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The Ancient Track

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The Ancient Track
The Complete Poetical Works
of H.P.Lovecraft


Parecchio tempo dopo averci offerto le versioni pressoché definitive della narrativa di Lovecraft, ottenute tramite un accurato recupero filologico passato per la consultazione dei manoscritti originali e delle prime edizioni in stampa, il grande studioso S.T.Joshi ha finalmente portato a termine un analogo lavoro anche sulla produzione poetica dell’autore di Providence: The Ancient Track è il titolo del massiccio volume che raccoglie l’intero corpus in versi di Lovecraft. Un Lovecraft che per dirla tutta, scusate il puntiglio, appare un po’ troppo plumbeo e livido nel ritratto che ne fornisce in copertina Jeremy Lassen: è vero che i libri non si comprano (solo) per la copertina, ma devo ammettere di aver provato un certo disagio nell’osservare un HPL così spietatamente violaceo e malsano…
Per passare ad argomenti più sostanziali sarà però il caso di aprire il libro, che la Night Shade Books ha messo in vendita dallo scorso agosto alla cifra di $40 (la metà se vi accontentate dell’edizione paperback): quaranta dollari che qui in Italia, sommate le spese d’importazione agli effetti del cambio sempre e comunque svantaggioso, diventano circa 110mila lire. Un investimento, come peraltro è diventato l’acquisto di qualunque volume pubblicato negli Stati Uniti.
Subito balza all’occhio che il sottotitolo The Complete Poetical Works of H.P.Lovecraft non è stato apposto tanto per far scena: il desiderio di completezza è stato tale da condurre a situazioni quasi paradossali. Il poema An American To The British Flag, ad esempio, è presente solo ‘in spirito’: sotto il titolo campeggia infatti unicamente la scritta Text unavaliable, come a voler dire che la sua assenza non è dovuta ad una banale dimenticanza ma bensì alla materiale impossibilità di reperirne il testo. Tutto questo è molto in linea con lo stile di Joshi, il quale in questo caso si fa perdonare la mancanza di un vero e proprio saggio introduttivo all’opera (difficile considerare tali le due paginette a sua firma che aprono il libro) con una serie di utili note che concludono la rassegna delle opere e forniscono ulteriori dettagli su ognuna di esse.
Per chi non lo sapesse, Lovecraft fu autore molto prolifico anche in quanto a versi: sfortunatamente alla sua produzione poetica non si possono attribuire gli stessi meriti che si è soliti riconoscere a quella in prosa. Ne’ mai si spinse a tanto lo stesso HPL, il quale già dileggiava i propri capolavori di narrativa e quindi mai e poi mai si sarebbe sognato di spendere una sola buona parola riguardo ai propri sforzi poetici. Quello che sfila suddiviso da Joshi in dieci categorie (Juvenilia, Fantasy and Horror, Occasional Verse, Satire, Seasonal and Topographical, Amateur Affairs¸ Politics and Society, Personal più la tragedia Alfredo ed alcuni Fragments) è quindi il lato meno conosciuto e, diciamolo pure, meno esaltante del Lovecraft autore. Joshi lo chiarisce già nell’introduzione, ma mi unisco volentieri a lui quando nelle ultime righe precisa doverosamente che "A few of his poems, at least, have substantial merits of their own to deserve recognition", almeno alcune delle sue poesie hanno sostanziali meriti propri da meritare qualche riconoscimento. Ma quali sono i "few of his poems" di cui parla Joshi?
Possiamo operare una prima scremature già per sezioni. Quella denominata Amateur Affairs per esempio è di interesse molto relativo per chiunque non abbia vissuto le situazioni e conosciuto le persone a cui Lovecraft accenna in modo neppure troppo indiretto: e questo è il caso di tutti i lettori, ad esclusione forse di due o tre centenari che abbiano partecipato in prima persona, nei primi decenni del secolo scorso, al periodo di massimo fulgore del giornalismo amatoriale americano. Quasi altrettanto difficile si rivela sovente entrare nell’ottica che ispirò i lavori inclusi nella sezione Satire, solitamente rivolti a personaggi o questioni poco conosciute dal pubblico odierno. Le cose cominciano a farsi un po’ più interessanti quando si affrontano le sezioni Occasional Verse, un calderone nel quale se non proprio empatizzare con gli argomenti o le ispirazioni si riesce ad apprezzare lo stile raffinato e disciplinato del Lovecraft poeta; Seasonal and Topographical, dalla quale emerge una volta di più la sensibilità dell’autore verso certi tipi di paesaggi e più in generale di sensazioni visuali; e Personal, per cui valgono più o meno le stesse considerazioni espresse per gli Occasional Verse.
Di particolare interesse sono però soprattutto le rimanenti sezioni. Juvenilia susciterà perlomeno curiosità se non proprio stupore in chi non sapeva che Lovecraft a soli sette anni già si era dilettato a proporre una riduzione in versi dell’Ulisse di Omero, e lo aveva fatto con sorprendente proprietà metrica. Fantasy and Horror vede HPL alle prese con le tematiche alle quali è indissolubilmente legato, ossia il soprannaturale e l’orrore, e non può che deliziare chi per queste ragioni si era a suo tempo avvicinato allo scrittore del Rhode Island. Politics and Society infine offre ulteriore materiale per comprendere più in profondità HPL nel suo rapporto con la società che lo circondava, evidenziandone anche i tratti più censurabili agli occhi del lettore moderno ed in particolare la sua virulenta intolleranza verso gli stranieri.
The Ancient Track è un progetto editoriale che va lodato: dopo parecchi decenni dalla morte di HPL il pubblico può finalmente mettere gli occhi su una parte secondaria ma non per questo priva di importanza della sua produzione. Al lettore occasionale poco importeranno gli auguri natalizi in rima che Lovecraft confezionava per i propri amici, o le pompose odi patriottiche da lui dedicate all’amata Inghilterra senza averci mai neppure messo piede, o ancora le lunghe tirate contro vari aspetti della degenerazione del mondo moderno. E’ bene pertanto che il suddetto lettore occasionale investa i propri soldi in maniera più proficua e soddisfacente, lasciando The Ancient Track ai lovecraftiani più accaniti: i quali, anche se non potranno fare a meno di notare con Joshi che "This collected edition of Lovecraft’s verse is not likely to affect his literary standing to any significant degree" ("Questa collezione di versi lovecraftiani probabilmente non modificherà in modo significativo la valutazione letteraria dell’autore"), si regaleranno nondimeno qualche altra ora di piacevole frequentazione degli scritti del Maestro.


Fabrizio Claudio Marcon

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