Questo era il tema del dibattito che si è svolto a Modena, alla presenza d’illustri ed autorevoli ospiti quali: il ministro Giovanna Melandri, il presidente del Coni Petrucci, il presidente della Federazione ciclistica Cerruti, Sandro Donati e il giornalista Marino Bartoletti che coordinava il dibattito.
Il Ministro Melandri, confermando la piena autonomia del Coni, sta sollecitando l’approvazione della legge per la lotta contro il doping, ha affermato "di essere preoccupata, per la tutela della salute e per le conseguenze sociali di una pratica sbagliata ma purtroppo diffusa nel mondo dello sport", che spera che quanto prima si possa creare un’agenzia internazionale, con pieni poteri, che metta ordine nella babele dei farmaci da definire leciti o no.
Quando Bartoletti, le ha fatto notare che al suo insediamento come Ministro, un giornalista la criticò ferocemente, prima ancora di vederla all’opera, ha così risposto " questo è accaduto solo perché io sono donna, se ci fosse stato un ‘uomo non sarebbe successo " (la sala a questa risposta ha applaudito.)
Il presidente della Federazione Ciclistica è intervenuto con interessanti commenti.
"Sulla vicenda Pantani, non si poteva agire in altro modo, andava fermato, quelle erano le regole, e non si potevano fare sconti, anche se era Pantani.
Non ho sentito Pantani di recente, ma il commissario tecnico della nazionale Fusi, continua a seguirlo per un’eventuale partecipazione al mondiale. Pantani ha un carattere particolare, che a volte neanche il suo direttore sportivo comprende, è molto orgoglioso, e se deciderà di partecipare al mondiale, lo farà solo se potrà essere tra i protagonisti.
Da quest’anno anche le categorie giovanili, dovranno sostenere l’esame al sangue, per tenere sotto controllo la lotta al doping. Certo capisco l’eventuale diffidenza dei genitori, ma purtroppo non ci sono scelte.
Ha chiuso l’intervento con la promessa di portare a casa quattro medaglie per le prossime Olimpiade che si svolgeranno a Sidney.
Esplosivo l’intervento di Donati. Per chi non lo conosce, è colui che denunciò per primo un salto in lungo che poi i fatti dimostrarono non essere molto lungo, in un lontano 1988. Convinto fautore nella lotta contro il doping, ha mostrato ancora una volta di non aver peli sulla lingua.
"Da Cipro sono scomparsi 4.000.000 di fiale d’Epo, che finiranno nelle vene di tanti giovani. Le aziende farmaceutiche, sono al terzo posto, nel settore delle vendite, e nel prossimo anno si prospetta un’ulteriore escalation, questo deve far riflettere.
Sono contento del lavoro svolto da Petrucci e dal ministro, non bisogna assolutamente abbassare la guardia nella lotta contro il doping, perché la strada è lunga e piena d’insidie.
Petrucci, oltre ha tessere le lodi del ministro, ha giustamente ripetuto come peraltro i suoi interlocutori, che ormai il doping non può essere considerato solo un problema dello sport, ma bensì un problema sociale.
Purtroppo oggi contano solo i risultati, e nella cultura di questa società è insito il concetto della vittoria a tutti i costi. Basti pensare alla morte del giovane culturista di qualche mese fa, che faceva uso di sostanze dopanti, e che la sua ragazza conosceva l’elenco delle sostanze usate.
"La lotta al doping serve a salvaguardare la salute degli atleti, ogni provvedimento che si prende va inteso in tal senso, anche se ad oggi qualcuno crede che vadano contro i loro interessi."
Ho trovato interessante il dibattito, è mi ha sorpreso che il mondo della carta stampata non abbia dato la giusta risonanza a questo tema, non mi aspettavo certo i titoloni in prima pagina, ma ignorare il tutto, è veramente scandaloso.
Viene da chiedersi quante medaglie vinte nelle varie manifestazioni sportive siano veramente meritate e "pulite"? chissà quanti atleti sono stati derubati, solo perché non facevano uso di sostanze dopanti.
Sono d’accordo con il ministro Melandri, quando dichiara che serve stabilire i farmaci da considerare dopanti e no. Proprio a Modena, un giocatore è stato squalificato in quanto faceva uso di spinelli. A quanto mi risulta, uno spinello, non altera la prestazione sportiva, quindi in questo caso non mi pare giusto parlare di doping con relativa squalifica. Anche perché detto tra noi il giocatore che ne ha fatto uso, quest’anno le partite, più che giocarle le ha viste dalla tribuna, altro che super prestazioni.
Mi auguro che dopo tante belle parole, seguano i fatti, che sono molto più importanti.
Luca Savoca
Campioni si nasce