"Un libro ha sempre una funzione plurima, cambia con ogni lettore ed è per questo che deve essere pubblicato, per trasformarsi da oggetto a essenza viva". Così Franco Mimmi, premio Scarabenico 2000 con "Il nostro agente in Giudea" e giornalista de "Il Sole 24 Ore", parla del suo libro "Un cielo così sporco" (edizioni Diabasis, pp. 219, lire 25.000). Questo cielo così sporco è il nostro. Ed è così sporco perché l’uomo è quello che è, perché in nessun paese la forza può rimanere al potere per tanto tempo senza corrompersi, senza portare a quel senso di palude, di acqua morta, stagnante. Però gli anticorpi ci sono sempre e ci sono persone oneste che fungono da richiami. Questa è la sostanza del libro, dove c’è un’Agenzia di consulenze, "Oracoli & Miracoli", che offre a tutti i corrotti che hanno perso la grande chioccia del potere corrente la possibilità di cercare un rifugio dove aspettare che passi la tempesta che pulirà il cielo.
Non un libro moralistico, allora, che si impanca a dare dei giudizi. Mimmi è solo un testimone. Nel suo libro vediamo una serie di personaggi abbastanza comodi; con amanti che danno per ricevere e i peccati sono quelli che tutti conosciamo: trarre vantaggi economici dal proprio mestiere, fare lo sgambetto ai colleghi, avere amicizie di interesse… Peccatucci per cui uno non si sente un criminale, ma che alla fine fanno la corruzione generale. L’ironia del libro risiede nel cinismo dei personaggi, nei loro tic, nell’oscenità dei loro rapporti, nella mancanza di coraggio, in quel loro considerare tutto plausibile.
Il libro in un primo momento vi indurrà ad un senso di spossatezza perché scava in modo apparentemente leggero e ironico, in realtà spietato. Ma alla fine in ogni pagina c’è sempre il galantuomo che sta scrivendo, che mette davanti al lettore uno specchio in modo che sia lui a scegliere da che parte stare. E a questo punto ci chiediamo: conviene essere onesti? Probabilmente no, ma è una questione di stomaco. Ci sono persone che nascono galantuomini e che restano tali per tutta la vita. E questo è il grande insegnamento: alla fine, essere o non essere onesti è semplicemente una questione di stima.
"Sono pessimista, ma non rassegnato" afferma infatti Franco Mimmi per bocca di Norberto Bobbio, frase non a caso posta a epigrafe del romanzo.
Alzate gli occhi: su di noi domina "Un cielo così sporco"
Francesca Orlando