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Resident Evil II…

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Resident Evil II – Storie d’ordinaria follia.

I censori tendono a fare quello che soltanto gli psicotici fanno: confondono l’illusione con la realtà.
David Cronenberg

Questo mese qualcosa di diverso. Niente recensioni, sono troppo preso da Tomb Raider II, reinstallato dopo un anno d’abbandono dovuto all’eccessiva complessità di un livello, ma una riflessione su cui ragionare a lungo, poiché questo è il numero estivo e, come tutti saprete, vi accompagnerà fino all’inizio di settembre. Partiamo…

Il tempo fa strane pieghe in estate. Rimbalza si arrotola torna indietro, i giorni si confondono l’un l’altro. Non riesci mai a capire se l’oggi è il domani, tanto i giorni si assomigliano. Proprio con questa strana mutazione temporale che mi attanaglia la mente, mi sforzo di ricordare quanto è passato da quando…

Una sera, collegato ad Internet cercando shareware e aggiornamenti, incappo a Xenia dove sorgono due dei miei siti di riferimento: IENA, dedicato al mondo dell’emulazione, e Non Solo 3DFX, volto all’universo del Treddì.

Soffermandomi, alla ricerca di un patch, da applicare ad una demo che si rifiutava di girare, trovo una news che, ad un precedente controllo, non appariva. Incuriosito, mi appresto a leggere il corposo testo […]. Una volta terminato, il mio senso dell’umorismo mi impose una sana risata.

Non era possibile che fosse veramente successo. Era troppo per crederci, ma non per controllare. Chiesi a mio fratello se avesse visto il telegiornale: mi rispose con un’aria non troppo sorpresa, comportamento alquanto strano da parte sua che odia profondamente quella mezz’ora d’informazioni che è costretto a propinarsi tutti i giorni, come se si aspettasse quella richiesta; ribatté pronto alle mie domande, lasciandomi sempre più stupefatto –> era tutto vero ogni dettaglio mi fu confermato.

VOLEVANO TOGLIERE RESIDENT EVIL II DAL MERCATO.

La spiegazione era semplice: le scene di violenza presenti nel gioco erano state giudicate così estreme da renderne vietata la visione a chiunque ma soprattutto al pubblico minore.
Ora state calmi, cercate di controllarvi. Lo so che questo fatto provoca in voi reazioni discordanti: in tutte due le parti di un’ideale platea à quella pro e quella contro. Spero che i pro non si offendano ma io, come spero abbiate capito dalla porzione di testo che in questo momento vi sovrasta, mi sento vivamente contro. Naturalmente, nella trattazione che seguirà, cercherò di essere il più obiettivo possibile ma non me ne vogliate se in alcuni momenti tenderò a trasgredire verso la mia parte. Dopotutto mi sono già svelato.

Ora non so quanti anni abbiate ma penso che, dato che state consultando Internet, siete riusciti a giungere fino qui e abbiate scelto proprio questo articolo, abbiate un età che vi abbia già consentito di visionare e sentire com’è fatto il mondo. Proprio per questo l’articolo non avrebbe ragione d’essere giacché tutti sappiamo come stanno le cose, sappiamo dove sono i confini e sappiamo quando li abbiamo superati. C’è certa gente che di professione fa il giornalista che alcune volte, forse troppo (oops scusate), parla di cose che non conosce e cerca, in tutti i modi, di fare il famoso scoop per attirare quanto più pubblico possibile verso la propria testata: sia per il famosissimo premio Pulizer (mi scuso con il sig. P. se ho sbagliato lo spelling) oppure semplicemente per farsi belli davanti al proprio caporedattore.
Fatto sta, che al tal giornalista, un bel giorno, capita davanti alla notizia in questione, parla con il suo cameraman e con l’addetto al montaggio (anch’esse persone oneste e devote al proprio lavoro e badate bene che non sono sarcastico) tira fuori dal cilindro degli archivi TV (devono essere tipo quelli di X-Files per contenere tutta le registrazioni dal ’50 ad oggi 😉 un filmato riguardante RE (che sta per Resident Evil, si vede che siete a digiuno di sigle… no basta i pomodori no…) mettono tutto nel pentolone, condiscono con un sano commento tipo fine del mondo / caccia alle streghe e servono il piatto caldo, pronto per il TG delle 8. Fino a qui la storia. E i contenuti dove sono? Presto detto.

Il servizio trattava il gioco come la causa di tutti i mali, reo di mostrare scene di cannibalismo ad opera di zombi contro gente innocente, uccisioni con l’uso d’armi proprie ed improprie, sangue che scorre a fiumi ecc… Ma va? Mi pare che nessuno lo nascondesse. Ora non so se avete presente il cinema italiano: oltre alle panzane dei fratelli Vanzina, alle storie di sesso in seconda serata estiva e al comico che meno comico non si può, brillano veramente pochi pochissimi film che ci hanno fatto, e fanno tuttora,conoscere e ammirare all’estero. Tra quei pochi spiccano i film di Dario Argento: oltre che avere una figlia che scatena istinti primordiali in molti di noi (ma questa è un’altra storia) è conosciuto per essere un genio dell’horror più precisamente dello splatter-horror; nei film di Argento è tassativo che ogni scena d’omicidio, suicidio od incidente mortale sia sottolineata da una striscia rosso sangue spessa decine di pixel (se mi passate la fraseologia informatica).

Ma il sig. Argento non è stato mai accusato di traviare i giovani, al massimo i suoi film sono stati vivamente sconsigliati ad un pubblico di età inferiore ai quattordici anni ma nulla più. Le sue scene erano sicuramente più vive di quelle di un mucchio di pixel in movimento e se guardate la descrizione che vi ho fatto poche righe fa dove dicevo "… la causa di tutti i mali…" vi accorgerete di come essa si possa riferire benissimo ad un film di D.A. Allora, qui si tende a creare delle differenziazioni fra i media. Il divieto, che più che un divieto è un vivo consiglio, di acquisto di un determinato software classificato come non adatto per una certa fascia di età, è già presente sulle confezioni di tutti i videogiochi circolanti nella UE (Unione Europea aridaie … no le mannaie no….). Un genitore responsabile, non cercate di tirare fuori la storia del bimbo che si compra i giochi, perché un infante con 100mila in tasca che gira per il negozio non ce lo vedo proprio, legge l’avviso prima di proporre il gioco a suo figlio.

Altro esempio. Parentesi storica.
Al di la del mare in una grande zona che una volta era chiamata Yugoslavia si trova ora uno stato federale : la Repubblica Federale Serba. Essa è composta da tre stati-regione : la Serbia, il Kosovo e il Montenegro. Fatto sta che i simpatici abitanti della Serbia, anche se facevano parte della medesima federazione, non avessero poi così tanti sentimenti di amore fraterno verso quelli del Kosovo. Così un bel giorno, il loro carismatico e ultranazionalista presidente (un certo Milosevick che sarebbe diventato, da nome serbo qualunque, sinonimo di un’altro nome qualunque ma questa volta tedesco: quello di un certo Hitler) decise che, dopotutto, la terra del Kosovo faceva comodo agli abitanti della Serbia in perenne crisi degli alloggi e pensò: "Quasi quasi faccio una bella pulizia etnica!" e così fu. Per i seguenti TRE mesi mise a ferro e fuoco l’altro stato mentre i simpatici stati della NATO (questa non ve la spiego perché non la ricordo… flip à telone anti-protesta…) decidevano di mettere a missili e bombe la Serbia.

Trascorsi appunto circa 90gg, salvo complicazioni, il sig. Milosevick capì che se continuava così non sarebbe rimasto più niente della sua patria e decise di arrendersi. Fine Parentesi storica.

Contemporaneamente, si era però scatenata una sorta di gara fra i vari telegiornali per la caccia alle notizie ed alle immagini che risultassero l’arma vincente per la conquista dell’odience più alto. Fu così che, durante tutto la durata del conflitto, all’ora di cena e a quella di pranzo, fummo costretti a sorbirci le peggiori atrocità alle quali può portare la guerra: deportazioni, abitazioni bruciate e, pluricitate dalle varie testate, le famigerate fosse comuni.

Queste, come se fossero il Graal da mostrare per dimostrare di essere arrivati primi, ci furono imposte con tutti i dettagli possibili à da sopra, da sotto, dagli elicotteri, fin nei particolari. Non ricordo quale fu il TG, ma rimembro bene l’immagine: la prima da lontano non si vedeva quasi nulla se non della terra smossa, poi, attraverso un abile zoomata, la visione si concentrava sempre di più fino a mostrarci i resti ormai ridotti, alle sole ossa, di una persona uccisa con un colpo alla testa. Tutto questo ALLE otto di sera. Non era un film. Non era plastica e ferro. Era tutto vero. Voi credete forse che mentre un bambino mangia debba visionare queste cose con tanto di telecronaca dettagliata, a sottolineare i vari metodi di tortura alle quali sono state sottoposte, quelle persone prima di essere assassinate? Scusate ma credo che un bambino possa facilmente distinguere la realtà cruda e rude, dalla finzione, dove al massimo sono distrutti dei pixel. Soprattutto se scene come queste sono presentate pochi minuti prima del servizio su RE.
Sempre riguardo alla TV, avete mai provato a seguire i programmi che le maggiori emittenti trasmettono in prima serata: anche se dopo l’adozione del bollino è stata tentata una sorta di protezione (come, vi ricordo, per i videogiochi), non si lesina in violenza. Per cui se la maggiore fonte di informazione per i bambini è corrotta ma protetta perché non trattare alla stessa stregua quello che si attesta ad essere il divertimento del futuro prossimo. Perché si tenta una caccia alle streghe rivolgendo al VG l’accusa di essere causa di epilessia foto-sensibile, se la stessa può essere causata anche dalla visione di un normale programma TV o di uno spettacolo cinematografico, in soggetti predisposti? Ancora, perché si accusa il PC di isolare di spingere i giovani alla perdizione poi appena lo stesso diventa fonte di guadagno lo si mette in tutte le salse? Avete notato che, a mano a mano che il nostro scatolotto diventa, per così dire, commerciale ed è pubblicizzato da belle ragazze sorridenti, si sentono sempre meno gli psicologi-contro? La causa è pulita e semplice e sta in tutti i nostri portafogli. Tendo comunque a precisare che ciò si svolge lentamente e, tornando all’oggetto del nostro articolo, esistono ancora persone che vedono l’interattività come il male.
Forse RE2 era un po’ troppo spinto e un pubblico sensibile avrebbe potuto avere qualcosa da dire al riguardo ma allora chiederei allo pubblico stesso: perché avete acquistato quel prodotto? Lo sapevate bene a che cosa andavate incontro nessuno aveva tentato di nascondervi niente.
Qualche anno fa scoppiò la polemica Carmageddon: stessa storia, ma a quel tempo i "benpensanti" erano ancora lontani dal PC e perciò più forti e più agguerriti: infatti, furono così tante le critiche propinate al più divertente simulatore d’auto del tempo (penso che sia stato il sogno di tutti quello di potersi fare giustizia da soli, ammazzando l’automobilista indisciplinato che ti passa davanti o eliminando una decina di pedoni in un colpo solo) che i programmatori ed i grafici furono costretti ad un dietro-front per impedire la censura del loro prodotto. Le persone e gli animali furono sostituiti da alieni al sangue verde (ciò evidenzia il fatto di come gli alieni si possano massacrare tranquillamente mentre la gente normale no) con il risultato di:

1.
consentire le vendite nei paesi dove in un primo momento erano state vietate,
2.
far fiorire di migliaia di siti che regalavano il patch in grado di restituire il giusto gore al capolavoro,
3.
far aumentare le vendite in modo esponenziale visto che, tutti quelli che scoprirono il trucco del punto 2 e che in un primo momento avevano declinato l’acquisto, si precipitarono nei negozi.


Con questo mi sembra di avere dimostrato proprio tutto. Voi fate quello che ritenete più opportuno la vita è vostra. Ricordate però che la vostra libertà finisce dove inizia quella del vostro prossimo per cui:

1.
non costringetelo ad acquistare giochi violenti se lui/lei non vuole,
2.
cercate di sopportare se lui/lei vi rompe perché avete dei videogiochi violenti nella vostra videoteca
3.
se proprio non potete più sopportalo/a
A)
Se è del sesso opposto invitatela a visionare la vostra collezione di giochi emulati (= collezione di farfalle)
B)
Altrimenti fracassateli la scatola della Ruota della Fortuna in testa (solo per vedere cosa dicono quelli del TG à la RdF è un gioco violento che induce alla violenza…)

Rifletteteci, ci leggiamo sentiamo fra due mesi.
Ciao!

Gara dei cento metri piani: gareggianti Topolino, Paperino, un censore stupido e un censore intelligente. Sapete chi arriva prima. Il censore stupido perché tutti gli altri sono personaggi di fantasia.
Found somewhere on the Net.


Simone Rebucci
simone.r@pianeta.it

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