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Anelli

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Anelli


Sorride…
Non sono poche le volte in cui mi chiedo come faccia ad esistere una simile creatura: sembra dolce; felice… come vorrei che fosse solo mia.
Ma io sono ormai un vecchio. Non posso amarla.
– – –
Anche oggi è stata puntuale.
E’ proprio una brava ragazza…; non arriva mai tardi a scuola!
Continuo a fissarla e… improvvisamente, un fremito mi colpisce.
Mi sembra quasi di soffocare…; vorrei toccarla, o almeno sfiorarla!!!
Maledetto vetro! Mi impedisce di arrivare sino a lei.
Starei molto meglio, se solo lei fosse mia; se solo…

"Si sente bene?"
La vecchia signora mi fissò per un lungo secondo: lessi il disgusto nei suoi occhi; e poi…, poi…,
in quello sguardo odioso mi sembrò quasi di riuscire a scorgere un frammento della sua passata vita.
E… oh, dio! Che schifo!!!
E’ orribile!!!… con quanti uomini sei stata? Quante parole dure hai detto?… e la sua solitudine…
Solitudine che solo chi ha troppi anni riesce a capire!
… meglio tornare dal mio giovane angelo: lei non ha visto ancora niente; non ha ancora provato il gusto della vita.
Il gusto di un uomo.
– – –
Almeno, mi piacerebbe stringere quel suo anello: è così delicato; lo stringe sempre fra le dita, quasi gli chiedesse silenziosamente desideri.
Vorrei averlo per me.
… oggi, per la prima volta, l’ho vedo da vicino: sono fuori; e lei… lei mi passa davanti.
Se chiudo gli occhi, mi sembra quasi che i suoi capelli riescano a toccarmi.
Ne percepisco il profumo: so che sono tutte mie fantasie, ma mi è sembrato di sentire quell’odore delicato… di violette.
O forse no; forse era il profumo della primavera.
Della sua primavera.

Sono stato un idiota.
Un vero idiota…
Non potevo tenermi le cose per me, no! Dovevo raccontarle a qualcuno; dovevo per forza espormi così, altrimenti non ero contento!!!
… sono rovinato.
Io lo credevo amico; io credevo di potermi fidare di lui.
Io credevo e basta.
Speravo forse di essere ancora lucido, ancora razionale?
Mi sento così affranto…
Se poi ripenso alla sua espressione… : pietrificato, quasi attendesse spasmodicamente altre mie parole, risate che lo tranquillizzassero, che lo facessero capire che razza di burlone io fossi;
tremante
, …di rabbia, di paura. Per me.
"Ma ti sei rincoglionito?"
Le sue urla, i suoi colpi, le sue minacce…
"Dirò tutto ai genitori di quella ragazza!!!"
Non l’avrei più rivista.
Se davvero li avesse contattati…
Le mie suppliche.
"Non farlo, ti prego!… La guardo soltanto; non le farò niente…"
Ma lui ha continuato.
Ed io…
Io non potevo evitare.

Che sollievo poterla vedere anche questa mattina.
Ora mi sento più sereno, tranquillo; in un attimo, ho recuperato tutte le forze: non sono riuscito a chiudere occhio, sta notte.
Avevo paura; …forse, anche un tantino di rimorso.
Ma rivederla ancora, così leggera, sorridente; mi fa capire che nulla è stato fatto invano.
Pace a te; oh, mio vecchio amico.
– – –
… cos’altro potevo fare, io?
Io…? Io sono così vecchio; così stanco: non posso ricominciare, non ho più quella forza.
Non posso, con una scrollatina di spalle, riderci sopra; dire "E’ passata; non fa niente!".
Lei ha finito…
Io con lei.
Io ho finito.
Oggi… oh, dio; cos’ho fatto?
Lei…; lei era così disperatamente, maledettamente, …insanamente abbracciata a quel tipo.
Si stringeva a lui; si lasciava accarezzare, baciare!!!
… e io non potevo!
Io; proprio io che la seguivo ogni mattina, io che la reputavo pura, io che l’amavo davvero… io non potevo.
Allora è giusto così.
Sarà solo mia.
I suoi desideri saranno miei.
– – –
"Su, non faccia così… e voi, che diamine state aspettando!!! Vi ho detto di portarle perlomeno un bicchiere d’acqua!"
"… ce n’era dappertutto… era così… così…"
"Può ripeterci ancora una volta cosa le ha detto?"
"…chi?"
" Come
‘Chi?’? …quel vecchio; cosa le ha detto!"
"…avrei dovuto restare a casa. Avrei potuto dormire ancora un po’… eh, dormire: chi ne sarà più capace, ora?"
"Dio c…! Sto cominciando a perdere la pazienza!!! Non abbiamo tempo da perdere!!! Potrebbe essere così gentile da ripetermi cosa le ha detto?"
"Era… era proprio lì, sul bancone della frutta… non potrò più dimenticarlo… Io… io gli ho chiesto cos’era è… Oh, dio!!! C’era sangue… era sangue, vero?… ce n’era ovunque…"
"Cosa le ha risposto?"
"… a cosa?"
"Quando gli ha chiesto cos’era quell’affare pieno di sangue; cosa le ha detto?"
La donna tacque.
Cominciò a tremare, stringendosi le mani. "Mi ha sorriso. Mi ha detto… mi ha detto… ‘
Era la mano di un piccolo angelo.
Un piccolo angelo caduto’".

Damiana Guerra

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