Mi ero già segnato lo spettacolo teatrale dal titolo "Liberamente tratto" perché notato sulla Gazzetta di Modena come scritto ed interpretato da una compagnia nuova e, per me, sconosciuta. L’ingresso gratuito ha aggiunto ulteriore curiosità. La curiosità è diventata interesse quando nell’editoriale del precedente numero di Kult si ricorda che Pierlugii Cassano, coautore ed interprete di "Liberamente tratto", è un nome noto per avere vinto una passata edizione de "Il giovane Holden": deciso, si va.
Scioccamente mi aspetto di trovare i soliti quattro gatti che vanno ad uno spettacolo con queste caratteristiche e cioè parenti, qualche amico ed i clienti del bar di fronte che non hanno di meglio da fare. Vengo subito smentito dal buon numero di persone, di tutte le età e di tutti i generi, che attende davanti all’ingresso, complice il gran caldo (che ci avrebbe poi messo a dura prova una volta entrati). L’atmosfera è allegra e "caciarona": Federico sta fotografando quattro donne delle pulizie che fanno parte degli interpreti, un signore distinto fuma il sigaro introducendo il pubblico in sala, altri personaggi "strani" vanno e vengono dal palco e dal foyer. Dopo un po’ d’assestamento si comincia. La scena è semplice e rimanda ad un salotto di una villa dove una cuoca introduce alcune persone che non si conoscono tra loro ma sono state tutte invitate da un fantomatico Conte Claudio, che nessuno comunque conosce. All’improvviso una voce si leva dalla platea e fa ripetere la scena introducendo così quello che sarà il tema della rappresentazione. "Liberamente tratto" viaggia ottimamente sospeso tra la finzione della recitazione e la finzione della messa in scena: in realtà pare di assistere alla prova generale così che la storia del Conte Claudio che ricatta tutti presenti prima dello scatenarsi di omicidi sospetti alla Christie , si mescola con le storie, vere, degli attori che la interpretano. Scopriamo così le invidie, i dissapori, i pettegolezzi, il nervosismo di chi si trova a poche ore da un debutto importantissimo perché un importante produttore, padre della fidanzata del regista, potrebbe decidere di finanziare un’intera tournee. Il comico è che gli attori sono stati reclutati credendo di recitare l’Amleto di Shakespeare mentre Pier, il regista ottimamente interpretato dal vero regista Pierluigi Cassani, deve fare i conti con il veto di mettere in scena una "pizza" del genere. L’equivoco regge ben poco, la prova generale procede malissimo tra lenti a contatto sfuggenti, un attore ubriacone, un suggeritore tutt’altro che d’aiuto, una scenografa new-age che concepisce una scenografia senza nulla e tanto altro ancora. "Liberamente tratto" termina poi con la quasi fallimentare messa in scena della prima che si trasforma poi in un giubilare omaggio al teatro musical con gli attori che chiudono sulle note di "A chorus line".
Sulla trama non voglio dire altro. Ho accettato con soddisfazione di fare una recensione teatrale, io che di solito mi limito al cinema. Come dice giustamente una battuta di "Liberamente tratto" il cinema è più facile perché una scena la si può rifare. Un giudizio? Beh, andiamo con ordine. Pierluigi, non avevo visto le altre sue cose che ho trovato citate nell’editoriale di Kult, mi sembra che possieda un vero talento narrativo al quale associa una prestazione vera e sentita come attore. La commedia regge quasi sempre bene il doppio livello di narrazione tanto da fare appassionare sia alla storia della cena con delitto sia ai retroscena della rappresentazione. A lungo andare però ci si stanca. Nel momento in cui si recita "sul serio", la sera della prima cioè, "Liberamente tratto" si infila in una ripetizione un po’ eccessiva e, francamente, inutile. Pier ci dice quanto ami il teatro nonostante la giovane età ed il liberatorio balletto finale cade come la ciliegina sulla torta. Il suo talento è esplosivo e contagioso, pare che lui conosca benissimo le sue qualità e le sue possibilità e non riesca a frenarne l’esplosione. Il resto degli attori non è di qualità uniforme, alcuni di loro sembrano avere già qualche buona esperienza (Daniela Briganti nella parte della cuoca su tutti) mentre per altri si tratta sicuramente di una buona prima prova.
Ma che dico! Una recensione così dovrei farla ad una compagnia nazionale che mette in scena un testo già noto e ben rodato! Allora sì che i limiti e i difetti di "Liberamente tratto"£ dovrebbero venire notati e criticati. Ma qui? Pierluigi Cassano scrive una sceneggiatura divertente, originale, che regge e, con l’aiuto di Milena Nicolini che compare anche in un cameo, la mette in scena con mestiere e coraggio, coadiuvato da attori che danno il loro meglio, riuscendoci bene. Punto e basta. Certo ci sono errori di gioventù (ma chi sono poi io per giudicarlo…), ma tutti siamo stati giovani.
Teatro per davvero
Michele Benatti