Venerdì 23 ottobre c’è stata la festa di Kult, a quattro anni dalla fondazione. Era la terza a cui partecipavo, e a mio avviso è stata la più bella, la meglio organizzata, la più accogliente…In questo genere di ritrovi conta moltissimo l’atmosfera, che può essere gelida anche quando i tavoli straripano di ogni ben di Dio e la serata è scandita come un orologio svizzero: non so se il clima giusto nasca dal caso o da una precisa alchimia, so che quella sera il miracolo è avvenuto.
E’ rischioso radunare tanta gente che non si conosce in un’unica stanza: può nascere un senso di disagio palpabile, fastidioso come un moscone o una cena dai parenti. Invece, si respirava un senso di comunanza, di amicizia senza bisogno di presentazioni.
Merito, forse, dell’illuminazione, quanto mai calda e azzeccata ( la luce al neon nello stanzone bianco era un po’ squallida); dell’ambientazione "studiata", con particolari simpatici, come il collage di racconti, i quadri sparsi, il mappamondo antico. Anche i manichini dell’istituto Deledda, che servivano a mostrare gli abiti della collezione delle giovani stiliste, facevano un effetto gradevole, coreografico (so che per qualcuno erano gradevoli anche le ragazze da sole…sto scherzando, se mi leggono approfitto per fare i complimenti a tutte per le loro creazioni. Complimenti anche alla professoressa che mi sembra molto in gamba!)
Un miracolo è anche stato il silenzio di tomba al momento dell’esibizione di Tai-chi-quan, come sempre coinvolgente anche per chi è del tutto digiuno di discipline orientali.
Confesso invece che non ho prestato molta attenzione al momento della premiazione, come forse molti altri che non hanno capito bene cosa stava succedendo…
Infine, la musica, a cura della "band" in cui Thomas Serafini suona la batteria: un sottofondo piacevole e non invadente (un altro miracolo, forse). Le mie orecchie sentitamente ringraziano.
Che altro posso dire? Ooops…ho menzionato tutti gli ospiti, dimenticando di parlare della festeggiata: KULT UNDERGROUND. Penso che abbia riscosso un notevole successo, visto che alcune persone sono rimaste appiccicate davanti ai computer per l’intera serata, immergendosi anche negli altri programmi istallati per l’occasione, come la guida ai film.
Non vorrei scivolare nel patetico, ma …sì, alla fine della serata ero quasi commossa, vedendo i vari componenti della redazione felici, con gli occhi lucidi (soprattutto uno, per via della vodka tracannata a canna), qualcuno anche in vena di confidenze personali, che, per una volta, non riguardavano Windows 98.
Cara rivista, cari tutti voi della redazione…grazie di esistere. Per favore, non litigate e non cambiate mai. Vi voglio tanto bene!
Dedicato a quattro anni insieme
Lorenza Ceriati