KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Carta di credito

3 min read

Carta di credito,
carta di credito


Era la fine delle vacanze il signor Rossi si svegliò con gli occhi velati di sonno. Accanto al suo letto c’era un uomo.
"E lei chi è?"
"Sono l’Uomo di Plastica"
"Che cos’è un Uomo di plastica?"
"Rappresento la CoopCard, la Visa, la MasterCard, il Diner’s Club e tutte le altre organizzazioni che utilizzano carte di credito" E così dicendo estrasse dal le tasche due manciate di ricevute "A quanto vedo lei si è goduto le ferie"
Il signor Rossi prese le ricevute e le esaminò "Ora ricordo. Ho comprato regali per mia moglie, per i miei figli, per gli amici, perfino per qualcuno che non conoscevo nemmeno. Se vedevo qualcosa che mi piaceva, la compravo."
"E ha messo da parte abbastanza soldi per pagare tutte queste cose?"
"Non mi è nemmeno passato per la testa Nessuno mi ha mai chiesto soldi. Volevano solo la mia carta di credito. La mettevano in una macchina, scrivevano qualcosa su un modulo, mi porgevano una ricevuta e mi dicevano:
Buone vacanze"
"Vuoi forse dire che credeva fosse tutto gratis?"
"Mi sentivo inebriato dal potere che avevo di spendere. E tutti, nei negozi dove andavo, lo erano quanto me. Venivano quasi alle mani nello sforzo di porgere per primi la loro carta di credito ai commessi"
"Ma lei sa cos’è una carta di credito?"
"Certo, è un pezzo di plastica con sopra il nome, un numero e la data di scadenza. Quando se ne ha tante, gonfiano terribilmente le tasche"
"Caro signore, una carta di credito è qualcosa di più di un pezzo di plastica. E’ un accordo fra il possessore e l’organizzazione che la rilascia, in base al quale la si può usare al posto del denaro contante quando si compra qualcosa, si mangia al ristorante o si pernotta in albergo"
"L’ho usata anche al ristorante?"
"Eccome, per un valore di 670 euro"
"Oh cielo, mi sento male. Un momento, ora ricordo. Ero così su di giri dopo tutti gli acquisti, che ho portato famiglia e amici a mangiare fuori per festeggiare. Come ci siamo divertiti!"
"Bene,, ma adesso possiamo parlare di queste ricevute?"
"Cosa c’è da dire?"
"Abbiamo bisogno dei soldi che questi pezzi di carta rappresentano. Il totale ammonta a 8. 760 euro"
"Ma io non ho una simile le somma di denaro"
"Allora dovremo addebitarle il 21% d’interesse al mese finché avrà finito di pagare"
"Per me va bene"
"Ma non va affatto bene per noi che dobbiamo pagare tutti gli articoli che lei ha comprato, dal momento che abbiamo garantito a negozi e ristoranti che lei avrebbe adempiuto ai suoi obblighi"
"Beh, se c’è qualcuno che paga, io sono a posto"
"Lei non è affatto a posto, signor Rossi. Lei è indebitato fino al collo, e io sono qui per riscuotere. Non possiamo accettare le ferie come una scusa per non onorare i propri impegni"
"Aspetti un momento. Non si scaldi" il signor Rossi si girò dall’altra parte e svegliò sua moglie con uno scossone "Tesoro, c’è qui un tizio che pretende 8.760 euro per tutto quello che abbiamo speso durante le ferie"
La signora Rossi, mezza addormentata, farfugliò: "Dagli una mia carta di credito. Sono tutte nella mia borsetta sul comodino"

Zeno Baraldi Buselli

Altri articoli correlati

7 min read
6 min read
1 min read

Commenta