In realtà può essere ognuna di queste definizioni. E’ un’arte marziale raffinata ed interna, perché non usa la forza muscolare, ma la forza, l’energia che nasce dalla fusione di mente e corpo.
E’ una filosofia in quanto si fonda sui principi taoisti di Yin e Yang, sulla teoria dei cinque elementi (aria, acqua, legno, fuoco e metallo), sul I King (il libro dei mutamenti).
E’ una forma di meditazione perché durante la pratica la concentrazione è sul corpo in movimento, sul pensiero che guida il movimento, sull’energia che sale dalla terra e scende dal cielo per scorrere attraverso la colonna vertebrale e concentrarsi nelle mani…e tutto il resto scompare (pensieri, preoccupazioni, stanchezza), per qualche tempo si è soli con se stessi, immersi nell’universo.
E’ un esercizio terapeutico in quanto, in un’ottica medica prettamente orientale, equilibra l’energia che scorre nel nostro corpo, stimola i vari organi interni e mobilizza le articolazioni, preservando la salute e favorendo il benessere psico-fisico Il fondatore del Taiji fu un saggio del 16° secolo, Zhang Sanfeng ( Chang San-feng). La leggenda racconta di come, in un momento di meditazione in un bosco, vide una gazza lottare con un serpente e come la serpe grazie ai suoi movimenti morbidi ed agili ebbe la meglio. Erano movimenti duri e rettilinei contro movimenti morbidi e sinuosi: non a caso il simbolo del Taiji è il Tao, un cerchio per metà bianco e per metà nero in cui pieno e vuoto si compenetrano dando vita a un movimento continuo.
Ognuno dei suoi movimenti rappresenta una tecnica di combattimento, ma ciò che colpisce l’osservatore è l’armonia che scaturisce da ogni movimento.
Infatti questa "lotta" con un ipotetico avversario va eseguita con movimenti lenti e continui, guidati dal pensiero ed espressione del flusso di energia che riempie il movimento rendendolo pieno, vivo.
La rotondità del movimento, la sua fluidità, la fusione di movimento e pensiero, i movimenti guidati dalla mente, fanno del Taiji una tecnica di meditazione, ma al contempo lo rendono una pratica utile al mantenimento del benessere psico-fisico e della salute.
Quando il praticante, concentrato sul movimento per imparare o eseguire le figure del Taiji, per un attimo di tempo rimane solo con se stesso, ottiene distensione e rilassamento. Questo stato non è abbandono né rinuncia, né tanto meno una fuga dalla realtà, piuttosto è ricerca di un equilibrio e di un potenziamento della propria forza interiore.
La pratica del Taiji prevede l’apprendimento e l’esecuzione di Forme, cioè un insieme di movimenti armoniosamente collegati tra loro che si sviluppano nel tempo e nello spazio secondo direzioni ben determinate, seguendo una sequenza musicale che aiuta a interiorizzarne il ritmo di esecuzione. Ma non si limita a questo…
Praticare il Taiji implica eseguire esercizi che aiutino ad acquistare maggiore agilità, e un corpo sciolto ed agile si accompagna ad una maggiore duttilità emotiva
Inoltre prevede esercizi per dare elasticità ai muscoli e mobilizzare le articolazioni, come quella delle spalle, dove si accumula una grossa quantità di tensione specie nel corso di una vita sedentaria.
La letteratura specialistica presenta elenchi abbastanza lunghi di malanni fisici e psicosomatici che la pratica del Taiji contribuisce a prevenire e curare: dall’ipertensione al reumatismo, dai dolori mestruali all’osteoporosi, dai disturbi gastrici a quelli ottici, dall’eiaculazione precoce all’insonnia.
Il requisito alla base della pratica del Taiji è il rilassamento. Questo è un giusto equilibrio dinamico fra tensione e distensione, tra passività e attività, tra Yin e Yang. Attenzione, però, "passività" non significa abbandono né rinuncia, bensì scegliere e mantenere volontariamente uno stato di "inazione".
Per imparare a rilassarsi sono necessari tempo, attenzione e discriminazione. Dobbiamo cioè affinare la nostra capacità di percepire le differenze e le variazioni nei nostri muscoli, nei nostri stati emotivi e mentali. Restando rilassati durante la pratica del Taiji impariamo ad agire e a prestare attenzione a ciò che accade in noi e intorno a noi. Per questo il Taiji è un valido aiuto per il trattamento e la prevenzione di molti malanni comuni, oltre ad essere un ottimo metodo di prevenzione e mantenimento del benessere psico-fisico.
Provare per credere…
Cos’è il Taiji Quan
Letteralmente vuol dire "La boxe Suprema" o "La boxe con l’ombra". E’ un’arte marziale? Una filosofia? Una forma di meditazione? Un esercizio terapeutico?
Juan Alvarez