),
– Comprare una carta artista tra quelle rimaste a disposizione1,
– Comprare una carta bonus, che permetterà di aumentare il valore di un opera,
– Introdurre nel proprio principato una delle libertà a disposizione2 (di culto, di pensiero, di viaggio),
– Completare un’opera.
Quest’ultima azione è la più importante dato che permette di acquisire denaro e punti prestigio, questi ultimi determinanti per la vittoria. Completare un’opera significa mettere sul tavolo una carta artista e conteggiare i punti valore in base alla presenza nel principato del giocatore di tutti i fattori che l’artista predilige (indicati sulla carta): edificio, libertà, miglioria (bosco, parco o piscina) danno tutti un certo numero di punti valore, a cui ne vanno aggiunti per i giullari e gli altri artisti presenti. Per essere completata ogni opera deve raggiungere un limite minimo di punti, che aumenta man mano che passano i turni. Le opere d’arte sono una fonte di reddito (si guadagnano cento fiorini per ogni punto valore), denaro che può essere immediatamente convertito in punti prestigio (si può guadagnare un punto prestigio per ogni duecento fiorini a cui si rinuncia), in ogni caso questi punti valore vanno segnati ed alla fine del turno chi avrà realizzato l’opera migliore riceverà un bonus di tre punti prestigio.
Alla fine del settimo turno vengono controllate le carte prestigio ed attribuiti punti se sono stati raggiunti certi obiettivi, ad esempio "possedere più parchi degli altri giocatori" oppure "avere edifici di tutti e tre le dimensioni". Chi ha il maggior numero di punti prestigio è il vincitore della partita (e solitamente conviene cercare di ottenere gli obiettivi di almeno un paio di carte prestigio poiché il quantitativo di punti che garantiscono è cospicuo).
Questo gioco può sembrare un po’ arido, ed è stato accusato di essere un "solitario" multigiocatore, a causa del fatto che nella seconda parte del turno vi è una scarsa interazione tra i giocatori: in realtà per quanto si possa pensare ad una strategia "perfetta" la possibilità di attuarla senza che gli altri giocatori possano interferire è molto scarsa, dato che la fase di asta è molto restrittiva (si può acquistare solo un oggetto, e solo un esemplare di ognuno è disponibile ogni turno), se il piano "perfetto" a cui abbiamo pensato necessita della presenza di due architetti al secondo turno, ben difficilmente potremo riuscire ad attuarlo se gli altri giocatori ci ostacolano.
Questo gioco è molto elegante, per la bellezza del tema, l’originalità dei suoi meccanismi (ad esempio il posizionamento degli edifici, dalle forme astruse, ricorda le situazioni che si possono incontrare in una partita di Tetris) e la linearità dello svolgimento; il fattore fortuna è mitigato in maniera considerevole da regole intelligenti, tra cui la possibilità, quando si tratta di acquistare carte, di pescarne cinque e scegliere tra queste quella che più ci è utile. Non ha una durata eccessiva anche se giocato con il massimo numero di giocatori e nonostante la semplicità delle regole ha una profondità che necessita di fare delle scelte attente durante la partita.
Quindi, se vi piacciono i giochi in cui è indispensabile pianificare una strategia, per poi cercare di portarla a compimento nonostante gli sforzi degli altri giocatori, questo gioco vi soddisferà pienamente.
1
2
The Princes of Florence
gioco per 3-5 persone
Andrea Nini
Questa azione può essere effettuata solo una volta a turno.
Questa azione può essere effettuata solo una volta a turno.