KULT Underground

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Return to Castle Wolfenstein

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Quello che segue è il frutto di una recente collaborazione avviata da Kult Underground con Leader S.p.A, una delle maggiori distributrici di videogiochi in Italia. Ringraziamo in particolare modo i signori Raffaele Gomiero e Stefano Petrullo per l’invio del materiale per questa preview.

Return to Castle Wolfenstein

Wolfenstein 3D, chi non ricorda un tale storico gioco? Quanti non aspettavano l’ora di essere a casa accendere i loro 386 e impersonare l’eroe americano per uccidere più nazisti che si poteva? Quelli erano tempi! Ricordo con piacere le infinite ore passate ad esplorare livelli, che assomigliavano non poco a quello che ora è uno dei vecchi screen-saver di Windows, ossia Labirinto 3D (e ho paura che sia fatto con lo stesso motore del gioco, Sigh!), nella disperata ricerca di cibo per recuperare energia, tesori e armi per il punteggio e le munizioni, ma soprattutto nemici! Bastavano pochi pixel rossi per provocare scandalo e nel contempo per divertire immensamente. Il padre di tutti gli shoot’em up in prima persona, un predecessore della colonna storica che è Doom, ed ora sta per arrivare il suo seguito… ne sarà all’altezza?
Return to Castle Wolfenstein, della famosa casa Activision, è ambientato nell’anno 1943, ossia in piena seconda guerra mondiale, forse nel momento di maggior orrendo splendore del Terzo Reich, quando il movimento nazista sembra quasi inarrestabile, e Hitler, ossessionato dall’occulto e dalla manipolazione genetica, fa attuare delle ricerche segrete. Il giocatore veste il ruolo del ranger B.J. Blazkowicz reclutato dalla OSA, un’agenzia che organizza missioni segrete, per infiltrarsi in una roccaforte dei Nazisti, il Castello Wolfenstein (Castle Wolfenstein appunto), per scoprire fino a dove le ricerche del Fuhrer si sono spinte. Egli arriverà a fare gradualmente luce sui tasselli di un’oscura trama, comandata dal generale tedesco Heinrich Himmler, volta a realizzare un immenso esercito di supersoldati per arrivare a conquistare il mondo intero. Toccherà quindi a B.J. Blazkowicz da solo a riuscire a sbaragliare questo catastrofico piano, affrontando dai soldati e dalle sacerdotesse dell’occulto ai non-morti e a spaventose creature modificate geneticamente. Tutto questo naturalmente avverrà in locazioni che si rifanno agli anni della guerra e a quanto viene detto saranno estremamente dettagliati ed ultra-realistici. La trama si presenta bene, è accattivante e fa venire l’acquolina in bocca al sol pensiero di poter ritornare nel luogo teatro di tanti precedenti ed esaltanti massacri (anche se il protagonista di Wolfenstein 3D non la penserebbe così, dato che ha fatto di tutto per scappare da quel claustrofobico luogo), ma ora passiamo ad analizzare attentamente gli aspetti tecnici: il gioco è basato sul pluridecorato motore di QUAKE III Arena™, che quindi ci da già un’idea dell’alta qualità, con tutta un’aggiunta di innovativi particolari come delle elaborate animazioni scheletriche, un egregio sistema particellare che a quanto sembra ci farà sembrare il fumo e il fuoco veri. Dalle foto che ho potuto visionare, le aspettative non sono deluse: gli ambienti sembrano davvero reali, come d’altronde le uniformi dei soldati dettagliatissime anche nei minimi particolari, per non parlare dei volti delle sacerdotesse dell’occulto e delle loro…forme, davvero suggestive, ma soprattutto da una vetrata decorata, simile a quelle che si trovano nelle grandi chiese, davvero fantastica; anche i gli zombi sono ben realizzati e incutono un certo disagio, l’atmosfera si prospetta molto tesa e azzeccata, anche giudicando dalla scarsità di luce presente nelle locazioni. Eh sì dal punto grafico sembra che questo Return to Castle Wolfenstein non abbia niente da temere da nessuno, però bisogna sempre ricordare che una cosa è la staticità di una foto, un’altra sono delle scene in movimento di una certa complessità; certo le basi sono solide, ma conviene sempre aspettare e sperare. Passiamo ora alle armi: per fare strage di nazisti potremo utilizzare dalle comuni armi come pistole, mitragliette e fucili di precisione, fino ai lanciafiamme (il cui effetto, a quanto visto su una foto tempo fa, dovrebbe essere spettacolare) e a delle misteriose armi sperimentali create dagli scienziati nazisti. Le premesse di questo gioco sembrano più che buone e di sicuro quando uscirà (non dovrebbe mancare molto) si collocherà tra i migliori shoot’em-adventure dell’anno 2002, ma riuscirà a sopportare la concorrenza dei suoi avversari sul campo?Non resta che attendere speranzosi.


Andrea Rebucci

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