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Le Città della Notte Rossa

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William Burroughs, traduzionedi Giulio Saponaro
prefazione diFernanda Pivano
Elliot (Roma,2010), pag. 256, euro 18.50
 
Accolto dalla critica come il piùimportante e maturo capolavoro di W. Burroughs, “Le città delle notte rossa” èun volo nelle maglie fertili dell’utopia. Il primo capitolo d’una trilogiacompletata da “Strade morte” e “Terre occidentali”. Tre pezzi che, per fortuna,l’editore Elliot ha voluto pubblicare in Italia. Non a caso la storia è delCapitano Mission, pirata del XVIII secolo sostenitore, però, della libertà edell’uguaglianza. Burroughs per creare questo suo imponente e allucinatod’utopia romanzo inventa che Mission non ebbe la sua colonia Libertariaannientata. Ma, appunto, la vide crescere fiorente. Williamo Burroughs,scomparso solamente nel 1997, e definito il padre della beat generation,terminò questo ennesimo capolavoro nel vicino ‘81. Immortalando, ancora unavolta, nelle pagine il suo sconvolgimento immaginato nel pensiero. Oltre cheper fare impazzire la trama e le ambientazioni, per ristabilire l’assurditàd’un’umanità ammazzata dalla barbarie che ancora oggi coltiva. Ormaidisintossicato dalle varie droghe, l’autore, l’autore del classico “Pastonudo”, spiega l’indimenticabile Pivano in sede di prefazione, in “Le cittàdella notte rossa” – lo scrittore anarchico porta appunto alle estremeconseguenze le voglie della “satira politica, sociale e scientifica”sperimentate, per esempio, proprio nel “Pasto nudo”. Il romanzo è annunciato,per dire, da un’elencazione a seguire la prefazione del libro di W. B. che èdenominata Invocazione, elenca proprio le tante divinità del Male. Burroughstrattiene il suo eroe Mission nel Madagascar. Aanzi ovviamente nella ‘sua’Libertaria. E, per la verità, per fare un’unica storia intreccia treutopistiche storie. Quella di Noah Blake. Quella di Clem Williamson Snide.Quella all’interno della civiltà maya disintegrata. Storie con mille, centomilastorie. Ma le Città della Notte Rossa sono: Tamaghis, Ba’dan, Yass-Waddah,Naufana, Waghadas, Ghadis. Fatte d’abitanti suddivisi a etnie di classe, iTrasmigranti e i Ricettacoli. I personaggi di questo romanzo, tutti ipersonaggi di questo romanzo, assurdi e quasi reali, catapultati in unastruttura formata da una non-struttura, davvero, sono diversi dai solitipersonaggi. Perché non sono personaggi. Sono personalità. Sia le creaturefantastiche che, per dire, capitan Mission. In quanto, ovvero, non sono idepositari d’una trama da alimentare. Ma i soggetti che annientano, anche loro,l’idea stessa di “trama”. L’utopia, o l’Utopia di “Le Città della Notte Rossa” èil romanzo. Il ritorno in libreria di questo intenso e ‘strampalato’ libro è undono del sottocielo. Il pianeta azzurro solcato e segnato dal male non deve cheapprezzare il regalo del maestro. Naturalmente, dopo aver letto questocapolavoro vien il desiderio di cercare nuovamente “Strade morte”, “Terreoccidentali”, “Pasto Nudo”.        

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