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Pubblicità o Bluff

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Pubblicità o Bluff

L’anno scorso il tecnico Zeman, fece esplodere a pochi giorni dall’inizio del campionato la bomba del doping, infangando la Juventus e il suo giocatore più rappresentativo, Del Piero.
Di quell’inchiesta si sta occupando da oltre un anno la Procura di Torino, precisamente il dott. Guariniello, che continua con i suoi blitz, e con gli interrogatori.
Quest’anno per non essere da meno al tecnico, un giornale, ha pensato bene di far esplodere una notizia clamorosa, quanto -suppongo -falsa, pubblicando la lettera di un giocatore.
Secondo quanto scritto su questo giornale, che non citerò volutamente, un giocatore preso da rimorsi avrebbe confessato, di aver venduto una partita importantissima, e in crisi di coscienza, l’ha reso noto.
Non ho nessuna prova che possa dimostrare il contrario di quello che dice la lettera, però ho la netta sensazione che si tratti di una montatura giornalistica.Visto che mi piace la chiarezza, diciamo pure che un giornale per incrementare le vendite, ha pensato bene di fare uno scoop. Quale argomento migliore se non quello del calcio? Cosi ci ritroviamo con questa lettera, firmata da un anonimo. Il giornale certamente ha ottenuto il suo scopo, farsi pubblicità, anche la tv si è occupata del caso, e almeno per questa settimana venderanno qualche copia in più. Non capisco poi, perché la settimana successiva alla pubblicazione della prima lettera abbiano deciso di occupare lo stesso spazio, invitando il presunto giocatore, ad uscire dall’anonimato, mi chiedo non era più logico farlo prima di pubblicare la lettera?
Tutti i maggiori esponenti del mondo del calcio, hanno subito dichiarato, che bisogna far luce sul caso, addirittura tre procure hanno preso a "cuore" questa ormai famosa lettera.
Sia le procure di Alba, Roma e Torino – sempre con il Dott. Guariniello – si danno da fare per risalire alla verità. A dire il vero questo mi preoccupa non poco, se l’inchiesta prende la stessa piega dell’indagine sul doping, dove a parte la bufera iniziale con qualche dimissione, (Pescante pagò per tutti) non fece seguito nessun altro provvedimento, c’è da stare poco allegri.
Un quotidiano, ha invece ricevuto, un fax, dove un compagno di squadra confermava quanto detto dal giocatore anonimo, si da per scontato che chiunque possa mandare un fax, con su scritto qualsivoglia "eresia", quindi attendibilità zero, i mitomani in queste circostanze ci vanno a "nozze".
Non credo che un calciatore da solo, possa vendersi una partita, non mi sembra plausibile, in campo vanno ventidue giocatori, come potrebbe incidere un solo calciatore? Forse un portiere, avrebbe qualche possibilità di manipolare la gara, ma a che pro?
Una partita di calcio si può addomesticare, ma occorre che siano almeno 4-5 calciatori d’accordo, per questo mi sembra tutto assurdo.
L’incongruenza è, se fosse pentito, invece di scrivere una lettera ad un giornale che con il calcio non ha nulla a che fare, perché non rivolgersi direttamente agli organi competenti?
Chiaramente saputa la notizia è subito partita la caccia al nome del giocatore pentito.
Si sono già fatti i primi nomi, ma sono solo supposizioni. Nel rispetto dei suoi colleghi, questo giocatore anonimo -qualora fosse vero- deve uscire dall’anonimato, anche se questo gli costerà sia un linciaggio morale, sia una pena, che sanzionerà anche la giustizia sportiva.
Io voglio continuare a credere che sia tutta una montatura, altrimenti, vorrei che qualcuno mi spiegasse che significato ha, andare allo stadio, seguire la propria squadra del cuore, quando dei mercenari per il "Dio Denaro", si vendono le partite?
Ci mancava solo, che anche nel calcio venissero fuori i pentiti, magari anche per loro lo "Stato sportivo" o forse in questo caso meglio dire " il potere ecclesiastico" saranno pronti a preparare un piano di protezione per accogliere un’anima in pena.
Trovavo simpatica, la presenza di Suor Paola, nella trasmissione di "Quelli che il calcio..", diciamo pure folcoristica, ma che non si vada al di fuori di ciò. Ognuno pensi a coltivare il proprio orticello, senza intromissioni, almeno sin quando non si portano delle prove inconfutabili, semplice nascondersi dietro il segreto del confessionale.
Lo sport è ben altro, e Nizzola con il suo entourage, ha il dovere di non far perdere al calcio quel poco d’attendibilità che gli è rimasta.
Da quest’anno i calciatori non potranno mostrare, dopo un goal, nessuna scritta sotto la maglietta ufficiale- solo lo sponsor – a pensarci bene era questo il problema maggiore del nostro calcio, quindi trovo giustissimo che questo simpatico "rito" sia stato eliminato. Bravo Nizzola.!!
Sappiamo comunque, che è più semplice occuparsi di cose di poco conto, che riformare un sistema che traballa, e sempre più in mano a dei mercenari.
Secondo voi, entro quanto tempo sapremo la verità sulla lettera del calciatore?
Ai posteri l’ardua sentenza.


Luca Savoca

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