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Mecha

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Mecha

Il 1970 rappresenta per molti un’epoca d’oro in cui le prime sperimentazioni a livello tecnologico sarebbero poi esplose negli attuali computer.
Ma oltre all’innovazione portata da un nuovo cambiamento dello stato di vita, nel periodo della seconda metà degli anni Settanta viene trasmesso un programma chiamato "Super Gulp" che entra nel mito collettivo di una generazione intera di ragazzini allattati dal tubo catodico.
Molti e svariati nomi di mecha diventano leggende, le imprese incredibili e straordinarie raccontate in questi cartoni animati si trasformano in epopee della salvaguardia del pianeta Terra da titanici nemici.
Parecchi adolescenti credevano veramente che se la luna fosse diventata rossa, le forze armate Vegane avrebbero attaccato, certi volevano tuffarsi dal tetto del proprio palazzo unendo le nocche delle mani urlando "componenti".
In tutte queste credenze completamente sbagliate, il concetto di base mantenuto da ogni singolo cartone animato "tecnologicamente avanzato" è quello di far apparire sfavillanti robot dai movimenti umani, quasi in grado di soffrire anch’essi assieme ai loro piloti.
In ogni singolo combattimento sembrava quasi di intravedere il sudore che saliva dalle corazze argentee, provocate da immani sforzi ciclopici, il bene ed il male erano delineati in modo chiaro ed univoco, la suspense di ogni singola puntata portava l’ignaro spettatore a vedere altre puntate per poi poter finalmente tirare un sospiro di sollievo davanti alla disfatta nemica.
Spesso e volentieri si rimaneva impietriti davanti alle varie armi (il grande fulmine di Mazinga, il maglio rotante di Goldrake, l’attacco solare di Daitarn III, la spada laser di Gundam, il cannone ad onde moventi di Star Blazer) che i paladini usavano, si tifava soprattutto per il mecha stesso più che il singolo pilota, come se l’eroe una volta entrato in cabina di pilotaggio si fondesse con la stessa macchina ed è questo che vorrei parlare, di macchine chiamate uomo.
Uno dei primi a parlare di questa fusione è sicuramente Kiashan : in questo cartone animato l’essenza di un’essere umano viene trasportata all’interno di un’androide.
Uno dei primi cartoni animati ‘violenti’ è Tekkaman : qui l’eroe viene ‘vestito’ di un’armatura potenziata che gli permette di combattere nello spazio.
Lo so che c’entra poco o niente ma Hurricane Polymar rappresenta la prima trasformazione di un corpo umano tramite una tuta polimerica.
In Geeg un’essere umano diventa ‘parte’ di un mecha assemblato tramite componenti e da qui parte l’epopea vera e propria dei mecha.
Una piccolissima nota a merito va sicuramente a Robotech ove i nemici tentano di studiare i terrestri tramite ‘protocultura’.
Il film Tetsuo fa da capostipite anche se è la macchina a soppiantare l’uomo, nei Borg di Star Trek avviene una naturale fusione, rinominata meglio come assimilazione, tra uomo e macchina.
I computer stessi incominciano ad impazzire, come il film Electric Dream, il primo che testimonia una evoluzione della macchina verso il pensiero umano, seguito anni dopo da 2001 Odissea nello spazio, ove per la prima volta un calcolatore muore, in Terminator invece un calcolatore diventa auto cosciente e conquista il mondo.
L’organismo cibernetico diventa spunto per libri e fumetti, si incomincia a parlare di replicanti e sintezoidi, l’evoluzione stessa della micro tecnologia porta allo sviluppo del nanito.
Ormai siamo alle soglie del 2000, video registratori, telecamere, computer, telefonini cellulari fanno parte del nostro quotidiano, la realtà virtuale sta’ facendo passi da gigante per affiancarsi il più possibile alla nostra percezione del mondo reale.

A questo punto una domanda nasce spontanea : la vita è un sogno polimerico di un computer o i sogni abbandonati ai computer aiuteranno a vivere meglio la nostra vita ?

"Si, no aperto, chiuso che cosa sei tu ? Un byte ?" Tratto da Tron

Antonio Corradi

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