“Sai dirmi perché noi uomini non possiamo vivere senza una donna?”.
“Perché non vogliamo”.
Alessandro Cascio ci ha abituato da tempo a storie coinvolgenti, ben dipinte e soprattutto caratterizzate da una notevole originalità. La sua ultima opera, Noi sotto il sole di Santiago (Edizioni Historica 2010 – Collana Short Cuts) non si scosta da queste caratteristiche e si presenta come una storia da leggere tutta d’un fiato.
Il volume, a cavallo tra il racconto lungo e il romanzo breve, ci porta a Capo Verde, un paradiso che, dietro ai sorrisi e all’ospitalità della gente, alla rigogliosità del paesaggio e a una vita apparentemente semplice e accessibile, nasconde il dramma della guerra civile.
Questa felicità ostentata si rivela in breve tempo illusoria, coperta da un velo di rappresentazione facile da far cadere. Lo si intuisce guardando a fondo dietro ai gesti più semplici e consueti, come l’incontro tra due sconosciuti, che viene privato della sua unicità. Ogni abitante si comporta come “tutti coloro che volevano dimostrarsi amici e inventò un nome italiano dicendomi di chiamarsi Stefano. Se fossi stato inglese si sarebbe chiamato Steve, se fossi stato tedesco Stephen. È così che operavano, si sentivano in dovere di essere come te per piacerti“.
E ogni italiano si chiama soltanto italiano, senza un volto, senza una storia alle spalle, senza uno scopo. Questa de-umanizzazione, apparentemente forzata e irritante, cela tuttavia una convinzione che si è fortemente radicata nella mente dei capoverdiani. La storia, il volto e lo scopo di quasi tutti i turisti sembrano infatti essere sempre gli stessi: sesso a basso costo e una vita da nababbo acquistata con pochi euro.
Achille Teodor Cartier costituisce un’eccezione a questo meccanismo apparentemente immutabile. È un avvocato che cerca di lasciarsi alle spalle una situazione familiare senza uscita e che si reca sull’isola per seguire un’indagine sui collegamenti tra mafia e malavita locale. Durante una serata trascorsa ad ascoltare musica dal vivo, incontra una cantante e se ne innamora. Achille non potrà sottrarsi al bisogno di ritrovarla a tutti i costi.
Senza quasi esserne consapevole, tuttavia, l’avvocato scoprirà ben presto quanto siano pesanti le conseguenze che dovrà sopportare. La sua ricerca ossessiva lo costringerà a uscire dai percorsi consueti su cui l’isola conduce e imprigiona i turisti e gli metterà di fronte una realtà difficile da accettare, fatta di morte, aggressioni, prostituzione infantile e sopraffazioni di ogni genere.
Capo Verde gli chiederà molto, imponendogli di portarsi dietro ben più di un ricordo o di una vaga nostalgia. Eppure gli regalerà anche una possibilità di redenzione nei confronti di se stesso, una soluzione inaspettata dei suoi drammi personali.
Veloce, intenso, appassionante, Noi sotto il sole di Santiago è un libro da consumare con avidità, anche solo per ricordare a noi stessi cosa non dovremmo mai diventare (un italiano senza volto e identità) o in cosa dovremo sperare di non trasformarci mai.
Alessandro Cascio – Noi sotto il sole di Santiago
Prefazione di Vincenzo Mollica
Historica Edizioni – Collana Short Cuts
€ 7,90
ISBN 9788896656136