In quest’inizio di millennio in cui le parole globalizzazione e new economy hanno fatto prepotentemente il loro ingresso nel linguaggio comune, due parole ben più "antiche" come fabbrica e classe operaia sembrano invece perdere di significato.
Il cinema svolge un ruolo importante nel recuperare queste tematiche. Ed è in questo contesto che si colloca la rassegna "Risorse Umane" che si sta svolgendo in questo periodo (14 marzo – 18 aprile) al Cinema Rosebud di Reggio Emilia, con cadenza settimanale (ogni mercoledì).
Questo evento voluto per il centenario di vita della Camera del Lavoro di Reggio Emilia è dedicato "… a film ed autori che, nell’ultimo decennio del Novecento, hanno saputo parlare con sensibilità nuova del lavoro, della sua mancanza, del suo rapporto con la vita, della sua dimensione individuale e collettiva. Proponendosi, appunto, come controcanto alla riduzione delle persone a risorse umane nel mondo globalizzato" (cit. presentazione rassegna).
La rassegna è iniziata appunto il 14 marzo con la visione di due pellicole:
"Roger & Me" di Michael Moore e "Bread and Roses", l’ultimo lavoro di Ken Loach.
Entrambe le pellicole filmano le condizioni di lavoro negli Stati Uniti.
"Roger & Me" descrive in maniera ironica la tragica evoluzione di Flint, una cittadina del Michigan, la cui economia da sempre dipendente dalle numerose fabbriche della General Motors presenti sul territorio, viene sconvolta dalle nuove strategie economiche di Roger Smith (presidente della GM) che decide di chiudere gli stabilimenti per riaprirli in Messico, dove la mano d’opera ha costi minori. Il film è in realtà un vero documentario che illustra nel corso degli anni, la caduta in un baratro senza ritorno della cittadina e dei suoi abitanti, l’aumento della criminalità e della disperazione, fino ad aggiudicarsi il titolo dei giornali come peggior luogo degli Stati Uniti. La pellicola nasce come tentativo da parte del regista di intervistare Roger Smith e di portarlo a riflettere sulla condizione di Flint. Ad oggi, non vi è ancora riuscito.
"Bread and Roses" ("Il Pane e le Rose", slogan preso a prestito da Loach da una lontana lotta del 1912) indaga sul mondo degli operai addetti alle pulizie, per la maggior parte immigrati, i cui diritti come lavoratori vengono costantemente calpestati e negati. Lo fa attraverso le figure di due sorelle messicane e del sindacalista che si prende a cuore la causa dei pulitori. Il suo compito diventerà non solo organizzare la lotta contro i datori di lavoro, ma anche quello di unire i lavoratori e fargli prendere coscienza dei loro diritti.
Il 21 marzo si è svolto l’incontro con Daniele Vicari che ha illustrato il suo film girato insieme a Guido Chiesa "Non mi basta mai", documentario che attraverso la vita di Ebe (fisioterapista), Pasquale (educatore in un carcere minorile), Piero (costruttore di pupazzi e animatore nelle scuole), Vincenzo (restauratore) e Gianni (fondatore di una piccola cooperativa di pescatori in Sardegna), tutti ex operai, ripercorre i mesi caldi delle lotte alla Fiat del 1980, il cui apice si è toccato con i 35 giorni di sciopero e nella "marcia dei 40.000".
L’appuntamento del 28 marzo ha visto come protagonista la presenza di Corso Salani con la sua pellicola "Occidente", presentata anche all’ultimo Festival di Torino (Kult n° 70 – dicembre 2000).
Mercoledì 11 aprile vede in programmazione "Mondo Grua" di Pablo Trapero, Premio Settimana della Critica a Venezia, film malinconico e insieme ricco di tenerezza e di humour sulla realtà sociale argentina contemporanea, e "Nuvole in viaggio", film del 1997, commedia un po’ surreale di Aki Kaurismaki sugli effetti psicologici della disoccupazione e della recessione economica in Finlandia.
L’ultimo appuntamento della rassegna sarà per mercoledì 18 aprile quando verranno proiettati "Risorse Umane" (film che da il titolo alla rassegna) di Laurent Cantet, pellicola che analizza il rapporto tra un padre che lavora da trent’anni come saldatore in una fabbrica e il figlio laureato, assunto nella stessa fabbrica come dirigente che, scoperto la "natura" infame dei suoi nuovi colleghi, si scontrerà con la cieca devozione aziendale del genitore, e "Rosetta" di Jean-Pierre e Luc Dardenne, film tragico e toccante, doppia Palma d’oro a Cannes per il film e per l’attrice (Kult n° 60 – gennaio 2000).
La rassegna Risorse Umane può essere ben riassunta da un concetto che Ken Loach ha espresso durante un’intervista al Manifesto per la presentazione del suo ultimo film:
Domanda: "Che cosa sono le rose oggi?"
Risposta: "Ciò che sono sempre state. Nella classe operaia più marginale e umile oggi c’è una parola chiave che lo spiega bene: "vogliamo rispetto", cioè riconoscimento, visibilità, essere considerati degli esseri umani. Significa non solo avere un salario decente, assistenza sanitaria e diritti sindacali, ma avere più tempo fuori dal lavoro, non essere costretti a rincorrere il pane, liberarsi dall’incubo della precarietà e potersi dedicare a se stessi, ai propri amici, alla propria famiglia. Le rose sono la dignità.
Risorse Umane
Andrea Leonardi