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Il restauro: operazioni preliminari

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Il restauro:
operazioni preliminari


La prima operazione da compiere prima di iniziare materialmente un intervento di restauro è quella di accertarsi dello stato di "salute" dell’opera, di come è stata eseguita (tempera, olio, ecc.) e quali materiali sono stati usati. Per essere assolutamente sicuri di ciò, si potrebbero eseguire degli esami chimici o fisici ad esempio per conoscere il tipo di tela usata o il legante dei colori, ma soltanto raramente è possibile intervenire con questi metodi molto costosi, quindi queste operazioni in laboratorio si eseguono quando il quadro è veramente importante.
Altra operazione importante è un’accurata documentazione fotografica sia sul totale che su particolari significativi, sia in bianco e nero che a colori. Eseguite queste prime fasi, si passa ad un primo consolidamento per evitare ulteriori cadute di colore usando materiali compatibili con quelli originali (colle animali), facendo attenzione che il quadro non abbia problemi di umidità, allora si useranno resine sintetiche come il Plexisol, che vanno applicate a pennello localmente oppure dal retro del quadro senza prima aver pulito quest’ultimo da eventuali tracce di colla, muffa, polvere per permettere all’adesivo di passare perfettamente. Essendo queste delle resine termoadesive necessitano di calore per essere "attivate"; per questo viene usato il sottovuoto ossia: il dipinto impregnato di resina viene posto nella cosidetta tavola calda dove viene creato il vuoto per impedire che la resina evapori. Un modo per sostituire la tavola calda è quello di inserire il dipinto in un sacco di melinex dove viene creato il vuoto grazie ad un compressore quindi il dipinto viene stirato cercando di raggiungere la temperatura desiderata:
Le resine più usate sono il Paraloid B72, il Beva 371 e il Plexisol diluibili in benzina rettificata. Per il consolidamento si possono usare collanti di origine animale che proprio per questa loro caratteristica possono essere attaccati nel tempo da microrganismi danneggiando ulteriormente il dipinto.

M.Giovanna Luppi

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