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La provetta batte il sesso

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La provetta batte il sesso
ma la specie non migliora

A parlare sono i dati statistici: nella corsa alla gravidanza la, se così si può chiamare, "cicogna in provetta" ha oramai superato il sesso. Alcune cliniche della fertilità hanno infatti ottenuto un tasso di successo così elevato per la fecondazione in vitro che le donne hanno più possibilità di procreare con un ciclo di trattamento piuttosto che con il vecchio sesso pianificato, pur senza problemi di fertilità.
Lo studio che ci mette al corrente di questa incredibile realtà è stato condotto in Australia da un piccolo centro, la Reproductive Medicine Albury Clinic, pubblicato per altro su "New Scientist".
Tale clinica ha raggiunto un tasso di gravidanze del 36 per cento per ogni ciclo di Fiv, modificando il controllo della temperatura di cellule uovo ed embrioni. Una percentuale nettamente più elevata rispetto alla media australiana di successi registrata nel 2000 (21 per cento), ma non ancora pari a quella raggiunta da alcuni centri britannici (40 per cento).
Queste percentuali hanno, e questa è la cosa incredibile, surclassato nettamente le possibilità offerte da "madre natura": le coppie senza problemi di fertilità noti, infatti, grazie ai rapporti sessuali hanno ogni mese appena il 25 per cento di possibilità di arrivare ad una gravidanza.
Per fortuna la voce di alcuni genetisti si è fatta sentire: "Non c’è niente come il sesso – dicono – che possa migliorare la specie. Solo attraverso il rapporto sessuale vengono attivati i meccanismi per cui i geni buoni passano nel DNA del nascituro".
Ma allora le tecniche moderne ci stanno portando "contro natura"? Impediamo il miglioramento della specie: se questo è il risultato perché rinunciamo al sesso e ad esso preferiamo la provetta?

Francesca Orlando

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