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Temi di varia mondialità

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Temi di varia mondialità
tra globalizzazione e globalismo,
diritto di qualcuno o diritti di tutti,
confusioni cosmiche e bufale internazionali…
dove andiamo e dove andremo a finire di questo passo


Matteo, il discepolo curioso, interroga il suo maestro: "Maestro, è forse vero che …"; il saggio vate, però, lo interrompe ancor prima che la questione sia posta:"Ante di chiedere, conosci" sentenzia "Poscia, ricerca".
Senza voler arrivare a simili livelli, anche nella nostra rubrica di Diritto, che fino ad oggi ha affrontato (o ha tentato di affrontare) molteplici problematiche di carattere strettamente giuridico, vogliamo da questo numero offrire degli spunti di conoscenza, di riflessione, di informazione, di dibattito relativi a questioni che di giorno in giorno ci coinvolgono tutti pur non essendo tecnici del diritto, dell’economia, delle relazioni diplomatiche e di quelle mille specialità che regolano, o meglio non regolano, i fenomeni della fantomatica globalizzazione.
Globalizzazione che non si sostanzia solo nel fatto di poter accedere via internet alle più famose pinacoteche del pianeta senza spostarsi da casa o nel gustare bibite gassate identiche in Mozambico, Vietnam, Danimarca e Venezuela, ma che, molto più sottilmente, penetra nel nostro modo di essere uomini e donne di questo tempo e, volenti o nolenti, lo condiziona a volte anche irreparabilmente, a volte anche violando quelle elementari regole di buona educazione che ci ha insegnato la mamma (senza contare quelle norme, meno elementari, di ordinamenti giuridici nazionali o sovranazionali che nessuno mai ci ha insegnato a conoscere ma che pur esistono e andrebbero rispettate), a volte causando danni a beni meritevoli di tutela (la nostra salute, l’ambiente in cui viviamo, la sicurezza dei rapporti economici), a volte, invece, apportando un vero e proprio sviluppo di cui può beneficiare l’intera umanità, a volte …
Globalizzazione che noi analizzeremo da giuristi quali siamo, anzi giusinternazionalisti quali siamo diventati, e che cercheremo di rendere più facilmente masticabile a tutti coloro i quali ci seguiranno in questi nostri appuntamenti periodici attraverso tematiche che, crediamo, sono e saranno attuali e che noi ci impegneremo a presentare con uno stile di facile lettura senza, comunque, impoverirle o banalizzarle.
Globalizzazione che, ad oggi, vorremo presentare attraverso i seguenti articoli (in ordine sparso e senza alcuna intenzione di esaustività), come d’altronde già preannunciato nel Suo editoriale apparso sullo scorso numero di maggio dal nostro Direttore:
  • "Come indebitarsi fino alla settima generazione e morire di fame", dove affronteremo l’attualissimo tema del debito estero dei paesi in via di sviluppo1
  • "A cosa serve l’Europa: tra eurocioccolato e formaggi plagiati", dove cercheremo di capire un po’ meglio vantaggi e svantaggi dell’aderire a questo strano circolo europeo di cui figuriamo tra i fondatori;
  • "Offresi lavoro pesante e malpagato, … solo a bambini sotto i 15 anni", dove vedremo di conoscere più da vicino il fenomeno, spesso spettacolarizzato, del lavoro minorile, di capirne le cause, le conseguenze e le reali dimensioni;
  • "Tecnopirati ed bioterroristi: le nuove frontiere della criminalità internazionale", dove ci divertiremo ad indicare quali forme ha assunto il fuorilegge del XXI secolo e, eventualmente, quali misure dovrà adottare una ipotetica superpolizia;
  • "Chi trova un "AMI"co, trova un tesoro?", dove faremo conoscere, in maniera chiara ed immediata, un accordo internazionale capestro (AMI, Accordo Multilaterale sugli Investimenti) che stava per essere siglato anche dal nostro Paese in seno all’OSCE, che fortunatamente è naufragato per l’intervento della società civile di alcuni Paesi civili2 ma che, sicuramente, verrà riesumato quanto prima;
  • "Guerra ai bambini in guerra", dove voleremo insieme sui diversi campi di battaglia che hanno visto e tuttora vedono l’impiego di fanciulli come combattenti in prima linea, e ci chiederemo perché;
  • "La IV Guerra Mondiale è scoppiata", dove, in compagnia di un protagonista della nostra storia contemporanea, il Sottocomandante Marcos dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale3, cercheremo di capire meglio il momento storico in cui ci troviamo.
    Queste, a grandi linee, le tappe della nostra marcia verso la maggiore conoscenza del fenomeno globale che ha investito noi tutti e che abbiamo il diritto ed il dovere di padroneggiare al meglio per capirlo ed utilizzarlo come desideriamo senza farci da lui strumentalizzare.
    E se questi sono i nostri passi, siamo comunque ben disposti a cambiare rotta o ad effettuare delle soste fuori programma per prendere in considerazione tematiche che possano venirci suggerite dai lettori o che siano balzate agli onori della cronaca per qualche accadimento.
    Il viaggio è appena iniziato!

  • Davide Caocci
    Guarda lontano,
    e quando pensi che stai guardando lontano,
    guarda ancora più lontano.
    Robert Baden-Powell

    Nell’immagine: Chiostro dorico del monastero di Sant’Ambrogio-Milano (sede dell’Università Cattolica)

    1
    Già questa è una mezza ipocrisia: chiamare "in via di sviluppo" paesi che sono al limite del sottosviluppo cronico e nei quali non vi è alcun barlume di un possibile futuro sviluppo.

    2
    Il mondo dell’associazionismo, i sindacati ed i partiti della sinistra italiani sono rimasti latitanti, anzi l’onorevole Patrizia Toja, esponente di rilievo del PPI e ormai ancorata alle poltrone di governo, si è pubblicamente vantata di aver partecipato alle riunioni in cui si lavorava (detto tra noi, "a porte chiuse") alla redazione dell’accordo.

    3
    L’EZLN è impegnato dal 1° gennaio 1994 in un confronto che alterna momenti di guerra combattuta ad altri di alta tensione psicologica e mediale e che lo contrappone nel Chiapas, regione del Sud del Messico al confine con il Guatemala, alle forze governative messicane ed allo stesso establishment nazionale ed internazionale.

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