Eccoci di nuovo in onda con il terzo numero della nostra era Win95. Un mese questo, un po’ di ripasso, un po’ di assestamento. Si sta avvicinando l’estate a passi da gigante, e l’improvviso bel tempo ha cominciato a disperdere i fuochi che avevamo acceso, senza però (fortunatamente) spegnerli. E questo, per una rivista come la nostra significa tante cose diverse: qualche articolo in meno, qualche minuto di raccoglimento per valutare questo e quello, e un po’ di tempo in più per altre cose.
Tra queste, mi preme personalmente ricordare l’imminente uscita di due speciali (sui quali si sta lavorando ormai da più di sei mesi) realizzati in collaborazione con Multimediarte: Art Bit e Audio Video. E quando dico speciali, in questa caso, non mi riferisco a normali ipertesti realizzati con il motore di KULT, ma opere multimediali originali con un engine proprietario sviluppato per esaltare le immagini, la musica e i testi che compongono queste due uscite.
I due eseguibili, che verranno anche pubblicati da Multimediarte insieme a un volumetto contenente testi e foto, saranno disponibili in internet ai soliti indirizzi non appena avremo il placet degli artisti… cosa che capiterà sicuramente entro l’estate.
Un’altra cosa molto importante che siamo riusciti a fare in questo ultimo periodo, e che come la prima si muove in maniera trasversale rispetto alla rivista, riguarda l’enigmatico titolo che ho scelto per questo maggio millenovecentonovantotto: la crew, o la redazione per usare un termine più corretto, anche se meno coinvolgente, ha stilato qualche rettifica o aggiunta al codice di comportamento e di autoregolamentazione di KULT Underground. E questo "codice", in alcune parti più "serio" di quello precedente, è stato un altro passo verso quella maggiore professionalità di cui parlavamo i mesi scorsi… sì, forse scontenterà o scoraggerà qualcuno. Forse farà sentire qualcuno un po’ "tradito" nelle sue aspettative. Ma come per la parte riguardante l’interfaccia grafica e l’abbandono del DOS, dei forse dobbiamo farci una ragione ed andare avanti. Consci di ciò che siamo stati1, di ciò che siamo ora2 e di ciò che vorremmo essere3.
Consci del fatto (anche questo già accennato nell’editoriale di Aprile) che della numerosa ed indistinta redazione dei primi tempi, ci si ritrova ora in meno, ma con ruoli più delineati, e con un diverso atteggiamento nei confronti di questo "hobby" che spesso sembra un lavoro, e che può pagare solo quando dà soddisfazione qualitativamente, e quando, dal grigio oceano di internet escono voci che ci portano commenti, critiche, consigli o, magari, complimenti.
Comunque sia, dopo un po’ di studio, ecco cosa è venuto fuori:
Molti di voi avranno sicuramente riconosciuto più d’una delle formule già usate fino allo scorso mese, ma tutti avrete notato come i confini siano state sottolineati maggiormente. Perché, chiederete voi?
Il motivo è semplice e duplice: per tutelare noi, e per tutelare voi.
Come per la scelta dell’abbandono del DOS, noi il sasso lo abbiamo tirato. Se a qualcuno queste nuove disposizioni non piacciono, o se qualcuno vuole chiarimenti o meglio spiegato qualche passo, non ha che da farsi sentire.
Senza timori.
E ovviamente, l’invito agli articolisti di sempre di continuare il loro splendido lavoro, non viene mediato in nessun modo da queste nuove "specifiche"… anzi. E in più viene rinnovato anche il consueto invito agli altri, sperando che non si facciano fermare da quelle che possono sembrare "strane precisazioni", e che ci aiutino a proseguire il nostro cammino nel migliore dei modi.
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D’oro sì, ma regole
Marco Giorgini
"la prima rivista multimediale undeground italiana" in un periodo in cui internet era chiuso ancora nelle università, e i PC stavano ancora lottando con gli Amiga per stabilire la loro supremazia nelle case della gente
una rivista su internet, quasi l’unica rivista elettronica ad avere tre anni di storia, e con ogni probabilità una delle migliori digizine gratuite disponibili in italiano
un punto di riferimento per chi vuole pubblicare in formato elettronico – ovviamente in ambito no-profit