KULT Underground

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Geoff Crammond’s Grand Prix 3

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Geoff Crammond’s
Grand Prix 3

Rifuggi sempre dalla fretta perché le cose più importanti
maturano nella calma e nella comprensione.
(Detto)

Non so perché mi riduco sempre così. Ora sono qui. E’ sera. Ed è anche l’ultimo giorno per la consegna del materiale per la pubblicazione di Kult, questo mese. Ho avuto due mesi. Infinite serate. Ma mi ritrovo sempre all’ultimo minuto. Sarà la sindrome del redattore: forse è perché ho sempre troppe cose da fare. Di una fatto sono sicuro: mi sforzerò più a lungo che posso per non farvi mancare questo mio piccolo angolo, ogni mese. Ci tengo molto a voi: per questo, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto, chiedendomi un consiglio o un’aggiunta alla mia recensione. Grazie a tutti: mi aiutate a creare ogni mese.

E adesso passiamo alla recensione. Molti di voi conosceranno già la saga del quale, questo gioco, è la terza reincarnazione. In un periodo nel quale creare giochi non è più compito di pochi programmatori, grafici e musicisti appassionati, ma un business miliardario, ci sono due fattori contrapposti che vengono alla luce anche solo leggendo il nome del videogame di questo mese.
Il primo è sicuramente il nome del project leader, che troneggia in copertina. Forse a chi è un neofito dell’ambiente, questo nome non suonerà familiare, ma vi posso assicurare che nell’Olimpo dei programmatori di videogiochi che vede come protagonisti tra gli altri, Sid Meier (Civilization, Alpha Centauri), Peter Moulinex (Bullfrog – Syndicate, Dungeon Keeper, Popolus…) … il grande Geoff Crammond ha un posto di tutto rispetto. Innanzi tutto perché la serie GP è da sempre riconosciuta come quella che più rende l’idea della guida di una monoposto su PC, secondo perché Geoff è anche l’ideatore di un altro gioco d’eccezione: Stunt Car Racer. (NB Si dice da voci di corridoio, che il buon C. abbia deciso di pubblicare un’edizione aggiornata di SCR. Non ci rimane che attendere…).

Il secondo motivo è legato al numero di versione. Come ben sapete, più un mercato si allarga, più sono i profitti che si ricavano da una mossa azzeccata. E’ una legge base dell’economia. Logicamente, anche le perdite sono proporzionate, in caso di scelte errate. Immaginate, come amo farvi fare ogni mese, questa situazione: la sera, in una birreria, i creativi (i programmatori, grafici e musicisti appassionati, dei quali sopra) si ritrovano e fra una pinta e l’altra, cercano di ricavare quell’idea che possa far sognare milioni di potenziali acquirenti in tutto il mondo. La mattina, dopo che i fumi dell’alcool sono svaniti, c’è la riunione con i commerciali e i capi. Si espongono le idee, ma alla fine, dopo tre ore di svenanti discussioni, salta fuori la cosa più ovvia: perché non fare il seguito del gioco di punta. La maggior parte del codice è già scritto, basta ritoccare un po’ la grafica, aggiornare il campionato all’ultima stagione disponibile ed il gioco sarà fatto. Delusi i creativi se n’escono, nelle loro menti ben altri progetti, ma si sa, questo è il business.
Questa mia piccola divagazione negli ipotetici uffici della Hasbro ha un perché: la prima reazione di mio fratello alla visione di GP3: "Ma è GP2, con la grafica migliore!". Mio fratello non è uno sprovveduto: gioca centinaia di vg l’anno e il suo Windows 98 è sempre il più incasinato, dato che installa praticamente tutti le applicazioni ludiche presenti ogni mese su i due cd di The Games Machine. Non dico di non essere stato minimamente influenzato da questa sua reazione, ma quando è stato il mio turno di provare il gioco (nella dimensione temporale, circa due settimane dopo: purtroppo, non ho tanto tempo quanto una volta) la sensazione è stata quasi la stessa.

Si comincia con il logo della casa di programmazione, su sfondo nero. In seguito parte un MPEG compresso veramente male (forse sono un po’ troppo critico, ma dopo aver visto quello che si può fare con qualche bravo grafico al rendering, vedi Diablo 2…), supportato da una musica non in linea con il filmato: quest’ultimo presenta una corsa di Formula 1 (e ci mancherebbe altro) ma non ha quel non so che ti dà la carica per cominciare a premere sull’acceleratore.
Una volta finita la presentazione ci è mostrata l’interfaccia di GP2 (è IDENTICA) con una Dialog che ci chiede se vogliamo testare la grafica in modo configurare automaticamente il gioco: il Sì non è una scelta, è l’unica possibilità possibile. Bellissimo fra l’altro il modo utilizzato per mettere alla prova il gioco: è proposta una porzione di gara di 10 secondi dove possiamo vedere un quasi sorpasso. Il tutto è automatico: il PC è messo sotto torchi attraverso diverse configurazioni per giungere al miglior rapporto qualità / velocità. Il risultato è che è possibile passare immediatamente alla gara pochi secondi dopo la fine del test, stando sicuri che quella scelta sarà la migliore possibile.

Nella versione italiana, sono stati tradotte tutte le Dialog pertanto la navigazione nei menu è facile e diretta. La localizzazione inoltre si è spinta più in là: la gara rapida ci vede infatti nei panni di Schumacher, alla guida della Ferrari, a Monza. Niente di più azzeccato. Peccato che per scelta del team di Crammond, la stagione riprodotta è la 1998 pertanto a fianco del tedesco più amato d’Italia, abbiamo l’irlandese con le scarpe comode, il poco compianto Irvine. Non vi dico come questa scelta penalizzi il game play, ma credo che con gli aggiornamenti che troveremo su Internet, opera molte volte di appassionati sparsi a quattro angoli del pianeta, ci consentiranno di giocare la stagione 2000, almeno le ultime tre gare, mentre in TV ci sarà il GP vero. A questo proposito, leggete l’articolo dell’amico Giovanni che tratta proprio di questo.

Io non sono un fanatico dei settaggi, pertanto non perdo tempo a limare millesimi modificando gli assetti ma GP3 consentirà attraverso un attento studio ai box, di ottenere a mano a mano giri migliori. Vi garantisco per trasposta persona (grazie Tony), che i risultati si vedono eccome, pertanto non mancheranno le soddisfazioni per quanti di voi vi ci si vorranno cimentare.

Il gioco è circa lo stesso: il cockpit è migliorato, così come l’animazione delle ruote ma niente di più. Il sistema di controllo è sempre basato sui mitici tasti "A" – "Z" e ";" – ".", rispettivamente accelerazione – freno e sinistra – destra. Non sostengo che questo sistema sia impossibile ma avrei preferito uno più classico con le quattro freccine. La soluzione migliore rimane l’acquisto di un volante, ma è una scelta dedicato più agli sfegatati.

Voi direte all’ora perché dovrei spendere soldi in GP3 se ho provato F12000 e non mi è piaciuto neanche un po’. F12000 vi ricordo è un prodotto della blasonata linea Electronic Arts – Sport, che fra gli altri titoli comprende anche FIFA2000, ed è l’unico prodotto di F1 ad aver ottenuto la licenza multi-miliardaria per il campionato 2000. Questo ha portato ad un VG dove la giocabilità è rimasta l’ultimo degli obiettivi poiché si pensava che la grafica ed il nome altisonante avrebbero fatto il resto. Purtroppo per l’EA, il prodotto ha risentito di pesanti pecche di programmazione (dovute anche ad i tempi strettissimi nei quali il gioco è stato concepito) creando un miscuglio di codice pesante e non appassionante che ha deluso profondamente il sottoscritto.
Al contrario GP3 è parto della mente di un appassionato che ha fatto i soldi con la sua esperienza. Pertanto come si diceva alla ID Software il gioco è uscito quando è stato ultimato, senza pressioni tant’è che come si diceva prima la stagione è di tre anni fa. Al comando della monoposto rossa, ci si sente veramente protagonisti e poco importa se si hanno tutti gli aiuti attivati (questi comprendono come al solito: frenata, marce automatiche, aiuto allo sterzo… tutte disattivabili attraverso i tasti funzione durante la gara) quando si è Schumacher sulla pista di Monza. Le curve si alternano ed ogni dettaglio è uguale alla TV. Dopo un po’ si sente che l’adrenalina cresce e guardando negli specchietti si vedono gli altri piloti che scalpitano per rubarti la posizione. Hai solo tre giri da compiere, pochi minuti di corsa ma sai che saranno i più lunghi della tua vita. Il primo giro è completato, il tuo è il migliore (per forza sei primo, ;)) ti senti rinvigorito e acceleri ancora di più. Sui cordoli e via sul rettilineo a 300 all’ora. Secondo giro fatto. Un ultimo sforzo! Dai! Poche curve, ti giri un attimo per guardare le candidate a Miss Italia e bum! Dritto nella sabbia. Motore rotto, la tua gara è finita. Ti togli il casco. Esci dalla monoposto. Rimetti a posto il volante. Vedi le altre auto che sfilano in pista come ghepardi che inseguono una preda sconosciuta. Non è colpa di nessuno dici. Ma la tua mente è già alla prossima gara.
In GP3, queste sensazioni sono all’ordine del giorno: ho provato parecchie gare sempre sullo stesso circuito e mai una è stata uguale alla precedente; ho visto sorpassi al limite svolgersi davanti a me e io da terzo incomodo uscirne vincitore, ho sentito il fiato dei miei avversari sul collo e visto le loro monoposto distrutte pochi giri dopo; ho subito tamponamenti e mi sono cappottato più volte a causa dell’esuberanza dei miei compagni di gara. Ma non ho mai smesso di voler correre. GP3 sarà anche la copia aggiornata di GP2 ma non ha perso il suo smalto. A voi la scelta.
Ci leggiamo il mese prossimo,

Simone Rebucci

Siti consigliati
http://www.grandprixgames.comSito Ufficiale di GP3

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