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Lettera mai scritta

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Lettera mai scritta

Finalmente ti ho rivisto e ho ricordato com’eri e come sei, quello che mi piaceva di te e quello che mi piace.
Tante cose sono cambiate, ma tante cose sono rimaste uguali.
Siamo troppo diversi ed è per questo che la nostra storia non ha funzionato, o, meglio, non è iniziata.
Tu sei il giorno, luminosa, splendente e piena di vita; io sono la notte, tenebroso e cupo.
Tu sei la luce, io l’ombra: complementari, senza l’uno non può esservi l’altra, ma antagonisti sempre, destinati sempre a non essere nello stesso posto, mai.
A te piace vivere, essere la protagonista assoluta, ti piace essere al centro dell’attenzione, non per essere la protagonista o la primadonna, ma per il tuo continuo desiderio di avere un contatto con il prossimo, avere un contatto che se non può essere fisico deve essere almeno verbale, ti serve per sentirti viva, per sentirti ascoltata, accettata e voluta bene.
Io sono un solitario, uno che preferisce ascoltare piuttosto che parlare, una persona a cui piace stare in ultima fila, forse per codardia, forse per timore o semplicemente per riservatezza, ma comunque una persona che il più delle volte non viene notata se non per la mole.
Tu sei ottimista, eternamente fiduciosa nel futuro e nel prossimo. È facile ingannarti perché credi alle persone nonostante le fregature che hai preso. Io non sono pessimista ma vedo gli altri con occhi disillusi, non riesco più a credere in un mondo migliore con persone oneste e corrette e perciò mi richiudo come una tartaruga che dal suo guscio fa uscire solo gli occhietti per poi tornare subito al sicuro, lontano da amici ed eventuali nemici.
Tu sei istintiva, io razionale ed entrambe le qualità servono per essere una persona equilibrata.
Ad entrambi non interessa cosa dicono gli altri, ma tu non sai resistere alle sfide che ti propongono, mentre per me sono parole vacue, senza significato, che non mi sfiorano neanche: le vere sfide le cerco contro me stesso, con la mia mente e con il mio corpo, non con gli altri.
Ti avevo detto che una volta imboccata una strada non mi sarei mai voltato indietro. E così è stato e così sarà, ma nell’ultimo periodo tante sono state le volte che ho sbirciato con la coda dell’occhio con la speranza che tu fossi lì, che avessi cambiato idea. Quante volte ho sperato di intravedere la tua sagoma solitaria camminare nel buio vespertino o meglio ancora illuminata dalle primi luci dell’alba. Quante volte ho sperato di incontrarti e parlare con te, unica persona le cui parole avrebbero potuto distogliermi dai miei interessi; non ti ho visto quasi mai e la malinconia si impadroniva di me come le tenebre si impadroniscono del mondo dopo il tramonto, oppure la rabbia inacidiva il mio sangue: non è corretto ma pensavo, egoisticamente, che facessi di tutto per evitarmi e non incrociare il mio sguardo. Qualche volta questo dubbio mi assale ancora, ma ormai non ha più importanza: ho imparato ad apprezzare i momenti che sono con te non come qualcosa che mi è dovuto, bensì come un succulento e preziosissimo piatto che è meglio assaporare il più possibile perché non sappiamo quando ci sarà concesso ancora il privilegio di gustarlo. E poi è troppo comodo scaricare le colpe sulle altre persone, è giusto che ognuno si sobbarchi anche gli oneri e non si fregi solo degli onori.
Il tempo passato è stato dedicato e condizionato alla continua ricerca dei perché, del perché. La risposta è la più semplice, come sempre, ma è anche la più difficile da accettare, come sempre.
Solo di una cosa sono sicuro: entrambi cerchiamo qualcuno che ci ami per quello che siamo e per quello che possiamo e vogliamo dare.
Ora non hai più bisogno di me, ci sarà qualcuno che ti fa fremere e gioire con un solo sorriso, un sorriso che riempie il tuo mondo, come il tuo riempiva il mio.
Non importa, non m’importa: abbiamo imboccato due strade differenti, ci siamo salutati a un bivio, abbiamo seguito indicazioni diverse. Sicuramente ci rincontreremo, talvolta, ma difficilmente ci ritroveremo fianco a fianco: io starò con il mio spleen, tu con la tua allegria, entrambi alla ricerca dell’Amore.

Spalla

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